Ottima vittoria, non tanto per la prestazione quanto per il mero materialismo da classifica. Tre punti d’oro che ormai da tempo non si riusciva più a beccare a Parma, partita solitamente da pareggio. Stasera non è andata tanto diversamente dallo scorso anno, quanto pareggiamo per un nostro errore a centrocampo, dopo il coniglio dal cilindro pescato dalla punizione di Pirlo. In partite come queste serve infatti una genialata, quella che inventa Quagliarella al rientro dall’infortunio. A lui va il la marcatura morale del gol che Pogba mette dentro in semplicità.
Primo tempo che stagna nelle paludi parmigiane. E’ una Juve lenta, poco brillante, quasi sonnacchiosa e, per inerzia, con lei l’intera partita non decolla. Di sicuro si sente forte nell’aria il rumore dell’aereo in arrivo da Madrid. I portieri quasi inoperosi, soprattutto Buffon, mentre per Mirante solo qualche pallone centrale per i fotografi. I top non spiccano per fantasia e velocità e Padoin mette in mostra tutta la sua inadeguatezza sulla fascia lasciandosi scivolare addosso qualche pallone di troppo. Giovinco è costantemente a terra perché, causa statura, gli altri lo buttano giù col petto. In alcun’altre occasioni invece, su di lui e su Tevez, l’arbitro Celi se la fa sotto pur di non fischiare un paio di falli dal limite dell’area. Il tabellino langue.
Il secondo sembra la brutta copia del primo. Ma la Juve sembra voler suonare la carica e tentare di più, sin dai primi minuti. Siamo più propositivi ma il Parma si arrocca in difesa come i Cowboy nel forte durante un attacco degli Indiani. La loro difesa tiene bene e giusto qualche tiro dell’Apache scheggia i guantoni di Mirante. In generale quindi il match sembra messo sui binari di sempre. Il pareggio. Allora se non ci persa l’Apache dal basso deve arrivare l’extraterrestre, Eta Beta, dall’alto con una traversa su pallonetto che serve a Pogba il pallone su un piatto d’argento. Alla fine si soffre persino troppo per un Buffon quasi inoperoso per tutta la partita.
Bene così, fieno in cascina e testa a martedì, quando servirà buttare il cuore oltre l’ostacolo.
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