"Mi avete chiamato, eccomi qua!" Diceva Kiavik, al secolo Emilio Solfrizzi. Dopo l'acclamazione popolare Paulo Dybala, detto La Joya, si prende questa partita. Sia dal punto di vista dei 90 minuti giocati, che sotto il profilo della prestazione personale. Senza dubbio il migliore in campo del pomeriggio.
Gol, assist e rigore procurato... oltre ad una bella punizione di poco a
lato. Ad un certo punto, gli avversari, hanno addirittura cercato di accopparlo, ma
lui ha tenuto duro. Troppo importante era l'occasione per mollarla a causa di qualche colpo. Così l'altra dea, quella della scalogna, non potendo
avere lui prende Pereyra. Ormai viene e incassa il suo pizzo domenicale
Dopo 5 minuti avevamo già sprecato tre occasioni d'oro. Poi un tiro da fuori area del piccolo argentino col numero 21, neppure tanto irresistibile per un portiere che nel corso della stessa partita ha salvato la porta più di una volta, e passiamo in vantaggio. Pare che non l'avesse vista partire. Poco conta per noi. Tanto basta per infondere nei ragazzi quella fiducia che gli serviva a prendere la dea per i capelli. Chiuse le pretestuose polemiche sul suo utilizzo col contagocce, innescate da un presidente che alla fine si è pappato i suoi 40 milioncini e non ha più diritti di parola. L'hai venduto, ora pensa ai tuoi! Ma a soffiare sul fuoco sono stati i soliti scalmanati juventini con la polemica facile e senza la freddezza di pensare che forse, uno di 21 anni ha il bisogno di non essere caricato di troppa responsabilità. Ricordatevi che lo stesso facevate con Morata lo scorso anno.
I nero-blu sono poca cosa. Si fermano a qualche sporadica azione, ma senza mai svegliare Buffon dalla sua sonnacchiosa Domenica. Come la stragrande maggioranza delle squadre incontrate quest'anno, non merita di strapparci punti. Poi le altre volte è andata diversamente, ma stavolta ci siamo presi questa vittoria come un assetato si prende una brocca d'acqua nel deserto.
Il meno in condizione è sembrato il Manzo che quantomeno ha avuto la fortuna psicologica di trovare il gol nella ripresa, su assit di mancoaddirlo Dybala. Supporto psicologico del quale non ha potuto beneficiare, ad esempio, Pogba, che come un giocatore d'azzardo sceglie di raddoppiare o perdere il piatto di una buona prestazione, condotta in perfetta collaborazione con Dybala, calciando un rigore. Scritta e diretta da ancoralui Dybala ma interpretata dal francese triste, la sua occasione di riprendersi il palcoscenico finisce sulla mano destra di Sportiello. E dire che ce l'aveva messa tutta anche con la numerologia, aggiungendo a quel maledetto 10 un +5, che ha scatenato le ipotesi più disparate. Tra una di questa ci sarebbe un 1+0+5=6, il suo numero precedente. Quando col 6 giocava da 10, mentre ora col 10 offre prestazioni da 6. Ma a chi vede bene le partite non potra sfuggire la sua crescita.
Finisce solo 2-0 ma poco importa oggi, visto che sono comunque tre punti e che dovevamo risparmiare anche un po' di energie per il turno infrasettimanale. Speriamo che questa vittoria, legata a doppio nodo a Dybala,
serva a calmare gli animi più scalmanati tra gli juventini. Ma soprattutto, quel che è davvero più importante, speriamo che
serva a cambiare rotta, sotto l'aspetto realizzativo della squadra più
sprecona d'Europa. Mercoledì andiamo a trovare il Sassuolo, il quale resta pur sempre in forma, anche se perdendo col Milan non ci permette di superarlo. Tutto si rimette sul tavolo da gioco. Soffiamo sui dadi...
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