domenica 17 aprile 2016

Serie A 33> Juventus vs Palermo 4-0 ...C'è di mezzo il mare

Nel giorno del referendum sulle trivelle in mare, la Juve trivella il Palermo, lo lascia ad annaspare nelle tempestose acque della retrocessione e mette il massimo distacco tra se e il Napoli a -9. Il mare dunque, con le sue isole crocevia di questi (quasi) cinque scudetti.

Napoli sconfitto a San Siro contro l'Inter, fatto che ci ricorda un po' quella sera di Cagliari, quando una vittoria dei prescritti nel derby di Milano ci consegnò il primo dei cinque. Il mare come simbolo del divario tra noi e le altre, come quello che c'è di mezzo tra il dire e il fare, tra le chiacchiere e i fatti, tra le lamentele e le reazioni. Reazione che noi abbiamo avuto dopo la classifica post-Sassuolo e il Napoli no, troppo impegnato a pensare ai suoi alibi fatti di lacrime.

Mancano ancora 6 punti all'ufficialità, e l'aritmetica non potrà arrivare nemmeno mercoledì, perché essendo pari negli scontri diretti alla Juve servirebbe ancora un punto, ma se ci riconfermeremo per il quinto anno consecutivo allora vuol dire davvero che tra noi e la serie A c'è un oceano, sia tecnico che di mentalità. 22 vittorie su 23 sono la testimonianza più evidente. il Moby Dick che più lo combatti più ti inghiotte perché si nutre delle tue eterne ossessioni e si rafforza. Perché siete voi a dare, coi vostri insensati piagnistei, il gusto alle nostre vittorie che normalmente dovrebbero ormai annoiarci.

Una Juve che non molla quando le altre lo fanno, quando anche noi tifosi iniziavamo a non crederci più, lei ci ricorda che un campionato dura 38 partite e non 17 col Campionato d'Inverno. Come una partita ne dura 90 e più, e Fino alla fine si può anche vincere al 94' un derby ed iniziare una rimonta epica. Altro che Cacciate Allegri! In un calcio schiavo delle sue passioni che diventano da sprone a zavorra, arriva a Torino il Palermo che nella giostra dei suoi allenatori gira che ti rigira ci ripresenta il cavallo dell'andata, Ballardini.
Partiamo subito forte. Dopo 10 minuti Pogba confeziona l'assist vincente per Khedira è siamo subito in vantaggio. Poi il grave infortunio di Marchisio (minimo 4 mesi di stop per rottura del crociato) ci scuote e ci fa traballare psicologicamente. Bonucci ammetterà che è stata proprio l'apprensione per il grave infortunio al Principino ad intontire la squadra. In quegli attimi di sbandamento quasi subivamo il pareggio, se Barzagli non si fosse sostituito a Buffon su un tiro a botta sicura di Trajkovski, che come Tchaikovsky quasi ci schiaccia le noci. L'ex Dybala gigioneggia troppo e gioca con superficialità, così nel secondo tempo spazio a Morata.

Ripensi a tutti gli infortuni subiti in stagione e le squalifiche rimediate e questo ti rafforza ancora di più, perché vedi la tua diretta avversaria dipendere da un solo giocatore e non avere una panchina valida. E questi vorrebbero essere i migliori d'Italia? un po' di autocritica, mai! Noi siamo invece quelli che come Mandzukic entriamo in campo anche con i nasi rotti e le palle piene dalle polemiche che riguardano partite che neppure giochiamo. Esultavi Thiagoooooo, ma ti ritrovavi noi incazzati come un bulldog diretti verso l'unico obbiettivo rimasto, che tu anelavi e già pregustavi.

Poi il palo di Pogba che raggiunge anche quest'altro record personale, quello di legni presi assieme al romanista Salah. Ma nel secondo tempo non ce n'è per nessuno, noi siamo la Juve e voi solo il Palermo. Allegri furioso sprona la squadra a reagire. Pogba segna e alla faccia di chi dice che non lo fa mai (ricordiamo che è un centrocampista) raggiunge il massimo di realizzazioni in una stagione. Poi il gioiello di Cuadrado (Conte non rompere!) e la ciliegina di Padoin la chiudono. Sotto con il coro "Che ce frega del Leo Messi noi c'avemo Padoin" (di fatto) uno dei calciatori con più scudetti della storia Juventina. 4-0 e nessun appello, ancora nessuna squadra a segno allo Stadium nel 2016.

Una Juve che, in questo girone di ritorno, viaggia sui ritmi di quella dei record di Conte. Questi i fatti, non le chiacchiere provinciali di chi cerca alibi per i propri demeriti. E fortuna per loro che la Roma getta mezza partita a Bergamo altrimenti, con lo scontro diretto ancora a venire, traballava anche il secondo posto. Scetete da stu suonn apri le porte della percezione, abbandona la tua atavica cecità, e impara a vedere la Juve per come realmente è, infinita!

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