La Juve infrange anche la legge del cinque. Lo scoglio sul quale erano cozzati i filotti di Inter, Fiorentina, Roma e Napoli. Passatesi il testimone l'un l'altra erano tutte, inesorabilmente, a volte clamorosamente, cadute prima di poter festeggiare la sesta vittoria consecutiva. Anche in una domenica in cui le altre regalano alla prescrittese il massimo vantaggio (come i tre assist avuti ieri sera dell'Udinese) possiamo dire chissenefrega. Battiamo i violacei in una partita cruciale. Ora ci sei anche tu a dare un senso ai giorni miei... e a questo campionato ancora in bilico. Non vinceremo lo scudetto ma sarà bello farli cagare addosso.
Anche stasera il destino sembrava voler rimanere in armonia. Nemmeno il tempo di dire Viola merda che Berdardeschi, forse appena sfiorato da Chiellini, cade in area come
se fosse stato cecchinato da Lee Harvey Oswald dalla tribuna. L'arbitro
quasi l'ammonisce per simulazione ma l'interista che è alla bandierina (leggere qui per maggiori delucidazioni) che risponde al nome di Damato, lo corregge. Meno male che
esiste la legge dell'ex e meno male che una volta tanto possiamo
usufruirene anche noi, e anche in maniera immediata. Dopo appena 3 minuti la rimettiamo in pari con Cuadrado. E meno male perchè altrimenti poteva mettersi male, coi passaggetti e il possesso fiorentino. Quel gol poteva davvero tagliarci le gambe. Invece da li è iniziata la nostra rimonta, che permette di continuare quella più grande alla classifica.
Era la sera del ritorno a Torino di Paulo Sousa. Per la cronaca quello di "Gobbo Vattene" scritto sui muri di Firenze. Lo stesso gobbo però (cosa che dimenticano) che ha giocato anche nell'inter, e nel Borussia della Juve dei cacciati, quello che ci soffio la Champions. Ora sono li che l'acclamano. Intanto sono andati a prendersi tre sberle a Torino. Nulla hanno potuto i loro sterili passaggetti, il loro possesso palla e il pressing asfissiante. Squadre chiuse e guardinghe, portieri inoperosi. Tutto sembrava andare verso un altro pareggio. Pogba torna ad una prestazione appannata e manca la zampata cinica.
Ma... state Manzi ci pensa il Manzo. E' lui che ultimamente sta segnando gol di esperienza, oltre che decisivi. Può star fermo una partita intera ma poi ci mette la firma. Ed è sempre una firma pesante. Questa Juve non vuole ancora fermarsi. Neppure il pessimo arbitraggio di stasera ha potuto. Dopo aver ammonito solo per proteste, sorvolato sui 25 falli di Alonso (peraltro da 5 in pagella), fermato Pogba per intervento sul pallone e chi più ne ha più ne metta, Orsato sorvola (anche vedendola) su una gomita in area di Borja Valero (già ammonito) su Mandzukic. Dov'era stavolta Damato occhio di falco? Un improvviso calo della vista o di autorità nel correggere l'arbitro? Eppure il lato era lo stesso ma l'episodio più chiaro.
Il lieto fine lo scrive Dybala che viaggia alle medie di Tevez. Tre a uno. Partita finita. Juve rilanciata. Adesso possiamo incrociare le dita per l'estrazione di domani, come qualcuno l'ha chiamata. Un'estrazione come alla lotteria della fortuna che ci possa tenere in corsa anche in Champions. Poi vediamo dove riusciamo ad arrivare. Siamo nel loro specchietto retrovisore e il nostro compito sarà quello di farli sbandare. Anche confidando sul fatto che la loro fortuna dovrà finire. Ripeto, poi se non ci riusciamo ce ne faremo una ragione, dopo quattro anni. Intanto fateci spazio che ci siamo anche noi come il vicino dato per partito.
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