Vittoria importante ma ancora di convalescenza. Sofferta come può essere una partita nella quale subisci un solo tiro in porta, il che per la Juve di questo periodo equivale a sofferenza massima, visto che puntualmente con quell’unico tiro in porta si trasforma in gol. Nostro merito odierno è stato quello di segnare due gol, a differenza delle altre partite in cui non siamo andati oltre al golletto singolo. Chiaro però che si tratta di una vittoria importante ma non simbolica, che dovrebbe far parte del preventivo e che sarà presto dimenticata per far spazio agli impegni più pressanti che ci attendono in questo e nel prossimo mese, già a cominciare dalla prossima in casa con i violacei.
Il Lunch match non ci ha mai particolarmente arriso, anzi, storicamente questa è sempre stata l’ora in cui la pasta asciutta ci andava di traverso. In più c’era la pressione di tutti i gufi d’Italia dopo che il Napoli ieri ne conquistava un’altra. Gufi dagli occhi di pipistrello quanto si tratta di notare complotti facili da vedere, come gli aiutini di ieri ai partenopei, di aquila invece quando capita che la fortuna e l’incapacità degli arbitri girerano a nostro vantaggio.
In campo troviamo un Chievo non proprio irresistibile ed una Juve che muove i primi passi verso la luce. Torna il possesso palla e le manovre, buona la prova del trenino Lichsteiner che va anche a segno e la grinta di Matri che torna al gol pesante, impegnato e combattivo. Opaca la prova di Quagliarella, a tratti impalpabile, è lui quello dei due che ha forse risentito di più della scarsa fiducia di una squadra che voleva sbolognarli sul mercato di Gennaio. Giovinco invece fa bene solo il tacco per il primo gol dello svizzero, ma continua la sua odissea tra gli improperi di chi non lo giudica da Juve. C’è stata anche la passerella per Anelka, quella avuta a bordo campo durante il riscaldamento. In panchina un deja vù, quello del ritorno di Alessio, dopo la squalifica di Conte.
Bene facciamo quindi a prendere coi pugni e coi denti tutto quello che possiamo e dar fiducia al tempo, in attesa del ritorno dei figliol prodighi rimasti fuori.
Nessun commento:
Posta un commento