Lo so dev'essere frustrante per gli antiju sopportare questa Juve. E dire che dopo la festa per una sconfitta immeritata col Manchester United, del loro idolo Mourinho, avevano avuto la speranza che si sarebbe potuto trovare un'incrinatura nella macchina bianconera. Domenica sera ci sarebbe stato il Milan dell'avvelenato Higuain, una partita mai semplice, ad eccezione di partite come la scorsa finale di Coppa Italia.
Ben presto però, al meme del Mou che tende l'orecchio in segno di scherno si è sovrapposta la faccia di Gasperini, uno che (per i ben noti motivi) spesso gode a prendersi certe rivincite, ma una scoppola come quella che han preso ieri a mezzogiorno dev'essere stata davvero più pesante della braciola (involtino al sugo della Domenica) e di tutto il pranzo domenicale. E meno male che oltre ai quattro se ne son poi mangiati altri tre o quattro, per rimanere in tema culinario. Mentre il loro dio ne prendeva altri tre nel derby di Manchester. Insomma una domenica disastrosa.
Una vittoria che è andata di traverso molto più ad interisti e napoletani che non ai poveri milanisti che l'hanno subita in prima persona, ma che negli addetti ai lavori hanno risposto in maniera esemplare, non accampanando scuse e riconoscendo la superiorità del proprio avversario. Capita allora di constatare la differenza che c'è stata tra la telecronaca del ben noto milanista sfegatato Suma e il solito tifosotto napoletano che nel tempo libero ha il posto fisso come statale in Rai e si sollazza a farsi chiamare giornalista. Almeno Suma, Pellegatti, Auriemma e persino quell'essere chiamato Alvino non hanno l'ipocrisia di fingersi super-partes e "lavorano" lo stesso.
Mi piace immaginarmelo nella sua casetta da cartone animato, gettare i piatti all'aria e strepitare imitando la reazione di Higuain ieri sera all'espulsione. Eppure per lui mi dispiace meno che per Higuain, uno che è rimasto comunque nei nostri cuori e in tal senso mi piacerebbe che al ritorno lo Stadium gli tributasse gli applausi che sono stati anche di gente come Padoin o Quagliarella. Capisco come si deve essere sentito ieri. Lui, sedotto e abbandonato dalla Signora. Lui che per lei aveva lasciato un'altra (passionale e gelosa), lei che l'aveva scaricato per un altro, dagli addominali scolpiti, che per giunta segna il suo primo gol su azione a San Siro. Lui che storicamente non regge la pressione, emotivo e focoso come a Udine, dove aveva capito che l'ennesimo sogno scudetto si era infranto, come ieri, quando dopo aver sbagliato il rigore della vendetta, esce con un rosso e in lacrime nella sera della sua mancata vendetta.
Fossi stato milanista mi sarei preoccupato parecchio nel vedere il Pipita strappare il pallone a Kessié (rigorista designato) per fare l'Otello dal dischetto. Lui che di solito queste occasioni le sbaglia, come a Napoli contro la Lazio la sera in cui si giocava la qualificazione in Champions o come in Juve-Tottenham, quando sbaglia il rigore del ko dopo aver quasi sbagliato il primo e alla fine gli Spurs rimonteranno sul 2-2.
In questa spietata telenovela, la Signora, che nella sua storia non si è mai fatta scrupolo di lasciare i suoi spasimanti (come quando piantò Brady per un certo Platini) e non ha mai tanto sofferto gli addii (dei vari Tevez o Dani Alves), vince anche a San Siro sponda Milan con la 177, i numeri di maglia di Mandzukic il rapace e Ronaldo il freddo, entrambi al posto giusto e al momento giusto. Decisivo anche Szczęsny a cui va comunque riconosciuto uno straccio di merito sul rigore sbagliato di Higuain, che dite? Il rigore che poteva riequilibrare il match e spostare gli equilibri è stata la pietra tombale sule speranze milaniste e peggio di quelle napolinteriste.
Ma... a proposito di telenovele, di ex e di equilibri che si spostano, come è andato il rientro di Bonucci a San Siro? Accolto "quasi come Schettino" (per citare uno striscione) a differenza del Pipita lui se la ride beffardo in panchina tra gli inevitabili cori di insulto. La Gazzetta per restare coerente finge di indignarsi per qualcosa che secondo me era scontata, indignazione che non si era letta al ritorno a Napoli di Higuain. Nessuna curva al mondo avrebbe accolto in modo diverso Bonucci ma lo stesso a differenza di personaggi come Mourinho ha fatto buon viso a cattivo gioco, dando esempio più chiaro alle parole di Dybala che ai commenti alla mano di Mou, prontamente imitato da Ancellotti, subito ambientatosi nell'habitat napoletano.
Quindi tendiamo le orecchie anche noi e chiediamo: "non ho capito, scusa, puoi ripetere?"
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