mercoledì 13 aprile 2016

VELOCE COME IL VENTO - Matteo Rovere

Va bene lo ammetto sono un po' prevenuto verso il cinema italiano, ma devo dire, a mia discolpa, che i miei sentimenti sono ben riposti. Lontano dai suoi anni d'oro, il cinema italiano, ammazzato dalla commercialità della fiction, ha perso in qualità ma soprattutto in inventiva. Non venitemi anche qui a parlare di fatturato, ci son mercati come la Francia e quelli asiatici che ci han superato da un pezzo pur essendo equiparabili al nostro, ma quello che può sopperire alla disparità di budget è senz'altro una buona immaginazione e un'offerta variegata. Il cinema italiano invece si culla sempre sugli stessi generi. Morto il Western con Leone, con l'horror legato agli "anni d'Argento" e con la fantascienza che resta solo fantacinema nelle menti di chi ancora l'aspetta, che ci resta? Una lunga alternanza di drammatici e comici che si assomigliano tutti, sin dalle locandine. Non ci resta che vantarci degli ascolti record dei film di Zalone. Non il massimo.

Se giri a destra va bene, se giri a sinistra va bene, ma non girare se è rettilinio Giulia-san
Ecco che approfittando del cinema days, che si terrà nelle maggiori sale italiane dall'11 al 14 Aprile, ho scelto di puntare 3 euro su questo film dell'esordiente Matteo Rovere e tutto sommato mi è andata bene. D'accordo mi ero cautelato leggendo rumors positivi ma alla fine ne sono rimasto sorpreso lo stesso. Innanzitutto perchè finalmente si varia sui soliti temi e se se ne affronta uno sull'automobilismo... o meglio, attorno all'automobilismo. Non proprio un "Rush italiano", come qualcuno l'ha definito, nè "un film di rally" come l'ha erroneamente presentato il tizio durante lo spot di pre-proiezione. 

VCIV narra le vicende del precoce pilota di "Gran Turismo" Giulia De Martino e del riavvicinamento col fratello maggiore Loris dopo la morte di loro padre. Ancora diciassettenne, senza patente ma già un asso del volante, rimasta sola con l'altro fratello piccolo viene affidata al fratello maggiore dato che sua madre se l'è squagliata già a suo tempo. Loris è un ex campione Rally ormai ridotto allo stato di "Trainspotting" dalla droga, incapace di badare a se stesso figurarsi agli altri, ma che conserva ancora di fuoco sotto la cenere e può sempre tornare utile come "Miyagi sbronzo" per la lotta al titolo della sorella.

quand'è che rifacciamo la scena con te che ti disintossichi?
Premesse per aprire una trama piuttosto prevedibile, e già vista, ma dalle quali ne esce bene anche senza troppe "telefonate". No anzi, già dalla prova d'attore di Accorsi (il vero protagonista del film) si inizia bene. Perfetto nei panni del tossico... non è un'offesa ma un complimento alla sua prova, visto che l'aveva già offerta agli esordi in Radio Freccia. Ottima la sua caratterizzazione.

Il film dura circa due ora, ma non ti pesano affatto perchè non ha punti morti o noiosi. Riesce a mantenere la tensione e l'attenzione per tutta la sua durata senza scadere nel buonismo, dosando al contempo attimi d'emozione a momenti di comicità. Un film che nel il panorama odierno, fortemete Roma-centrico, non poteva non essere ambientato invece nella terra dei motori per eccellenza, cioè nell'Emilia di Imola e dintorni. Con tanto di dialetto, ma giusto un po', per non rischiare di diventare un "la capa gira" emiliano.

Brian Socc'mel Spinner
Belle le scene con le macchine da corsa, con qualche effetto zoom engine in stile Fast and Furious, meno quelle degli inseguimenti tra le vie della città. Troppo sempliciotte e all'apparenza lente all'occhio. All'apparenza, perchè alla fine le macchine correvano, ma in questi casi serve la finzione del cinema per poter dare l'idea di adrenalina. Di solito scene così le velocizzano innaturalmente e se lo fai bene pochi se ne accorgono. Bastava prendere un pò dai polizziotteschi anni 70 ma senza eccedere per rimanere nel realistico.
Qualche fucile di Cechov sparso qua e la è sì prevedibile ma alla fine ben messo, tipo quello che si lega al titolo internazionale del film nonchè al suo finale. Insomma un film godibile che si può vedere anche senza gli sconti del cinema days. Ecco già solo per queste iniziative si capisce che qualcosa si può fare, l'idea di farlo uscire in concomitanza con questo evento potrebbe risultare vincente. Visto che se "ci impegnamo" qualcosa di buono l'iniziamo a fare?

siamo "accorsi" in vostro aiuto

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