Andrea Pirlo è sempre più un personaggio bibblico. Come Mosè tira i suoi fuori dalle acque del Mar Rosso, apre (con la punizione che proprizia il rigore) e chiude il Derby della Mole con una rasoiata sullo scadere che scrive la storia della stracittadina. Dopo anni di derby insipidi (a parte qualche polemica pretestuosa e come sempre selettiva) tenuti in piedi solo dalla rivalità degli abitanti di Torino e dintorni, ma che si dimenticavano subito dopo il fischio finale, ne arriva uno che potrà essere ricordato per un bel po'.
Tutto parte dalla "grave provocazione" di Andrea Agnelli ("Il Torino non vince un derby dal 1995"). Si perchè ormai citare dati reali (quando lo fà la Juve) è diventata una grave provocazione per l'avversario, come se dire che ieri abbiam vinto sia una grande offesa per l'avversario.
- "Com'è finita Juve-Toro?"
- "Non lo posso dire senno' qualcuno si offende".
E pensare che quando parlano alla TV di una statistica favorevole a noi sono io quello che si lamenta e fa gli scongiuri, perchè mi preoccupo molto più della legge dei grandi numeri. Naturale che prima a poi capiterà di non vincere un Derby, non è mica scientificamente impossibile, pensa se dopo quelle parole fosse successo, i torinisti avrebbero dovuto ringraziarlo per essersela tirata addosso. Quel momento è sembrato essere vicino ieri.
Passati in vantaggio con un rigore netto per fallo di mano - tanto netto che l'arbitro ha avvisato inutilmente El Kaddouri - stendiamo un tappeto verde a Peres che si va a prendere il gol della vita da 85 metri. Un gol tanto bello quanto regalatato. A differenza di quello di Tevez con il Parma non ha dovuto saltare nessun uomo. Hanno lasciato sgroppasse indisturbato sulla corsia prima Evra che se lo perde, poi Vidal che rinuncia ad inseguirlo ed infine Chiellini che non gli va incontro.
La Frittata ci appesantisce lo stomaco quando di li a poco la Juve (per stanchezza o scarsa applicazione psicologica) inizia pian piano a scendere al livello tecnico del Toro. Il Match si equilibra totalmente quando Lichsteiner si fa espellere e ogni contropiede è una palpitazione che per poco non porta alla catastrofe. E pensare che sembrava essere di nuovo Assassin Glik a lasciarci le penne dopo quell'ammonizione ad inizio partita, invece per la seconda volta consecutiva rimaniamo in 10 (altra cosa grave).
In tutta la tensione che si viveva i tifosi non riescono a non dedicare un applauso a Quagliarella, per quello che ha fatto con noi e per le belle parole che ci ha dedicato in settimana. Il pareggio pian piano prendeva forma e non solo pareva essere il risultato più giusto, ma visto come era andata a Genova poteva sembrare un buon compromesso. Ma a Genova Pirlo non c'era e come qualcuno ha detto in settimana: "nel derby vale tutto, anche vincere con un gol in fuorigioco all'ultimo minuto (tranne se a segnarlo è la Juve, si intende) e così riprendiamo ciò che avevamo lasciato a Marassi. Merito anche a Bonucci di averci creduto fino alla fine e di aver rubato quel pallone negli ultimi attimi di gioco.
Il tripudio finale vale la storia, come la troll face di Allegri che abbandona lo stadio. Lo Stadium è salvo e il filotto di vittorie interne sale a 25. A loro invece rimane il merito di averci segnato un gol, cosa che non accadeva da parecchi anni... ah, già dimenticavo! Detto sempre senza offesa.
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