American Vandal è una serie televisiva, di genere crime, prodotta da Netflix, una serie che ha per oggetto un orribile crimine commesso in una scuola americana. Il presunto colpevole del tragico gesto sarebbe Dylan Maxwell, uno studente che in un giorno di marzo avrebbe...
disegnato dei peni con una bomboletta su 27 auto dei professori. Già, proprio così, nulla a che fare con stragi di Columbine e simili (sempre più attuali e gestite sempre peggio) ma un più banale atto vandalico. Cosa c'entra allora il genere crime, è uno scherzo? Beh più che di scherzo bisognerebbe parlare di parodia. American Vandal infatti è a tutti gli effetti una serie televisiva che ha per oggetto un crimine e le indagini ad esso collegate, ma tutto, dall'atto in se, alle testimonianze, è assolutamente folle. Eppure, per quanto assurdo possa sembrare, questo miscuglio tra motivazioni demenziali e stile serioso funziona e rende il telefilm misterioso e divertente allo stesso tempo.
disegnato dei peni con una bomboletta su 27 auto dei professori. Già, proprio così, nulla a che fare con stragi di Columbine e simili (sempre più attuali e gestite sempre peggio) ma un più banale atto vandalico. Cosa c'entra allora il genere crime, è uno scherzo? Beh più che di scherzo bisognerebbe parlare di parodia. American Vandal infatti è a tutti gli effetti una serie televisiva che ha per oggetto un crimine e le indagini ad esso collegate, ma tutto, dall'atto in se, alle testimonianze, è assolutamente folle. Eppure, per quanto assurdo possa sembrare, questo miscuglio tra motivazioni demenziali e stile serioso funziona e rende il telefilm misterioso e divertente allo stesso tempo.
Non sono un disegnatore di peni. Sarò pure un teppista, un piantagrane, un vandalo, un disegnatore di peni...ma di sicuro non sono un assassino |
Peter Maldonado, uno studente con l'hobby della cinematografia, si mette in testa di girare un documentario con lo scopo di far luce su quanto accaduto. Nonostante le prove appaiano schiaccianti (c'è perfino un testimone), più indagherà e più scoprirà che la realtà è molto diversa da quello che sembra. Si convincerà allora che Dylan è innocente ed è il capro espiatorio perfetto. Come fare per scagionarlo? Raccogliere testimonianze, indizi, effettuare test balistici (naturalmente sulla bomboletta e sugli "schizzi" della stessa in luogo di quelli di sangue della vittima), test calligrafici (un confronto tra i peni disegnati), analizzare orari, moventi, alibi e chi più ne ha più ne metta. Non mancano nemmeno raffigurazioni in 3D (il plastico alla Vespa no, quello non c'è, sarebbe stato troppo pure per loro).
E' insomma come se ci si ritrovasse in uno di quei film nei quali una persona è condannata a morte e si imbatte in un pool di avvocati che si convince della sua innocenza, solo che, come detto, tutto vira spesso sul grottesco e sull'assurdo. Questo strano connubio è in pratica la forza della serie.
"Trimboli non ha visto un fottuto cazzo"
Essendo poi un telefilm che ha a che fare con "crimini" e studenti non mancheranno momenti di ironia e sarcasmo sui social network e il loro ruolo nella società attuale. Il documetario di Peter verrà infatti caricato su Youtube e finirà per diventare virale. Si arriverà quindi ai classici forcaioli, al fanatismo (I fan del documentario, denominato proprio American Vandal, si faranno chiamare FANdals), a emulatori, a idolatri, perfino ai fanatici delle teorie complotto (naturalmente i peni sarebbero stati disegnati dall'Isis, nientemeno, o sarebbero soltanto un'invenzione della scuola per farsi pubblicità).
Come in ogni serie di genere che si rispetti non mancheranno i colpi di scena e non mancherà il classico dettaglio dimenticato che alla fine sconvolge totalmente la direzione dell'indagine. Peccato per un ultima puntata che, pur durando il doppio, si rivela molto più simile ad una serie teen che a quanto visto in precedenza, con un finale sicuramente coraggioso e particolare, anche se forse un po' discutibile. La morale finale però chiuderà bene il cerchio di quello che la serie si era prefissa fin dalla prima puntata.
"Ve lo giuro, non sono stato io, non ho fatto un cazzo"
American Vandal è insomma una serie appassionante e demenziale allo stesso tempo, che si rivela inaspettatamente piena di dettagli e accurata, che distribuisce battute in quantità industriale e le inserisce in un contesto apparentemente lontanissimo (perfino la sigla sembra quella dei classici "Unabomber" o "Minduhunter"). 8 puntate che scivolano via in fretta e si rivelano decisamnete godibili.
PRO
- Spunto di partenza originale
- Stile serioso e spunto demenziale, per quanto distanti concettualmente, sono amalgamati benissimo
- Diverte
CONTRO
- Non tutte le battute vanno a segno
- Ultima puntata un po' sottotono
- ...
Voto 7,5
- ...
Voto 7,5
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