Totti l'aveva detto che dovevamo fare un campionato a parte. In ritardo la Lega lo accontenta e mette Juve-Genoa insolitamente da sola alle 15. L'essenza delle parole del pupo (che piange col dito in bocca) in sostanza rimangono: la Juve fa un campionato a parte! Poiché se vogliamo trovare una verità nei suoi singhiozzi, è appunto questa. Noi continuiamo a vincere e a rimanere in testa, loro invece son contestati dalla piazza, che dimentica ciò che diceva solo qualche mese fa. Tanto che stasera non sappiamo se aspettare loro o la Lazio.
Accompagnata dal personalissimo vanto, di essere stata l'unica ad averci battuto quest'anno, allo Juventus Stadium arriva il Genoa, la squadra che Buffon tifava da bambino. La trama sembra simile a quel film col finale drammatico. Noi che attacchiamo, e sprechiamo su quella traversa. Loro che rischiano di beffarci in contropiede. Un timore che in realtà accusiamo solo dopo quel maledetto/benedetto rigore. Maledetto per averlo sbagliato - che apre una mini riflessione sulla mancanza di un rigorista di peso - benedetto perché dà thrilling ad una domenica già priva di tensioni. Dopo quello, la scorie della seratona di Dortmund si son fatte sentire. Inevitabilmente.
Poi ti ricordi che lo stesso portiere subentrante (La Manna), parò anche un rigore alla Roma. Massì, in fondo Tevez stesso, sotto sotto, ci tiene a ritornare in testa alla classifica marcatori, rimarcando la differenza tra lui e Menez, che lo segue da vicino lì dietro grazie ai rigori. La differenza tra lui e Higuain invece (tanto per riprendere un tormentone caro a qualche media) è che se Higuain è bravo a sfruttare le occasioni che ha, Tevez invece se le inventa. Come il gol di oggi, pescato dal suo cilidro da mago. Magico come il suo momento. Alla fine la vendetta bianconera, di quella immeritatissima sconfitta, si concretizza.
Llorente, The dark side of the moon. Lo spagnolo è in caduta libera. e' il punto più basso della sua storia juventina e il suo momento psicologico è davvero delicato. Il rischio ora è di perderlo definitivamente. Impierose sono le inquadrature sul suo volto, quando abbandonato il campo si siede in panchina. Pare il peluche del re leone. Fernando pare si faccia influenzare dalla sfiducia della piazza e della nuova posizione in campo (a lui inadeguato), Ormai non mette dentro più nulla e a volte ha persino paura di provare. Quel gol sbagliato, che sembrava dentro, è un momento shock per tutti.
Il terzo 1-0 consecutivo invece, ci presenta un Allegri alla Capello. Cosciente della superiorità della squadra, sta ottenendo il massimo col minimo sforzo. In fondo l'avevamo detto che la squadra non può andare sempre a mille. La distanza ci permette anche questo e va riconosciuto a lui la sua rivincita sul nostro scetticismo iniziale.
L'unica cosa che mi scoccerebbe della sosta, in mancanza del calcio giocato, sarebbe però continuare a sentire questa stucchevole polemica tra contiani e anti-contiani. che noia! Disposti persino ad osannare il prescritto di turno, pur di dare torto ad uno o all'altro. Il domani è ancora da scrivere (poi si giudicherà) e noi restiamo bianconeri. perciò meglio goderci il momento piuttosto che chiacchierare come gli altri, a cui non resta altro che fare questo. Together we stand...
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