Una vittoria a Palermo non è mai una vittoria qualsiasi. Perchè il Barbera è sempre un campo ostico. Perchè le vittorie che escono da questo campo finiscono per risultare sempre pesanti. Come quella di questa sera. Una vittoria che fa classifica e morale. Una vittoria da aggiungi un posto a tavola tra le nobili della classifica. La quarta consecutiva. Tre grossi pezzi di carbone gettati nella caldaia di questo treno partito in ritardo. Una prova di carattere e di forza. Un diesel che macina la sua strada poco alla volta, nella mediocrita di un campionato orfano di una ammazza-classifica.
Innanzitutto portiamo indietro le lancette, alla vigilia di questa partita. Tornati dall'Europa con la qualificazione agli ottavi in tasca, ci tuffavamo subito nella squallida "provincia" italica... e non mi riferisco al capoluogo di regione Palermo (anche se non si tratta di una big del campionato) ma di quella del friulano Zamparini. Uno che dall'alto della sua riconosciuta coerenza disse al suo allenatore, soltanto una settimana fa, "se perdi ti caccio". Poi l'ha cacciato anche se ha vinto. Si perchè non è che ha detto: "se vinci non ti caccio". Capite? Ecco perchè quando tira fuori la, trita e ritrita, storiella popolare e populista di Del Piero per usarla con Dybala, fa bene Marotta a glissare. Piove governo ladro.
Dopo aver intascato 40 milioni sull'unghia per u picciriddo argentino è sempre li, ogni settimana, a parlare, manco fosse la sua fidanzata. Fossi stato in Marotta gli avrei detto: "te ne do' 50, ma la prima volta che metti parola su cose che non ti competono più (visto che ormai te lo sei venduto) mi ridai i soldi e ci teniamo il Giocatore.
Lo stesso giocatore che poi molti palermitani hanno fischiato. Capite cos'è la provincia? Prendono 40 milioni, lo mandano via (vorrei ben vedere che per tale somma non l'avessero fatto) e lo fischiano pure? Penso che stasera io gli abbia dedicato già troppo tempo. Chi è adesso che deve dire a Dybala non ti curar di loro ma guarda e passa? La Joya fa una buona partita, considerando la pressione e l'emozione di un ritorno come questo. E' lui che fa il cross che Mandzukic trasforma nel vantaggio.
La partita, complicata come sempre, stava trascinadosi nel suo Ballardini style, un marchio ormai brevettato. Tutti dietro e cerchiamo di sfangarla in contropiede. Ma se c'è una cosa che sta crescendo è proprio la nostra difesa. Ok, ogni tanto qualche amnesia regala ancora palle d'oro agli avversari. Ma quella rete inviolata da così tanti minuti qualcosa di nuovo dice... o no?
L'insistenza alla fine ha pagato. Un primo tempo passato a pensare come penetrare le maglie rosanero, e un paio di gol clamorosi mangiati, sono il prologo al gol del Manzo. Uno che ormai si è specializzato in critiche preventive e in gol pesanti e decisivi. Quel troll di Allegri ne azzecca un'altra, tra le critiche che gli piovono sulla testa ormai per moda. Tra quelli che criticavano il 3-5-2 a priori e che forse ora si rendono conto che i moduli si cuciscono sugli uomini che hai e non l'inverso.
Io invece sono tra quegli juventini che gioisce quando qualcuno come Mandzukic gli dà torto in campo. Mentre molti sperano invece di avere ragione. La firma in calce di Zaza, come il segno di Zorro, è un'altro esempio. Io aspetto i giorni come questo, in cui chi ha fatto "poco", chi ho criticato, risulta decisivo o ci mette la firma.
Ci sono lavori che (in campo) vanno condotti lontano dai faretti. Ecco allora che questa Juve, fatta di gente che ha sostituito colonne portanti dai nomi altisonanti, deve affidarsi anche ai suoi operai. Come a Sturaro e al gol che (di fatto) ha chiuso i giochi. Solo con la crescita di tutti, infatti, si potra sopperire a quei nomi mancanti. Il tempo va coltivato. Perchè prima di vedere la fine di questo campionato dobbiamo attraversare (tutti) ancora un paio di stagioni terresti. Step by step.
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