Vittoria agrodolce, importante ma non decisiva. Intanto c'è di buono che stasera abbiamo preso i tre punti, perché per come s'era messa pareva un'altra serata magra, ma tutto sommato non è affatto una vittoria che si voleva alla vigilia. E' inutile non pensarci, siamo troppi abituati ad arrivare alla fine con la calcolatrice in mano, per far si che non accada anche stavolta.
Partiamo dalla fine, dal rigore sbagliato da Vidal. Quel gol non sarebbe solo stato la ciliegina sulla torta della rimonta, ma avrebbe significato secondo posto e mezza qualificazione (contano infatti prima i gol negli scontri diretti). Ci sarebbe infatti bastato vincere a Malmoe per qualificarci ma senza quel gol ora dobbiamo fare un corso rapido corso di aritmetica applicata.
Si capisce sin da subito che, adesso, viaggiare a braccetto in classifica con l'Olympiakos ci sbatte in Europa League. Avremmo infatti più opportunità di passare se lasciamo all'Atletico il primo posto, sperando che vincano alla prossima. Lasciando stare le variabili che portano fuori, basta analizzare quelle che ci qualificano
Scenario 1: alla prossima giornata vinciamo noi e l'Olympiakos, in tal caso siamo in tre a nove punti e per qualificarci dobbiamo vincere una "finale" in casa con l'Atletico o pareggiarla sperando in un improbabile risultato del Malmoe in Grecia.
Senario 2: alla prossima vinciamo noi e L'Atletico, in tal caso ci basta anche un pareggio biscottoso all'ultima giornata.
Scenario 3: Pareggiamo noi e loro? Dobbiamo battere l'Atletico con almeno due gol di scarto
Scenario 4: Le vinciamo tutte e siamo apposto!
Tutto perché ci siam mangiati troppi, troppi, troppi, troppi, troppi gol, contro una squadra tutt'altro che irresistibile e catenacciara (perchè in molti non si ricordano quanto il catenaccio appartenga anche alla tradizione greca) ma che ce ne fa due con solo due tiri in porta. Sempre lo stesso problema, trito e ritrito trattato in più e più post, sia in campionato che in coppa. Stasera poi, penso si sia toccato il massimo livello di spreco, la sagra dello sperpero. Roba che coi palloni bruciati ci accendiamo i sigari come i ricconi fanno con i dollari.
L'avevo detto, non si può caricare di una responsabilità più grande di lui un ragazzo di 22 anni. Morata è il classico giovane che viene in Italia e rischia di bruciarsi di elogi. Stasera c'era da prenderlo a schiaffi per gol divorato. E con lui Vidal e Tevez. Pensavamo che sarebbe andata meglio rigiocando il jolly Pirlo, ma stavamo gettando alle ortiche un'altra partita. Ancora una crisi di rigetto da difesa a 4, cosa che dovremmo risolvere se vogliamo (volente o nolente) "Allegrizzarci".
Se non altro speriamo che questa vittoria ci possa servire dal punto di vista psicologico e che quel rigore sia solo un aneddoto da raccontare ai nostri figli. Intanto da domani dovremo fare ciò che odio di più: correre in edicola a comprare la calcolatrice scientifica.
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