domenica 20 marzo 2016

Serie A 30> Torino vs Juventus 1-4 - Esultavi sulla poltrona ora lamentati sul divano

Dopo i due arbitraggi di Champions, di andata e ritorno col Bayern, i bovini (e l'antipopolo tutto) si meritano un paio di contestazioni arbitrali. Se li meritano tutti e se li meritano ora, come gustosa legge del contrappasso, a pochi giorni da quelli. Se li meritano perchè pochi tra noi si erano attaccati a quegli evidenti errori europei per giustificare l'eliminazione. Errori a senso unico all'andata e al ritorno. Tutti loro, invece, si erano scagliati contro Marotta per aver osato farlo notare nelle interviste, per la vecchia è cara legge secondo la quale se capita a noi non dobbiamo lamentarci ma se capita a loro ne hanno diritto e facoltà. Molti avranno persino esultato perchè siamo stati sbattuti fuori anche per quegli arbitraggi; bene questi sono quelli che se lo meritano di più. Indipendentemente dal colore che portano perchè il Toro oggi era solo la loro procura.

Ed è quindi per il vecchio è caro odio che ho verso il trattamento diverso degli errori arbitrali, da parte dell'opinione (anti) pubblica, più che verso gli errori stessi, che ho sempre considerato fastidiosi, inevitabili ma ripartiti, che adesso tocca a me (e noi) godere di questa piccola rivincita. Una di quelle rivincite che, sia ben chiaro, me le faccio fritte o impanate, perchè avrei piuttosto voluto che il Toro avesse pareggiato e noi fossimo rimasti con l'uomo in meno, se solo l'arbitro di mercoledì avesse convalidato quel gol a Morata.

Ventura, da antico paradosso, ogni volta si lamenta di non lamentarsi mai. Oggi addirittura si tradisce quando ammette che deve andare lì a giustificare l'1-4. Ecco, appunto per giustificare la loro inferiorità, perchè con gli episodi e con i se e con i ma possiamo dire tutto e il contrario di tutto.

Ad esempio questa Juve, ancora con le scorie mentali e fisiche delle fatiche di coppa, annichilisce il Toro nel primo tempo. Passa sul 2-0 nell'assoluta assenza degli avversari e Buffon festeggia il suo record di imbattibilità, superando Sebastiano Rossi, che mestamente lo segue in studio su Premium. Apre le danze Pogba su punizione, riprovando dalla posizione da cui Dybala aveva fallito poco prima e dopo che lo stesso Dybala aveva lasciato il campo per l'ennesimo infortunio. Khedira raddoppia aprendo la difesa del Toro come una coltello nel burro. Ma Pogba lo avvisa nelle interviste dell'intervallo: "Vinciamo 2-0 ma non dobbiamo rilassarci. Non dimentichiamo cosa è successo mercoledì scorso". Manco a dirlo! Gli spettri si materializzano pronti-via, nel secondo tempo: Sandro, in ritardo sul pallone, atterra un giocatore granata e concede rigore tra le proteste di chi lo voleva ammonito ed espulso per doppia ammonizione. "Il fatto che Sandro cerchi e sfiori il pallone chissenefrega". Belotti fissa l'orologio dell'imbattibilità di Buffon a 974 minuti.

Come è normale che sia il contraccolpo si sente e il Toro ha il suo momento di break positivo che culmina con una nuova protesta, quando Maxi Lopez è fermato per fuorigioco sul gol dell'eventuale pareggio. Uno di quei fuorigioco che a parti invertite la RAI non avrebbe esitato a definire come "fuorigioco televisivo". Così, citando Massimo Zampini, le risate per un non-fuorigioco di un metro, di pochi giorni fa, si trasformano in epocali proteste e tutti diventano chiaroveggenti delle sorti finali. Il Toro nella loro testa aveva già vinto, non c'è alcun bisogno di andare avanti. A loro va l'ennesimo derby morale. Non ne parliamo proprio del metro arbitrale che non espelle Glik per un fallo simile, fuori area. No, a quel punto la partita morale era già finita.

Noi invece abbiamo un toreador spagnolo, entrato al posto dello sfortunato Dybala, che mata il Toro con una doppietta e fissa il risultato finale sul 4-1. Il suo nome è Alvaro Morata e nell'ultima settimana è parso definitivamente tornato ad alti livelli, insieme all'amore ritrovato. Il Torino resta così solo una parentesi tra le proteste del loro momento migliore. Sul finale giusto l'emozione dell'espulsione di Khedira che ci fa sorridere sarcastici e ci costringe a fare i conti con le numerose assenze per la prossima.

A tutto l'anti-popolo non resta allora che recriminare, come da antica abitudine, quando gli va male con gli episodi. A noi invece non resta che reagire, con un atto di rivalsa interiore che si trasforma in esultanza cattiva (per certi versi) ma liberatoria. Esultavi per l'arbitraggio di mercoledì, e per quello di quell'altro martedì, ed hai subito una piccola legge del contrappasso. A noi spiacerebbe anche per quel gol, ma ricordiamo che a te non è mai dispiaciuto, quando sul divano, senza la tua squadra in coppa con cui soffrire, ti era più facile da tifare contro perchè se fossimo passati ci avresti liquidato con un "chissenefrega, ci sono sempre i quarti". Per questo motivo, mi dovete scusare, se voi vi lamentate a noi fregacazzi.

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