giovedì 6 ottobre 2016

I MAGNIFICI SETTE - Antoine Fuqua

Avete notato che Ottobre 2016 è un po' come il festival del sequel e del remake? Apri un volantino della multisala e trovi: Ben-Hur, Indipendece day, Bridget Jones, Blair Witch Project, Jason Bourne e appunto questo Magnifici Sette. Così mi accorgo che è da un po' che non vado al cinema e che da molto più tempo non recensico un film. Era giunta quindi l'ora di rispolverare un po' questa sezione. Lo faccio con questo remake di un famoso Western del 1960, che a sua volta si rifaceva al giapponese "I Sette Samurai" di Akira Kurosawa del 1954.  

La storia è ambientata in un villaggio di contadini del vecchio west (1879), negli anni successivi alla guerra di secessione americana – praticamente il villaggio che vediamo sempre in questi film, il classico set usato in tutti i western, con la chiesa bianca in fondo – vessato dagli abusi di un conquistatore d'oro, un certo Bartholomew Bogue, che col suo esercito ha occupato le terre dei coloni locali e detta le sue condizioni per l'esproprio.

È così che il film inizia, senza giri di parole, col cattivone che fa una mezza strage tra i contadini che provano a ribellarsi e lancia un ultimatum alla popolazione: tre settimane per sloggiare e accettare venti dollari per appezzamento di terreno, oppure...
Una giovane donna a cui Bogue ha ucciso il marito davati ai propri occhi decide però che "vuole giustizia, ma si accontenta della vendetta" e ingaggia un pistolero che passava in un paese lì vicino. Il pistolero è Denzel Washington alias Sam Chilson da Lincoln "come-il-presidente" (Washington, Lincoln… ahah). Chilson a sua volta ne trova altri sei e tutti insieme, come recita il titolo, formano così i "famosi" magnifici sette per aiutare i contadini a cacciare i conquistatori.

Ho scelto questo film quasi a scatola chiusa, fidandomi essenzialmente del suo cast. Innanzitutto è l'esordio di Denzel Washington nel western, ma lui ci sguazza come un pesce nell'acqua visto che "metaforicamente" lo è già stato in molti dei sui film. Sì insomma, ha sempre vestito i panni del moderno pistolero, molte volte solitario, in lotta contro le ingiustizie. Con questo film diciamo che entra finalmente nella dimensione più classica della faccenda. Ad affiancarlo Ethan Hawke, come in Training Day dello stesso Fuqua, Chris Pratt, che ricordiamo in I Guardiani Della Galassia anche lì una sorta di space cowboy mercenario, e il vecchio Vincent "palla di lardo" D'onofrio, non se ne voglia a male se è così che lo ricordiamo affettuosamente. Un mini esercito di mercenari più etno-politicamente variegato rispetto a quello del 1960 che conta un nero, un bianco, un ex soldato sudista, un "muso giallo", un messicano, un pellerossa e un… "orso con la pelle da uomo". Insomma con un cast del genere mi sono avviato (quasi) a scatola chiusa. Non poteva essere una ciofeca.

Infatti non lo è. Questo nuovo M7 è un film spassoso e gradevole. Un Western vecchia scuola che si divincola tra sparatorie e battute di spirito. Girato alla maniera Western, con tutti i suoi cliche e con le sue tipiche musiche da western, senza eccessivi effetti speciali ed equilibrismi "moderni" o colonne sonore anacronistiche. Uno di quei film che vai a vedere ed esci soffisfatto, perchè compie il suo dovere senza orpelli. Che dire? io ve lo consiglio se questo Week-End non sapete che vedere in gruppo, dato che è adatto a tutti e per tutti i gusti. Fate attenzione alla musichetta finale, è quella del vecchio film... poi ditemi se non l'avete mai sentita, anche per sbaglio.

voto: un magnifico 7

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