Accompagnato dall'hashtag promozionale #vivimuoriripeti è uscito nei cinema l'ultimo di Tom Cruise e se fossimo titolisti con uno spiccato senso del sarcasmo citazionistico, potremmo quasi sottotitolarlo con: "La guerra della Marmotta". In fondo si è sittotitolato di peggio. Ricorderete di certo Bill Murray in Ricomincio da capo (Groundhog Day) che si svegliava ogni giorno lo stesso giorno, come in una maledizione... Bene, il meccanismo principale su cui si basa il film è quello, già ripreso a suo tempo da Duncan Jones in Source Code (oltre che dal remake di Albanese). Cosa curiosa, lo stesso Oblivion ricordava molto da vicino un altro film dello stesso Jones (Moon) per il colpo di scena finale.
La terra è invasa da "polipi alieni giganti" chiamati Mimics, che si nascondono sottoterra, e il mondo é in guerra per la propria sopravvivenza (si insomma un altro film "religioso" per il reverendo Cruise della chiesa di Scentology). L'ufficiale Cage-Cruise, addetto stampa dell'esercito planetario, più bravo con le chiacchiere che con le armi, viene spedito al fronte suo malgrado. "Armati e parti" gli ha detto l'inflessibile generale, ma lui se la fa sotto al solo pensiero, preferendo piuttosto il "darsi al piede" (come si suol dire). Arrestato e mandato sulla portaerei come disertore, deve prepararsi al ritorno dello sbarco in Normandia (dall'Inghilterra alla Francia, da spiaggia a spiaggia) senza un adeguato addestramento militare. Così, sulle coste della Francia, nella sua corazza robotica in dotazione standard (esoscheletro), non passa molto che ci rimane secco. Invece di vedere la consueta luce bianca, però, si risveglia come il giorno prima, come se tutto non fosse mai accaduto... o meglio, come se tutto dovesse ancora accadere, visto che pare sia tornato di un giorno indietro nel tempo, e che stia rivivendolo finche morte... non riavvolga il nastro. Questo perchè facendosi saltare in aria assieme ad uno strano alieno, diverso dagli altri, viene contaminato dal suo sangue.
Insolitamente Tom Cruise inizia un film nel ruolo di cagasotto (visto il suo solito cinematografico machismo da un metro e settanta) ma poi nel corso dello stesso si rafforza man mano, aumentando in esperienza e cazzutagine come in un videogame, dove la morte è solo un'esperienza che ci rafforza, dandoci indicazioni sugli errori da non ripetere. Play, Game Over, Repeat. Molti appassionati di videogame lo apprezzeranno di certo e Cage stesso ad un certo punto lo dice: domani è il "Game Over", come un giocatore impantatato nella missione finale a livello folle.
EOT è quindi un film confezionato si, furbescamente per essere un film commerciale, con combattimenti, azione e poche implicazioni filosofiche, ma che sfoggia un repertorio collaudato non da poco. Inoltre è ben girato, logico e non confusionario. In sala qualcuno l'ha trovato assurdo. Assurdo??? come la fantascienza??? Insomma qui di fantascienza si parla, non di rivisitazioni dell'Istituto Luce. Se accettate l'esistenza degli alieni perchè non dovreste accettare i viaggi nel tempo? Forse certa gente non è abituata alla contaminazione tra le varie categorie della fantascienza. Ci vorrebbe per loro forse un film di fantascienza neorealista. E dire che il protagonista stesso lo dice: "adesso vi dirò qualcosa che vi sembrerà assurdo, ma che man mano che lo ascolterete acquisterà senso".
Ad ogni modo, lasciando stare discussioni con certe minoranze senza fantasia costruttiva, il film non sarà certo il capolavoro della cinematografia moderna ma è un film che si distingue dalla massa, con una trama che appassiona e calamita l'attenzione. Il finale è un po' alla "cosà avrà voluto dire???" ma solo nell'aspetto tecnico non in quello logico. Perciò il nostro hashtag per questo articolo sarà #LeggeteCondivideteVedetelo!
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