martedì 4 luglio 2017

Glow - Stagione 1 [Serie TV 2017]

Glow (acronimo di Gorgeous Ladies Of Wrestling) è una serie tv sul wrestling femminile griffato Netlix, rilasciato una decina di giorni fa. Wrestling femminile? E' uno scherzo? No, niente affatto, parliamo comunque di una serie comica (ma che non scivola mai nel demenziale)  ma tratta da una storia vera, ambientata negli anni '80. Già, gli sgargianti anni '80, il periodo più fortunato (assieme ai 90') di questo sport/spettacolo, quello che gli ha donato la masima gloria e ha dato il via ad alcune tra le sue piu' celebri icone (Hulk Hogan, Rick Flair ecc.), ma anche ovviamente il decennio delle luci al neon, dei Tears for Fears, dei Roxette, delle pettinature bizzarre e dell'amministrazione Reagan. Ecco, mescolate tutto questo e otterrete Glow (che in italiano non a caso è traducibile con bagliore/splendore). Quindi no, non ha nulla a che vedere con Glee e affini.

Ruth (la brava Alison Brie, nota per Community ma anche per essere la doppiatrice di Diane in Bojack Horseman) è un'attrice che fatica a trovare un contratto, in anni nei quali i migliori ruoli sono riservati ai soli maschi. Finirà per imbattersi per puro caso in un ingaggio...per un posto da wrestler. Solo che non ha ben capito che in realtà non si tratta di un film sul wrestling ma di un film di wrestling. Così come lei tante altre ragazze si ritroveranno lì a fare la stessa cosa: sportive che non son capaci di recitare, figlie d'arte discriminate, attrici che hanno sacrificato il lavoro per la famiglia, donne lupo ecc. 
Si scontreranno e diventeranno poi amiche, in un susseguirsi di situazioni bizzarre, esilaranti, folli, alla ricerca del successo che in altri ambiti le era stato negato.

 "Tu sei perfetta, sembri Grace Kelly sotto steroidi"

In buona sostanza si potrebbe definire una specie di School of Rock del wrestling. Solo che qui le veci  del "professore" le farà un regista baffuto perennemente strafatto di coca (Sam Sylvia) che ha girato solo film trash di serie z e che e ' convinto di essere un grande artista (lo spettacolo femminile di wrestling gli serve solo per finanziarsi il prossimo film, che è convinto spaccherà e sarà qualcosa di mai visto). C'è insomma pure un pizzico di Vinyl (i meccanismi dello show biz, i compromessi per raggiungere il successo, la difficoltà di conciliare "l'arte" col budget...) , solo che qui è tutto molto più veloce, ironico e brillantinato, proprio come gli anni '80.
Si, perchè il wrestling non è neanche lontanamente arte come la musica, o il cinema, ma in fondo non è nemmeno  sport (per quanto si fatichi e ci si faccia il mazzo come degli sportivi). Che cos'è?  E' uno strano ibrido tra agonismo e recitazione, tra pagliacciata e soap opera, tra rischi (ci si lancia dalle corde, si cade al suolo di schiena...) e stereotipi. La massima esaltazione degli stereotipi si potrebbe dire.
E allora non conta che tu sia un'indiana se hai la faccia da terrorista o che tu sia brava a recitare  se sei bionda, piuttosto sei  perfetta per rappresentare l'americana un po ignorantella e nazionalista. Il pubblico vuole un'immedesimazione immediata, vuole liti, tradimenti, patriottismo, il sangue (finto possibilmente), vuole la lotta tra il bene e il male (in barba a qualsiasi idea di "copione" o di "storia", buttiamo giù un canovaccio striminzito che la gente vuole le mazzate prima di tutto). Se il "bene" è quindi rappresentato dalla bionda, a chi facciamo impersonare il "male"? Quale miglior cattiva di una che e' andata a letto con il marito della sua miglior amica (ed è pure castana)? Ruth diventerà allora la cattiva per eccellenza, l'essere spregevole, il mostro, lo spauracchio degli anni 80' per gli statunitensi: la Russia.

 "Tu invece non sei bionda sei castana, anzi marrone, il colore della merda"


Come era ovvio che fosse non mancheranno citazioni di mosse specifiche o comparsate di wrestler, ma si può dire che Glow mostra più quello che ruota attorno a questo tipo di spettacolo, in fondo parla di "perdenti" che sognano di entrare nel mondo dello spettacolo o di fare il salto definitivo. Tutte le wrestler capiscono che non c'è spazio per mostrare le loro vere qualità in ambiti più nobili e allora scelgono di usare il proprio corpo esaltandolo. Quelle che da sole sono delle freak o delle donne con grossi problemi di accettazione insieme diventano una specie di supereroine o delle supervillain. Il superamento della discriminazione attraverso l'uso a proprio vantaggio dello stereotipo in buona sostanza.

 "Ho questo film in testa tipo da 10 anni, un film psicosessuale semi-autobiografico. Parla di un giovane che sogna di fare sesso con sua madre, questo lo porta ad odiare se stesso e così progetta una macchina del tempo per andare nel futuro dove lei è vecchia e orrenda e lui può così sfuggire alle sue pulsioni edipiche, ma inserisce la data sbagliata e finisce per sbaglio indietro nel tempo negli anni '50 quando lei e' ancora una vogliosa teenager e nemmeno a dirlo per tutto il film sua madre cerca di scoparsi lui invece di suo padre"

"Guarda che questo film già esiste, è uscito da poco, si chiama Ritorno al futuro"

"Certo, ok, quindi tu avresti visto un film di uno che viaggia nel tempo e fa quasi sesso con la madre?"

"Si, ed è pure divertente"

"Cazzo"


 Zoya la Destroya, Liberty Belle, Junkchain" Bang, Machu Picchu, Melrose, Britannica, Scab, Beirut the Mad Bomber, Ethel e Edna Rosenblatt, The Welfare Queen, La donna lupo, Fortune Cookie, Vicky La Vikinga

Glow non è un capolavoro e non vuole esserlo, è una serie divertente da sgranocchiare d'estate, da binge watchare velocemente (solo 10 puntate da 30 minuti, per 5 ore totali di durata) e farsi 4 risate (anche se ci sono pure momenti che fanno riflettere). Ci riesce senza grossi problemi e anzi regala anche diversi momenti memorabili.


PRO
- Divertente
- Ottima la ricostruzione degli anni '80 e delle sue manie/fobie
- Dialoghi memorabili

CONTRO
- Di wrestling vero in fondo non se ne vede tantissimo
- Non tutte le lottatrici godono dello stesso approfondimento
- Potrebbe osare di più

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