Anche il 2011 volge al termine, un anno per certi versi ordinario, per altri epocale: le dimissioni del piduista con annesso governo tecnico non erano certo preventivabili, così come la crisi che ormai ha colpito un po' tutti e della quale non è possibile immaginare ancora gli sviluppi futuri.
Altro evento epocale, ma soltanto nell'ambito del calcio nostrano, è il ritorno della Juve, quando ormai era data per spacciata da tutti, tifosi compresi: una squadra che per quanto ancora non del tutto sbocciata (Gennaio è un mese in(f/v)ernale) ha chiuso la prima parte della stagione da imbattuta e fa ben sperare per il prosieguo. Allo stesso modo c'è stato un risveglio su un altro fronte (Agnelli se non altro non è Cobolli), ben più scottante, che ha smosso poco le istituzioni ma se non altro ha fatto riflettere qualcuno e ha fatto sguinzagliare i cani a qualche altro.
Il risultato di un anno di battaglie tra juventini e interisti? Nulla, le istituzioni sono incompetenti, non possono decidere, che se la vedano tra loro e continuino la loro guerra, agli organi calcistici interessa poco. Il fatto è fatto, chi s'è visto s'è visto, gli errori del passato hanno fatto male al pallone, pensiamo al calcio giocato che non merita di essere invaso dai tribunali, guardiamo avanti per potere costruire un futuro basato su...SCOMMESSOPOLI. Insomma cambia tutto e non cambia niente, cambiano solo le misure adottate e le parole utilizzate per questo o quell'altro quando sarà il caso di trovare l'ennesimo capro espiatorio.
Bisogna che qualche testa salti affinché il sistema possa continuare la sua opera, e che opera...Il risultato di un anno di battaglie tra juventini e interisti? Nulla, le istituzioni sono incompetenti, non possono decidere, che se la vedano tra loro e continuino la loro guerra, agli organi calcistici interessa poco. Il fatto è fatto, chi s'è visto s'è visto, gli errori del passato hanno fatto male al pallone, pensiamo al calcio giocato che non merita di essere invaso dai tribunali, guardiamo avanti per potere costruire un futuro basato su...SCOMMESSOPOLI. Insomma cambia tutto e non cambia niente, cambiano solo le misure adottate e le parole utilizzate per questo o quell'altro quando sarà il caso di trovare l'ennesimo capro espiatorio.
Sul fronte musicale il mai troppo amato progressive rock (se fai prog sei vecchio e noioso, se fai punk sei un innovatore, anche se ti limiti a rifare gli stessi pezzi dei Clash) ha vissuto un anno molto positivo.
Da una parte sono tornati i vecchi leoni del passato (che meriterebbero più rispetto, soprattutto quando sfornano signori dischi) come Steve Hackett, i Pendragon, I Dream Theater, Peter Gabriel...
L'ex chitarrista dei Genesis ci ha regalato uno dei suoi migliori album degli ultimi anni, tra vecchio e nuovo, come al solito impeccabile. I Pendragon si sono confermati come uno dei gruppi neo prog storici più in forma, sfornando un album che, anche se inferiore al precedente e con qualche influenza un po' troppo metallica (il metal non è un male in se, ma spero che non facciano la fine dei porcupine Tree), resta comunque godibile e con alcuni pezzi davvero belli.
Sia i Dream Theater che Peter Gabriel invece continuano a lasciarmi perplesso: i primi preannunciano faville ad ogni album per poi sfornare qualche buona idea annegata tra la solita noia, Gabriel invece già tartarughesco di suo, continua sulla strada del sinfonismo, lasciando però ancora una volta le idee nel cassetto e l'emozione in naftalina (da segnalare però che la voce resta sempre splendida anche quando si limita a ricantare pezzi già stranoti).
Da una parte sono tornati i vecchi leoni del passato (che meriterebbero più rispetto, soprattutto quando sfornano signori dischi) come Steve Hackett, i Pendragon, I Dream Theater, Peter Gabriel...
L'ex chitarrista dei Genesis ci ha regalato uno dei suoi migliori album degli ultimi anni, tra vecchio e nuovo, come al solito impeccabile. I Pendragon si sono confermati come uno dei gruppi neo prog storici più in forma, sfornando un album che, anche se inferiore al precedente e con qualche influenza un po' troppo metallica (il metal non è un male in se, ma spero che non facciano la fine dei porcupine Tree), resta comunque godibile e con alcuni pezzi davvero belli.
Sia i Dream Theater che Peter Gabriel invece continuano a lasciarmi perplesso: i primi preannunciano faville ad ogni album per poi sfornare qualche buona idea annegata tra la solita noia, Gabriel invece già tartarughesco di suo, continua sulla strada del sinfonismo, lasciando però ancora una volta le idee nel cassetto e l'emozione in naftalina (da segnalare però che la voce resta sempre splendida anche quando si limita a ricantare pezzi già stranoti).
Sotto un altro versante molti altri gruppi hanno sfornato il disco della "conferma": i polacchi Millenium con Puzzles (molto bello, anche se inferiore al precedente Exists) si sono confermati tra i più interessanti gruppi neo prog degli ultimi anni, i floydiani Airbag, col secondo disco (All Rights Removed) si sono affinati e hanno prodotto un album di pregevolissima fattura, i Credo (Against Reason) hanno cominciato ad abbandonare i troppi manierismi e citazionismi per un lavoro più personale e particolare, Phideaux sforna il solito disco di alta qualità (Snowtorch)
Sul fronte cinematografico si sono fatti notare Super 8 (bellissimo omaggio alla generazione dei bambini/ragazzini degli anni 80'), la trasferta "americana" di Sorrentino col particolare This must be the place, il dark-romantico Drive (dalle atmosfere bellissime, merito anche delle musiche e dall'iconografia molto eighties), il tanto atteso ritorno di John Carpenter con The ward (non apprezzato da tutti, ma a me me piace!), il quantumleapiano (ma di riferimenti ce ne sono molti altri in questo ottimo film, perfino a GTA) Source Code del figlio di Bowie e il particolare e "ostico" il Cigno nero (che riscatta una prima parte un po' lentuccia con un finale riuscitissimo).
Sul fronte videogame come al solito tendo a recuperare giochi vecchiotti di qualche mese (Bioshock II, Mafia II, God of war...), mentre di giochi al lancio ho acquistato soltanto l'interessante (per quanto meno risucito degli altri giochi Rockstar) L.A. noire, magari poco capito ma davvero intrigante sotto molti punti di vista, e il pantagruelico Skyrim (giochicchiato poco, e di questo passo potrebbe durarmi un anno), in prospettiva bellissimo.
Insomma di cose ce ne sono state, ora aspettiamo cosa potrà darci il 2012, anno che sulla carta dovrebbe essere abbastanza pesantuccio. Dovremo sobbarcarci infatti il peso della manovra Monti e persino dell’apocalisse del 21 Dicembre (non so cosa sia peggio a questo punto), e chissà che alla fine non lo si rimpianga questo 2011… ma guardiamo la cosa positiva, se anche i Maya avessero ragione avremo comunque un giorno in più da vivere, visto che il 2012 è bisestile.
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