IL mio avanti di stasera è più un’esclamazione di sollievo che la cronaca sintetica di una qualificazione alle semifinali. Le coronarie messe a dura prova fino all’ultimo rigore, questo è stato i suo finale.
Partita che metteva di fronte due squadre che attraversano un periodo davvero spento, logico era quindi pensare fin dall’inizio al pareggio. Nel mio pronostico da bar vedevo un pareggio e la qualificazione del Napoli ai rigori, e devo dire che non ci sono andato poi tanto lontano, e poi quel Sissoko che calcia quel rigore nel mio déjà-vu…
Le due squadre scendono in campo timorose, la paura di perdere è nell’aria come la nebbia di Toto e Peppino (c’è ma non si vede) la si può però identificare dagli spazi risicati e dal pressing asfissianti di entrambe. Però i partenopei conoscono il nostro punto debole, i contropiede. Così dopo un match italianissimo all’insegna delle barricate quando la stanchezza inizia a fare il suo lavoro eccoli sgroppare sulle fasce. Meno male però che il punto debole del Napoli di questo periodo è proprio la sua scarsa vena realizzativa. Ne sa qualcosa Zalayeta tra tutti a cui so che, aldilà delle sue dichiarazioni settimanali, quel gol ciccato è rimasto in gola. Poi ecco re David, come suo solito non è mai li per fare l’Amauri di turno, il suo viaggiare sul filo del fuorigioco primo o poi premia sempre. In realtà anche stasera l’aveva fatto e poteva significare un attacco di cuore in meno perché sarebbe stato il gol della qualificazione in extremis. Gol peraltro regolare ma pare che di questi tempi si abbai solo quando ci va bene con gli arbitri (vedi Reia e i suoi, i soliti vittimisti da bordocampo, oggi sempre addosso ai pantaloncini gialli di Ayroldi, e poi quel Lavezzi che deve sempre tentare il tuffaccio). Solo un buono sprazzo nel finale della Juve limita il disastro.
Non si è notato però alcun accenno a una reazione alla crisi e giocare ogni tre giorni non aiuta. Con tutti gli infortuni anche oggi siamo stati costretti a schierare i nostri carichi e perlopiù per 120 minuti. Giovinco non convince ma è fuori ruolo, Iaquinta forse perde un’altra occasione, Marchionni non gira e Sissoko lo fa solo a intermittenza.
Penso che in attesa che passi a nuttata dobbiamo sperare ancora in queste lotterie della fortuna e prendere anche le vittorie strappate coi denti.
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