martedì 11 aprile 2017

UCL 1/4 A> Juventus vs Barcellona 3-0 - Non dire Barca finchè non ce l'hai nel sacco


Comunque vada, vincere 3-0 contro il Napoli di Spagna, resterà nella storia. 

A parte gli scherzi credo che stasera molti fegati siano esplosi. Una vittoria per 3-0 che va oltre le più rosee aspettative e le strategie di molti gufi devono necessariamente cambiare per il ritorno. Naturalmente stasera l'euforia è a mille, ed è bello e naturale che sia così, ma attenzione... non voglio fare il guastafeste, nulla è ancora finito.

Credetemi non è una frase fatta, forse un po' scaramantica, ma di sicuro l'obbiettivo principale, per questa settimana, sarà quello di non fare il PSG2, perché la partita del ritorno sarà nettamente diversa. Lo sanno anche i sassi.

A parte questo, ritagliandoci una piccola campana di vetro in cui isolare questi primi novanta minuti, ci sono da dire un po' di cose. Innanzitutto che ancora una volta il calcio pragmatico e cinico di Allegri vince sugli orpelli e sulle chiacchiere. Potrà essere anche brutto e antipatico - e di sicuro lo è di più perché è il sesto anno di dominio, e gli stessi juventini da inizio anno si son fatti plagiare dall'antipopolo - ma a quanto pare paga. Ha sempre pagato nella storia del calcio.

Stasera il muro difensivo ha imbrigliato il Barcellona come un leone in gabbia. E mentre Messi veniva portato al guinzaglio da Chiellini & Co. il vero Messi lo faceva un certo Paulo Dybala, che questa serata se l'è sognata da quando era un "picciriddo". Ma che gol ha fatto? Punta il compasso girandolo infila un gol da fermo, perfetto e calibrato. Raddoppia poi di rabbia e forza. Stasera è la sua sera. Atteso, non delude. I chiacchieroni zittiti, i tifosi in estasi.

Poi c'è sempre chi fa il lavoro sporco e per questo li amiamo. Tizi come un certo Mario Mandzukic dalla Croazia, che è la colonna di questa squadra quando c'è da tirare la carretta. Cuadrado che si scherza il difensore e la mette sul piede della Joya. Poche azioni ma decisive. Niente drappetti o cattedrali nel deserto.

Il secondo tempo quando c'è da gestire il triplo vantaggio serve la prova di un'intera squadra, in serata di grazia. I patemi d'animo restano tutti ad appannaggio di persone come il sottoscritto, che soffrono comunque e che non "dicono gatto" per loro ragione di vita. Ma una volta che i riflettori si sono spenti, ti accorgi che in fondo in fondo, poche sono state le situazioni a rischio, e quando, di cadenza, sono arrivate, abbiamo potuto rispolverare il miglior Gigi Buffon con i suoi due miracoli. O il Giorgio Chiellini dominatore della difesa che mette anche la ciliegina sulla sua, e sulla nostra, partita.

Se pensiamo a quel fuorigioco inesistente che ha fatto annullare il gol a Cuadrado e quell'occasione d'oro sciupata dal Pipita... ma non pensiamoci troppo. In fondo ci avessero detto che sarebbe andata così, pochi ci avrebbero creduto. Ad eccezione di qualche impavido intervistato da Premium nel pre-partita. Ma come detto, fuori da questa campana di vetro, accogliamo con positività questo ottimo risultato e ci prepariamo ad una settimana in cui ci sarà la corsa a ridimensionare questo Barcellona, pur di non dare meriti ad una squadra che ancora una volta trasforma lo Stadium in un fortino. Uno stadio che pare sorreggere il fortino con la sola forza dei propri polmoni.

to be continued...

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