giovedì 2 luglio 2015

CONTAGIOUS - Henry Hobson

USA 2015
"Uh che bello, un film sugli zombie con Schwarznegger. Andiamo a vederlo?". E così tu, che invece ti sei informato meglio, ti ritrovi seduto in mezzo a comitive di bimbiminkia, nemici giurati del silenzio, e di film che in realtà poi sono altro (di più). Contagious è una originale variante sul noto tema horror. Non tanto "la notte dei morti viventi" quanto più "la notte dei malati terminali viventi". Una pellicola indipendente e intimista che prende a pretesto la tematica per parlare del dramma di un padre che vede sua figlia lentamente trasformarsi in zombie. Una questione "social-horror" solamente accennata da Romero all'inizio del suo Dawn of the Dead (Zombi) che riguarda l'affetto che abbiamo verso il corpo materiale dei nostri cari, oltre che alla loro anima.

Certo poi, in questo film ci recita anche Schwarzenegger, o per meglio dire: in questo film Schwarzenegger recita, nel senso stretto del termine. Una novità e una rarità da inserire nel suo curriculum da duro di Hollywood. Eh si, la vecchiaia porta saggezza e oltre ad una bella interpretazione (forse la migliore della carriera) il vecchio Schwarzy si lascia andare anche ad una lacrimuccia... "si ma giusto ad una eh!".

Sarà questo che in America ha allontanato i suoi fan dal film? In patria infatti ha incassato davvero pochino e qui da noi, per non correre il rischio, furbescamente il titolo e stato cambiato da "Maggie" a Contagiuos (epiedemia mortale). Figuratevi se i nostri titolisti potevano lasciarsi sfuggire l'occasione di modificarne un altro, travisando così (stavolta volutamente) il messaggio principale dell'opera. Addirittura la temerarietà di sceglierne uno in inglese, piuttosto che mantenere il più semplice "Maggie" originale. Così facendo han spostato l'attenzione dalla vera protagonista (Abigail Breslin) e han lasciato ad intendere che fosse il solito film sugli zombies ma con Schwarznegger come protagonista. Un po'... che ne so... come se cambiassero il titolo ad un album di Leonard Cohen per renderlo più appetibile alla massa.

Da sempre i morti viventi al cinema sono stati sinonimo di apocalisse. C'è spesso stato qualcuno che si svegliava dal coma e scopriva che fuori tutto era andato in vacca, senza che però ci si sia mai soffermati sul periodo intermedio. Qui invece la trasformazione è graduale e drammatica. L'emergenza di qualcosa che ti sta sfuggendo di mano senza che si possa far nulla. Una figlia malata terminale e un padre che la guarda lentamente "andare", impotente. Una situazione, un po', che ricorda anche quella dei malati di Helzeimer: la graduale perdita della propria identità, di fronte agli occhi dei propri cari.

Un film intimista e oscuro, anche dal punto di "vista" più letterale della parola "scuro". Una bassa esposizione della pellicola, luci volutamente bassissime, che ti lasciano in uno stato di notte perenne. Tanto che ad un certo punto un faro puntato nella notte finisce per accecarti. Contagious è la dimostrazione che si può usare una tematica specifica di certo cinema, come quella dell'horror, e usarla per farci un film drammarico. Operazione opposta a quella che a suo tempo si fece in L'alba dei morti dementi o in Goal of the dead che la servivano invece in salsa comica.

Prima di andare a vedere questo film dunque, vi consiglio entrare in quest'ottica e vedrete che il film vi piacerà davvero, perchè toccante. Magari i vostri figli lasciateli a casa però... c'è il rischio che non capiscano.

voto 7,5

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