Nella notte che anticipa gli Oscar, abbiamo assistito a un esorcismo. Quello della Vecchia Signora sul diavolo. Un satanasso scalciante, che sfruttando una nostra serata di appannamento è parso sin da subito volersi impossessare della partita, nella sua tana. E’ stata dura, ma armati d’acqua santa e grande perseveranza agonistica, scacciamo il diavolo nell’abisso dei suoi 34 punti. Così fan le grandi squadre, capaci di far proprie anche le partite che meno ti aspetti.
Non una buona prestazione la nostra, che risente di tutta la pesantezza psicologica e fisica della trasferta in Turchia. Nazionale o no, abbiamo avuto modo di rilevare quanto giocare dopo soli tre giorni, contro il Milan, non sia proprio idilliaco. L’abbiamo visto anche l’anno scorso, quando dopo la Champions abbiamo lasciato a San Siro tre punti, in una serata che, considerando tutte le polemiche di questa settimana, han lasciato anche a noi motivi di rammarico.
Non bastasse questo, ci si mette anche la nazionale, che oltre a non farci beneficiare ancora del meritato lunedì, attinge anche dalla nostra rosa a piene mani, senza fare complimenti, in un’amichevole del tutto inutile e deleteria.
In campo il Milan avrebbe meritato di più, soprattutto nel primo tempo, ma il calcio è questo. Non vince chi gioca meglio ma chi segna, chi è cinico e sfrutta le occasioni e questo il Milan non l’ha fatto. Soprattutto non si vince con la bocca. Stasera è stato un ennesimo schiaffo in faccia agli antijuventini rosiconi, che per una settimana intera hanno rilasciato dichiarazioni da querela, messo su manifestazioni antipersonam e poi son scesi in campo ricevendo favori grandi come case. Questi ipocriti da bar, questi beceri giornalai, son in realtà sempre più impotenti di fronte a questa squadra, non sanno più come sperare in una sua caduta e scomodano qualsiasi santo del paradiso.
Galliani invece è stato di parola, diceva: “Porterò Tevez a San Siro” e stasera l’ha fatto, e Tevez a san Siro stasera è sceso a prendersi la vetta (momentanea) della classifica marcatori, con un siluro sotto la traversa dei cinquemila tifosi a seguito della squadra. A ruota arriva Llorente, anche lui come l’argentino esente da convocazioni, anche lui sempre più protagonista e pedina aggiunta del mercato estivo. Menzione speciale va fatta però al capitano. Il portierone che ci mette ancora la firma. Con la partecipazione speciale di Bonucci in un pezzo, Buffon si esalta come non mai.
Convocazioni che in assenza di temi arbitrali, tanto cari ai chiacchieroni, non mancheranno di creare una settimana di polemiche, grazie anche alle dichiarazioni di Marotta in merito al tema. Ma l’unica cosa che ci riesce bene fare, e che dobbiamo continuare a fare, è giocare a testa bassa e continuare a vincere. Ora che più serve buttare il cuore oltre l’ostacolo, ora che in un mese dobbiamo affrontare il doppio dei demoni che normalmente una squadra affronta. Non a caso Marzo prende il nome dal dio della guerra.
[All'andata era andata...]
[All'andata era andata...]
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