sabato 30 aprile 2016

MR. Robot - Stagione 1 [Serie TV 2015]

Quando di solito mediaset ci preannuncia l'arrivo di una nuova "serie evento", l'evento e' se riesce a raggiungere la seconda stagione. Chissa' perche' e' sempre molto attirata da prodotti che poi alla fine floppano, o magari semplicemente porta sfiga, chi lo sa. Sta di fatto che raramente ho beccato una serie realmente appassionante. Ma con MR. Robot il biscione non ha badato a spese: battage pubblicitario esagerato, faccioni di MR. Robot ovunque (ti ritrovi Callegari o la Calcagno che sembrano sotto l'effetto di stupefacenti a parlarti di hacker mentre aspetti la partita), marketing virale (Chiellini e altri personaggi famosi che fingono di aver subito un attacco al proprio profilo), insomma roba che voi umani potreste solo immaginarvi (per dirla come un androide famoso).

Si, ma sto MR. Robot pero' com'e'? E'! A volerlo descrivere in poche parole e' una specie di Fight Club meno trasgressivo e piu' "freddo" o un V per Vendetta piu' "attuale" e perfettamente inserito negli anni '10. Un minestrone tra i due piu' qualche altra spezia presa qua e la'. A tratti soprattutto nelle prime puntate e' forte la sensazione di avere di fronte qualcosa dalle grandi ambizioni ma dalla poca sostanza. Si, bei dialoghi (a tratti cult), protagonista schizzato e interessante, linguaggio tecnico che fa tanto "mistero e ambiguita'", macchinazioni, intrighi, complotti, penombre... E poi? E poi nulla, tutta la prima parte della serie si limita a questo: tanta atmosfera e un'ottima fotografia, belle musiche, frasi potenti e stop.
Una serie che vuole insomma essere "di protesta" e sovversiva ma che lo fa in modo "stiloso", senza voler fare il passo piu' lungo della gamba. E' un peccato perche' le ambientazioni, la fotografia, le musiche riescono bene a creare questa atmosfera opprimente e "distopica". Si dovrebbe osare di piu'.

A volte i dialoghi sono efficaci, a volte sanno un po' troppo di ribellione all'acqua di rose (una specie di Fight club per adolescenti appunto): il voler abbattere le banche e distruggere di punto in bianco il debito viaggia cosi' in bilico tra l'accusa al consumismo sfrenato e il "complottismo da facebook",  tra l'attacco alle istituzioni bancarie e il "grillismo" di pancia.
Quanti si sono accorti che tra i potenti c'era Letta e non Renzi?

Va bene, si parla sempre di una serie tv americana e quindi il tutto si mantiene un un certo binario,  però le basi per un qualcosa di più profondo e sostanzioso ci sono e non vederle sfruttate dispiace.
La trama infatti resta sullo sfondo per troppo tempo, tutto troppo vago: normale una certa lentezza in una serie cosi' ma lentezza non deve significare vuoto. Abbiamo un hacker con problemi vari (di dipendenza e mentali) che ama entrare nella vita delle persone e parlarsi addosso, che finira' per imbattersi in un gruppo di terroristi informatici. E questo è.
Il Mr. Robot nostrano, Christian Slater non è che un copione

Per fortuna nella seconda parte il tutto assume un suo sapore, il protagonista comincia ad agire, ci sono pure un paio di bei colpi di scena (minori, il colpone di scena principale e' telefonatissimo, probabilmente volutamente) e l'aria da Fight Club anni '10 si fa molto piu' marcata, non necessariamente puo' essere vista come una cosa negativa: Elliot e' effettivamente un personaggio interessante, la sua storia e' piena di punti oscuri, a tratti si ha davvero la sensazione che potrebbe accadere di tutto. Il telefilm pian piano scivola (cosi' come il protagonista) in una spirale di follia, nulla e' come sembra, le scene diventano quasi oniriche e (complice la fotografia) affascinano. Tutto cio' e' reso molto bene seppur, va detto, spesso ci si limiti alla "soluzione ad effetto" piu' che a un percorso preciso. 

Il Finale di stagione è anticlimatico, preparatorio, quasi un filler. Di fatto accade pochissimo, e quello che accade non ci viene fatto vedere (il grande evento tanto atteso non ci viene manco mostrato) Gia' solo il fatto di avere un season finale filler puo' essere un elemento di originalita? Può essere. Non abbiamo manco un cliffangherone, una scena che ti fa restare col fiato sospeso in attesa della seconda stagione, tutto si conclude così...
Babbei, vi siete fatti trollare, dopo i titoli di coda c'e' una scena extra, forse l'unica scena dell'ultima puntata che a livello di trama dice qualcosa di importante e ve la perdete? Vi meritate di essere hackerati.

In definitiva questo MR. Robot è una serie affascinante ma imperfetta, che ha elevate ambizioni ma che spesso si specchia troppo in se stessa e si lasci prendere un po' troppo la mano sul versante delle ispirazioni, dal grande impatto a livello mediatico e di marketing ma a volte un po' carente sul versante della sostanza vera e propria.. Il potenziale pero' c'è, i presupposti per un qualcosa di piu' concreto pure, in definitiva quindi si puo'considerare l'operazione riuscita, magari in futuro sara' meglio cercare di essere piu' originali e di non limitarsi spesso alla protesta "di facciata" ma a qualcosa di più concreto (come ad esempio Person of Interest). Il tempo a disposizione c'è.

PRO

- Atmosfera e fotografia di alto livello
- Monologhi a volte ben ideati e quasi cult
- Il protagonista è ben caratterizzato e l'aria da "1984 ai giorni nostri" a tratti è effettivamente presente.

CONTRO

- Spesso è una serie che si "specchia" troppo in se stessa (altissime ambizioni, messa in pratica un po' banale)
- Per certi tratti si ha l'impressione che abbia paura di osare, utilizando invece una "protesta all'acqua di rose"
- Alcune soluzioni francamente troppo inverosimili, pur nel contesto di un telefilm di questo tipo

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