mercoledì 20 aprile 2016

Serie A 34> Juventus vs Lazio 3-0 - Relax-io

Una volta tanto devo dare ragione a Sarri. La Juve, infatti, lunedì potrebbe vincere il suo ennesimo scudetto senza giocare. Ma per fare questi calcoli c'è tempo. Liquidiamo la pratica infrasettimanale in ciabatte e senza patemi d'animo, rifilando la quarta scoppola settimanale alla Lazio tra campionato, Supercoppa e Coppa Italia. Serata relax per i ragazzi di Allegri che dimostrano ancora una volta di più la loro superiorità, infilando la cifra record di 70 punti su 72 e raggranellando 14 vittorie su 15 nel solo girone di ritorno. Di che parliamo? Dovremmo organizzare un flash mob celebrativo.


Qualcuno già sentiva la pressione del Napoli, perché quest'anno si è sancito dai "soliti saggi" che sapere già il risultato dell'avversario, anziché agevolarti, ti mette pressione. Napoli che contro il Bologna vince di misura, con gli avversari che vendevano cara la pelle, senza scansarsi e cedendo solo al 90' quando il risultato era ormai già sul 6-0. "Ecco adesso il Napoli ci tallona con la differenza reti" qualcuno osservava, e difatti riesce a rosicchiarci 3 gol, visto che anche stasera poteva finire benissimamente 6-0 ma ne facciamo solo 3.

Sin dall'avvio è stata solo Juve, con la Lazio che alla vigilia si faceva forza con le due vittorie del neo-allenatore (S. Inzaghi), ottenute però contro Palermo e Empoli, ma sai com'è? contro la Juve tutti si esaltano. Come Marchetti che naturalmente parte subito aprendo le valvole. Oddio... la sua vera parata è stata quella sul colpo di testa di Dybala, perché per il resto, un po' per l'istinto un po' per l'imprecisione dei nostri, gli abbiamo fatto prendere delle palle che dovevano essere già nel sacco. Dybala prima e Pogba poi ci strozzano in gola il gol del vantaggio. Clamoroso il pallone ciccato dal Polpo a tu per tu con Marchetti.

Ma poi ci pensa lo stesso Pogba, quando su calcio d'angolo bissa l'azione messa in opera col Milan ma cedendo l'onore del gol a Mandzukic. Il Manzo, un combattente nato che stanco di fare il zorro getta la maschera con cui era sceso in campo, per preservare il naso rotto, e sblocca il risultato. Lui di gol decisivi se ne intende e soprattutto la Lazio lo conosce bene. Come conosce bene Dybala, che stasera mette a segno una doppietta, impreziosita da un inusuale gol di destro, e stacca Icardi che a Genova resta a secco e le prende dal grifone di Gasperini (V per Vendetta), allontanandosi dalle future gufate di Champions. Il bagarino Thohir dovrà organizzarsi fuori dagli stadi per arrotondare, visto che si è impegnato due anni di incassi per tenere calme le banche sul suo maxi debito.

In tutto questo, Lazio non pervenuta, né prima né tantomeno dopo l'inferiorità numerica per doppia espulsione di Patric. L'affossamento di Bonucci in area affossa anche i biancocelesti. La Joya batte Marchetti dagli undici metri e ipoteca la pelle dell'avversario. Avversario che cade ancora sotto il destro (addirittura) di Dybala. Alla fine il rammarico è persino di non aver approfittato per rimpinguare il bottino, ma in fondo una volta si diceva che un comma dello stile Juve consisteva appunto nel non infierire. Va quindi bene così, con Buffon inoperoso e l'imbattibilità dello Stadium portata 9 partite consecutive (l'ultima volta fu proprio contro la Fiorentina). E mentre gli altri festeggiano i vari scudetti morali, dell'onestà e del loro mondo delle favole a noi bastano adesso solo 4 punti per vincere il 34 sul campo... perchè è questo quello che significa "sul campo", non nel campo di morfeo (vero Alvino?).

La prossima intanto è domenica sera a Firenze, da quella Fiorentina che, pur di preservarsi per la sua finale di Champions provinciale, mette in campo i suoi panchinari e le prende dalla modesta Udinese. Bravi, continuate così che il calcio italiano anche quest'anno... cresce l'anno prossimo.

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