Aperitivo di calcio vero. Prima uscita ufficiale della stagione dopo le chiacchiere, le amichevoli utili ma dannose e le partenze di questa rovente (metereologicamente parlando) estate. Naturalmente gli arrivi ci sono stati e la società si è comunque mossa sul mercato già da tempo. Ma si sa, gli affari conclusi in una notte non arricchiscono l'industria dei "calciomercanti" della stampa e della TV (ormai attivi tutto l'anno) e non divertono i chiacchieroni da bar. Ad ogni modo pare che si stia lavorando per altri due giocatori, abbiate pazienza e poi giudicate. Intanto proprio i nuovi arrivati firmano questa vittoria. Segnale che ci deve spingere a pensare al nuovo corso e non a fossilizzarci sul passato. Inutile tenere gente senza stimoli e che non vuol rimanere (chiunque essi siano), i nuovi invece li deve giudicare solo il campo, indipendentemente dalle preferenze positive o negative del tifoso (chiunque essi siano).
Manzukic-Dybala e la settima Supercoppa è servita. Non avrà l'importanza del trentatreesimo scudetto o il fascino della decima Coppa Italia, ma vuol dire comunque staccare tutti, in tutte le competizioni nazionali. 33-10-7-17-21: eccovi la cinquina da giocare sulla ruota di Torino. La rivincita laziale, tanto auspicata da molti, non c'è stata. Sul campo di patate Made In Cina, brutto come la regia cinese, va di scena un match tutt'altro che spettacolare, a differenza della scorsa Coppa Italia. Meno male che non l'abbiamo fatta in Corea del Nord, altrimenti avremmo avuto sulla coscienza la fucilazione degli organizzatori.
D'altronde se in quattro anni di Stadium non abbiamo giocato in casa una sola finale del genere, alla faccia del regolamento e per qualche Yen in più, adesso di che vi lamentate? Ogni anno scoccia ripetere le stesse litanie. Meno male che il tifone ci ha risparmiato, altrimenti si sarebbe rimandata di nuovo in mezzo al campionato (Dicembre), tanto per dare altro fastidio. La condizione atletica ritardata e le assenze hanno fatto quello che non ha potuto il campo. Ma alla fine la vittoria l'abbiamo portata a casa lo stesso, con l'inerzia e la determinazione della squadra esperta quale siamo. La Lazio fa ben poco per impensierire Buffon, e non perché sono di parte
Il Manzo c'era andato vicino già prima, al vantaggio. A tu per tu con Marchetti si fa fregare. Nel prosieguo dell'azione Pogba per poco non realizza un gran gol sotto il sette, tirando da par suo da fuori area. Il nuovo 10 si mette sulle spalle questa grande responsabilità, un po' voluta un po' imposta, di rappresentare il nuovo punto di riferimento per la classe e il marketing dei bianconeri. Anche lui il segnale l'ha dato, con un'ottima prestazione, forse la migliore della partita. Suo l'assist a Dybala, che sbatte la porta in faccia alle speranze biancocelesti. Lui, però, un po' lo fa incazzare Allegri; giochicchiando un po' troppo in zone pericolose. Ci sarà tempo anche per lui per capire di non essere più al Palermo, anche se la seconda maglia potra confonderlo. La difesa ha retto bene, patemi d'animo ce ne son stati pochi, anzi si è avuta occasione per mostrare un po' di esperienza. Come quel disimpegno Bonucci-Buffon, col portierone che da manuale si sposta sulla destra, trasformandosi in terzino per sbrogliare la matassa in modo semplice.
Se son rose fioriranno, intanto aspettiamo di vedere la squadra al completo e completata.
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