5 Maggio, un altro Ronaldo piange. Battute a parte, è il tempo di festeggiare per questa vittoria, ma anche quello di rimanere coi piedi ben saldi per terra. Perché, come avevo detto anche dopo Juve-Dortmund, queste sono partite che durano 180 minuti e questo gol preso in casa è comunque pesante. E' questo il destino di questa Champions, quello di giocare il ritorno in terra ostile. Ad ogni modo andiamo "all'intervallo" in vantaggio, e visto come ci davano per spacciati dopo Monaco, questo risultato ce lo teniamo tutto. Un buon risultato accompagnato anche da una prestazione ottima.
Giocare contro tali "singolarità" ti impone di fare la partita perfetta. Perché come abbiamo visto un errore si paga a caro prezzo. Due sole concessioni difensive ci costano un gol e una traversa. Una traversa che, rivista al microscopio, alza il voto a Sturaro, perché è sua la deviazione decisiva. Sturaro, ovvero, la storia di un ragazzo arrivato da Genova a Gennaio, entrato titolare ma in punta di piedi in una semifinale di Champions e uscito tra i migliori in campo. Ma anche Morata, l'ex castigatore, colui che vuole anche togliersi qualche sasso dagli scarpini. Noi che sprechiamo anche qualcosa, con un Pirlo non al 100%. Noi con i nostri 29 passaggi prima del gol.
Loro Galattici, fenomeni, modelli. Con la sagra delle bimbeminchia fuori a strapparsi i capelli per CR7. Un giocatore fortissimo, ma prima di tutto sigla pubblicitaria. Ragazzine che se gli domandi qual è il gol più bello del loro campione ti chiedono la domanda di riserva. Noi invece che al massimo possiamo rispondere col Principino, gli opponiamo Chiellini: la rappresentazione umana del vecchio calcio, quello che le da' ma le prende pure. Quello che ad ogni match importante indossa un turbante e cambia una maglietta, sempre piena del suo sangue. Quello che lo sbeffeggia. Lui con le sue solite lamentele da prima donna. Con un arbitro che su quel rigore nemmeno un'ammonizione. Noi con un mare di ammoniti. Noi con Tevez, l'antimodello, uno che, stavolta, sul campo vince su Ronaldo per distacco.
Loro che rifiutano 400 tagliandi. Noi che riempiamo lo stadio (record d'incasso) come un uovo e che, magari a trovarlo quel biglietto. Noi, tifosi, che in questa gara abbiam sofferto, fluttuando in un tempo tutto nostro, rubato alla Real...tà. Tra i gufi e la TV. Con Tavecchio in tribuna, seduto a fianco di Conte, costretto a mantenere pezzi di coreografia.
Questo è il calcio, non le chiacchiere dei gufi. Non il rosicare di chi ci consigliava di non presentarci nemmeno. Gente che è inutile che gli citi de Coubertin, perché è tempo perso. Altro che non esserci. E' sempre meglio invece esserci, respirare quest'aria e fare esperienza. Perché questo è il calcio. E' quello sport che se lo giochi puoi anche perdere, ma se non giochi hai già perso. E mentre chi ha già perso può solo rosicare noi andiamo a viverci un altro pezzo di sogno... comunque vada.
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