lunedì 3 ottobre 2016

Dal tramonto all'alba: La serie - Stagione 2 [Serie Tv 2015]

Dopo una prima stagione controversa ma tutto sommato guardabile, "Dal Tramonto all'alba" era chiamata a fare il famoso "salto di qualità", quello step che trasforma una serie tv in un qualcosa di originale e coerente. Purtroppo le cose sono andate piuttosto diversamente.
Se la prima stagione poteva infatti contare sul "traino" di una sceneggiatura ripresa a grandi linee dal film, qui ci si deve affidare ai (pessimi) seguiti e a idee originali, peccato che di idee ce ne siano davvero pochine.
In questa seconda stagione abbiamo i fratelli Gecko divisi, ognuno per i fatti propri a fregarsene l'uno dell'altro, fino a quando i loro destini finiranno per scontrarsi di nuovo: c'è infatti una vendetta da compiere contro il temibile Malvado (alias "la versione messicana di George Clooney"). Questa è in buona sostanza il canovaccio attorno al quale assistiamo ad una serie pressochè infinita di tradimenti, voltafaccismi, "colpi di scemo" (Sonja non è quella che dice di essere? Ma davvero? Il nome l'ho letto, altrimenti non me lo sarei assolutamente ricordato), nonsense...

Tra i difetti della prima stagione avevamo messo "trama confusionaria e poco appassionante", beh, dopo aver visto la seconda stagione si può dire che al confronto quella era linearissima e priva di buchi. Il problema è che ci si potrebbe passare sopra se ci trovassimo di fronte ad una serie "ignorante" e caciarona, una cosa alla "Ash vs Evil Dead", invece qui di momenti comici ce ne sono davvero pochini, anzi a volte si ha quasi l'impressione che la serie voglia prendersi sul serio. Il tutto si traduce in puntate noiose ravvivate da qualche scena d'azione e qualche incursione (poche, visto il genere) nello splatter.


Il tema della stagione in teoria dovrebbe essere, come detto, la vendetta, questa però si consuma solo nelle ultimissime puntate, prima dobbiamo sorbirci i tentativi di rappacificazione (davvero imbarazzanti) tra Kate e il fratello (che nel frattempo prova ad ammazzarla più volte ma no, lei gli vuole bene e vuole "salvarlo", avete già capito come finirà, si?), la discesa nell'abisso della dipendenza di uno dei fratelli Geko (ne uscirà in 2 secondi netti quando non servirà più), l'altro fratello che non si sa bene quello che vuole fare e come farlo, Santanico che in teoria è l'unica che ha un'idea (vendicarsi appunto) ma per farlo deve architettare il piano più assurdo e improbabile del mondo (naturalmente alla fine il tutto si riduce alla pura fortuna, alla faccia del piano). Mi sono ritrovato (e succede raramente) spesso a chiedermi "ma perchè fa così?", "come ci siamo arrivati?", "non mi ricordavo che fosse ancora vivo" anche a distanza di 24 ore tra la visione di una puntata e l'altra

A completare il mezzo pasticcio ci si mettono degli attori che non sono proprio adatti al ruolo, altri che semplicemente non sanno recitare, altri che sembrano pescati un po' a casaccio (c'era proprio bisogno di Demi Lovato?). Si cerca di dare un po' di vigore al tutto con qualche cameo, tipo il solito prezzemolo Danny Trejo (che qui interpreta un personaggio pressochè inutile e ininfluente nella stagione, sebbene nei primi episodi ci facciano immaginare chissà cosa), oppure Gary Busey che compare per brevi tratti nelle puntate finali (il figlio, Jake Busey, nella serie intepreta Sex Machine, qui anche lui del tutto ininfluente o quasi).


In buona sostanza quindi abbiamo una trama che fa acqua da tutte le parti (o se preferite "fa sangue da tutte le parti", guardandola capirete) associata a personaggi impalpabili, caratterizzati maluccio, che nell'arco di 2 puntate finiscono per fare tutto e il contrario di tutto (spesso anche nell'arco di una sola puntata): se infatti in una puntata abbiamo, ad esempio, un gruppo coeso che ha un obiettivo ben definito ed è determinato a portarlo a termine, nella puntata successiva (spesso senza reali motivi) ognuno se ne va per i cavoli suoi, fa il contrario di quello che doveva fare, giura di ammazzare tutti gli altri.
Così davvero si fatica ad avere qualsiasi forma di empatia, non c'è quella sensazione di "oddio, che cavolo si inventano adesso?" ma piuttosto ci si chiede "ma quanto ancora devono continuare questi ribaltamenti continui?"

C'è qualcosa da salvare? Poco, molto poco, le cose che funzionavano già nella prima stagione in buona sostanza: la fotografia, la sigla, un certo stile nella scelta delle location e dei costumi, la confezione insomma, una confezione che funziona per un prodotto mediocre. Ah, c'è pure una terza stagione, non osiamo immaginare cosa si siano inventati, o meglio lo immaginiamo benissimo.

PRO

- Fotografia
- Sigla
- A tratti le location e i costumi fanno il loro dovere


CONTRO

- Trama raffazzonatissima e insulsa
- Personggi che sembrano dei burattini
- Recitazione a tratti pessima


Voto: 5

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