La sera in cui il lander Philae della sonda spaziale Rosetta atterra sulla cometa 67P, corro al cinema a vedere l'ultimo film di uno dei miei registi preferiti, quale data più simbolica di questa?
Terra, futuro prossimo. Il pianeta è afflitto da una piaga che distrugge i raccolti. Il clima è un susseguirsi di tempeste di sabbia che risparmiano solo il granturco e in giro non c'è alcuna presenza animale. Di conseguenza l'unico mestiere utile alla causa è quello dell'agricoltore. Per reclutarne in massa abbiamo dovuto rivedere le nostre priorità edicative e formative, polarizzando il sentimento popolare verso il complottismo classico, per poter così far uso massiccio di revisionismo storico indotto. In questo contesto si inserisce l'ex astronauta Cooper (riadattato ad agricoltore) e sua Figlia Marph: Grazie ad alcun anomalie gravitazionali scoprono che la NASA non è affatto stata smantellata ma che in realtà è più che attiva nel trovare un rimedio alla situazione.
2014 odissea nell'iperspazio, torna Nolan e lo fa ancora spacca la critica. Si è visto empiricamente dalle reazioni degli spettatori sui titoli di coda, quello che causerà la visione di questo film: una volta accese le luci, quando tutti ritrovano la
parola e tornano al proprio tempo e al proprio spazio, ti accorgi che qualcuno non ce l'ha fatta (pochissimi in realtá) scioccato forse, anche dalla
sproporzione temporale tra il primo e il secondo tempo (scelta molto discutibile del cinema). Sono quelli che a scelto di lasciarci per tornare a casa, proprio come avrebbe voluto fare il protagonista durante la sua odissea. Quando tutti ritrovano
la parola, catturata dal desiderio di fare attenzione che questo film causa, i primi giudizi che senti pronunciare sono nell'ordine:
1. Che schifo (rigetto)
2. Lo hai scelto tu (scaricamento di colpe)
3. Però, non è male! (breccia)
4. Che filmacchione (colpito nel segno)
5. Lo amo (adorazione)
Questo fa Nolan con i suoi film, ormai ci ha preso gusto, crea un sentimento polarizzato ed opposto che sposterà gusti e pareri della gente come un magnete, per anni. Così come era accaduto per il suo capolavoro Inception, amato ed odiato, capito e frainteso, ma vivo ancora oggi nella miriade di rimandi e citazioni sparse sul web, al cinema e alla TV.
Un film con una spendida colonna sonora che come si è detto attinge a piene mani da 2001, Odissea nello spazio di Kubrick, che ha la presunzione di citarlo e volersi evorvere da lui (scena dell'antagonista). Un film potente, pretenzioso, arrogante, spettacolare che ti emoziona, ti lascia perplesso, a tratti ti annoia, poi ti spiazza e ti riappassiona. Un film che meriterebbe una sezione spoiler troppo ci sarebbe da parlarne, spulciando le inconcruenze che han fatto incazzare i puristi della scienza (dimentichi che si tratta sempre di fantascienza) parlando della contrapposizione che ad esempio c'è (per pura coincidenza) tra McConaughey-Cooper e McConaughey-Rusty di True Detective (devo salvare il mondo vs l'uomo merita l'estinzione) o addirittura aprendo un appendice sulla Legge di Murphy.
Cosa c'è di imperfetto, allora, in un simile capolavoro che far si che in molti lo odieranno e altri lo ameranno? La sua presunzione lo spinge ad essere un film abbastanza prolisso, che si compiace a tal punto da specchiarsi nel suo ego. Con qualche sfoltitura e meno scene al limite del kitsch sarebbe potuto essere un altro Inception. Per fare un paragone con la musica che preferisco è come Lamb lies down on brodway paragonato a Selling England (e i fan dei Genesis hanno capito). In molti non lo capiranno, ma come sempre dico, sbaglieranno se si arrogheranno il diritto di chiamarlo brutto. Un film del genere non può esser brutto, non è il capolavoro che è Inception ma non può mai essere brutto. Si può dire di non avrelo capito, di odiare la fantascienza o addirittura di non essere d'accordo con le sue scelte di sceneggiatura ma non si può buttare via a priori. La sua esegesi richiede tempo e il nostro obbligo nei suoi confronti è uno solo: rivederlo.
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