Avete presente quando guardi una serie
TV e mentre la guardi ti chiedi: "ma è già finita?" Succede di solito con
quelle che ti sono piaciute di più, ne vorresti ancora, ma devi
purtroppo aspettare la seconda stagione. A me è successo con Ash vs Evil
Dead.
Basta leggere il titolo per
capire cosa ci si trova davanti, se non lo avete capito allora non avete
mai visto un horror, perché La Casa (titolisti italiani, maledetti voi, non solo avete trovato un titolo che non c'azzecca nulla, al
massimo "La baita", ma avete dato modo a registucoli di serie z di
costruirci su quintalate di seguiti apocrifi) è uno dei pilastri
dell'horror "classico".
Raimi fu uno dei pochi all'epoca a creare uno strano ibrido tra paura/disgusto e comicità: un attimo sei lì che ridi perché uno ha perso una mano, un attimo dopo sei lì che speri che quel personaggio non muoia (anche se sai che morirà, tra atroci sofferenze pure). Il bello è che nessuna delle due cose prevale completamente sull'altra: La casa era un horror divertente, non un film comico, non una parodia, non un film di paura serioso e noioso.
In buona sostanza tutto questo era quello che non funzionava invece nel remake (non un pessimo film, ma totalmente diverso dal suo spunto di partenza, non c'azzeccava assolutamente nulla a parte l'ambientazione e qualche riferimento qua e là).
Ash Vs Evil Dead, messa da parte l'idea di un seguito cinematografico, è invece una serie votata completamente a recuperare quello spirito così anni 80' tipico degli horror di Raimi. Un qualcosa impossibile da fare senza Raimi e Bruce Campbell.
Ma adesso Bruce è "vecchio e grasso".
Si ma parliamo sempre di Ash, tutto questo può essere usato a suo vantaggio e a vantaggio della serie (spunti per nuove battute, citazioni a iosa dai vecchi film per mettere il protagonista di fronte a nuove scelte, che però sono influenzate da quelle passate) e infatti funziona.
Lo spunto di partenza della serie è un inno all'assurdità: dopo 30 anni dai fatti del primo film (o dovremmo dire del primo semi-remake, "La casa 2") un Ash strafatto, senza manco accorgersene, legge una "poesia" ad una ragazza che si è portato a letto, il problema è che non era una poesia ma un passo del Necromicon. Da lì il male si risveglia e spetterà a lui rimediare.
A questa introduzione del tutto fuori di testa fa però seguito un prosieguo (pur nella sua ovvia assurdità) abbastanza ben costruito e citazionista, oseremmo dire nostalgico (se può esserci qualcosa di nostalgico in una serie al 50% fatta fa battutacce e al 50% da squartamenti) e questo è un punto a favore della serie: Ash dovrà affrontare i demoni del suo passato (in tutti i sensi), riflettere sulle sue scelte, decidere se salvare i suoi amici e diventare finalmente altruista o restare il solito antieroe cazzone che se ne frega di tutto e di tutti.
Raimi fu uno dei pochi all'epoca a creare uno strano ibrido tra paura/disgusto e comicità: un attimo sei lì che ridi perché uno ha perso una mano, un attimo dopo sei lì che speri che quel personaggio non muoia (anche se sai che morirà, tra atroci sofferenze pure). Il bello è che nessuna delle due cose prevale completamente sull'altra: La casa era un horror divertente, non un film comico, non una parodia, non un film di paura serioso e noioso.
In buona sostanza tutto questo era quello che non funzionava invece nel remake (non un pessimo film, ma totalmente diverso dal suo spunto di partenza, non c'azzeccava assolutamente nulla a parte l'ambientazione e qualche riferimento qua e là).
Ash Vs Evil Dead, messa da parte l'idea di un seguito cinematografico, è invece una serie votata completamente a recuperare quello spirito così anni 80' tipico degli horror di Raimi. Un qualcosa impossibile da fare senza Raimi e Bruce Campbell.
Ma adesso Bruce è "vecchio e grasso".
Si ma parliamo sempre di Ash, tutto questo può essere usato a suo vantaggio e a vantaggio della serie (spunti per nuove battute, citazioni a iosa dai vecchi film per mettere il protagonista di fronte a nuove scelte, che però sono influenzate da quelle passate) e infatti funziona.
Lo spunto di partenza della serie è un inno all'assurdità: dopo 30 anni dai fatti del primo film (o dovremmo dire del primo semi-remake, "La casa 2") un Ash strafatto, senza manco accorgersene, legge una "poesia" ad una ragazza che si è portato a letto, il problema è che non era una poesia ma un passo del Necromicon. Da lì il male si risveglia e spetterà a lui rimediare.
A questa introduzione del tutto fuori di testa fa però seguito un prosieguo (pur nella sua ovvia assurdità) abbastanza ben costruito e citazionista, oseremmo dire nostalgico (se può esserci qualcosa di nostalgico in una serie al 50% fatta fa battutacce e al 50% da squartamenti) e questo è un punto a favore della serie: Ash dovrà affrontare i demoni del suo passato (in tutti i sensi), riflettere sulle sue scelte, decidere se salvare i suoi amici e diventare finalmente altruista o restare il solito antieroe cazzone che se ne frega di tutto e di tutti.
Insomma può sembrare ridicolo ma qualche spunto di riflessione c'è, pur affogato nella consueta mole di sangue. Sangue appunto, ettolitri di sangue. Credo sia probabilmente la serie più splatterosa e granguinolesca degli ultimi anni. I protagonisti sono letteralmente (come è consuetudine di Raimi) fradici di sangue. Non si lesina sulle scene ad effetto insomma, pur essendo un prodotto televisivo, questo è un bene. Gli effetti speciali poi sono quelli classici da anni '80, un po' rozzi, ma la computer grafica (che pure c'è ma è pochina) non ha mai avuto e mai avrà lo stesso impatto e la stessa "genuinità".
Difetti? Probabilmente a livello di trama non tutto fila via liscio e nel finale si ha la sensazione che qualcosa sia stata un po' "affrettata" e qualche altra lasciata per strada (ma si dice che la Lawless fosse impegnata in un'altra serie e non fosse disponibile a tempo pieno) ma se hai 27-28 minuti a puntata nei quali non ti annoi mai e anzi hai sempre la sensazione che tutto duri troppo poco allora ci fai poco caso. Forse proprio questo è anzi un altro punto di forza della serie: il formato. 27-28 minuti non sono quelli canonici di una serie comedy (18-20 minuti) e nemmeno quelli di una serie crime/drama (40-50 minuti): ci troviamo di fronte insomma ad un ibrido anche sotto questo punto di vista, un ibrido molto ben riuscito. Forse 10 puntate sono poche però, ne volevamo di più.
PRO
- Molto splatter
- Ash è un protagonista carismatico
- Divertente e nostalgico
CONTRO
- Qualche intoppo a livello di trama
- Finisce subito
- Quando arriva la seconda serie?
Voto 8,5
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