lunedì 11 febbraio 2019

#SERIEA1819 23> #SassuoloJuventus 0-3 - c*r*7, l'equazione che rende reale l'ideale



Confesso che temevo questa partita, non foss'altro perché il Sassuolo è un po' lo spauracchio di Allegri, o meglio, la sua bestia nera dei momenti neri. Insomma storicamente quando le squadre del tecnico livornese vanno male, o non sono in una grande condizione, col Sassuolo vanno peggio (a volte prima di andare meglio) ma la mia vera preoccupazione era ancora una volta la difesa. Paure esagerate? Crisi che non c'era? Si e no, ma le insidie che la partita ha "regalato" hanno dimostrato che non erano del tutto paure infondate.

La Juve vince 3-0 a Sassuolo e la storia potrebbe chiudersi qui, con il Napoli che torna a -11, Sarri che ne prende sei da Guardiola e non dà la mano (ma questa è un'altra storia) e tutti che vissero felici e avvelenati (a seconda che si appartenga al popolo o all'antipopolo) ma con questa Juve nulla è così semplice come appare, persino dall'alto dei suoi 63 punti. Molti sono attratti più da quei tre punti (i tre unici pareggi ottenuti) che dai sessanta (la bellezza di 20 vittorie in 23 partite) e anche questo è un paradosso dettato a volte dagli haters di Allegri e altre volte dalla disparità che c'è tra l'aspettativa (intrinseca e indotta) per la stagione e la realtà del mondo del calcio, dove nulla è così semplice come si pensa e dove (per fortuna dei bookmakers) nulla è matematico.

Sassuolo-Juve era un'occasione di riscatto immediato dopo Bergamo e la brutta figura di Torino col Parma. Osservata speciale, e principale, era ancora una volta la difesa e per la terza volta questa, nelle persone di Rugani e Caceres con una significativa comparsata di Szczesny, è sembrata voler tornare a recitare il ruolo in una tragedia. Nel suo avvio timoroso la Juve mostra tutta la paura che ha di sbagliare ancora. Lo sfilacciamento tra attacco e difesa evidenziato nelle due scorse uscite costringono gli uomini di Allegri ad affrontare la partita in modo più accorto, il che significa anche far sfogare la squadra di casa e tenersi un po' in difesa per aiutare il reparto in emergenza. In generale perchè si è visto che qualcuno fatica a rientrare velocemente sui contropiede avversario, in particolare per dare una mano a Rugani. E a dare letteralmente una manona (guantata) a Rugani, dopo l'ennesima cappella, ci ha dovuto pensare Szczesny che neutralizza Djuricic ormai lanciato a rete sicura evitando persino il calcio di rigore che pareva più sicuro del gol stesso. Il portiere polacco riesce a deviare la palla togliendola dalla disponibilità dell'avversario e questo gli vale la grazia. Grazia che Mazzoleni è stato costretto a dare solo dopo aver rivisto al Var ciò che aveva visto già di persona.

D'un tratto la redazione del Mattino è dovuta ritornare in ufficio per modificare i titoli sullo Scansuolo, visto l'avvio promettente e l solito VAR che ognuno sembra interpretare pro domo sua. Chissà se però, una volta chiusa la porta della sede, lo stesso giornalista sia stato costretto a ritornare su una terza volta dopo aver visto il gol che si è divorato Berardi. Quante storie avrebbe potuto scrivere su Berardi, la "sua" Juve e quel gol divorato a porta vuota, anche se da notevole distanza? Scegliere tra questo e il tema "Sassuolo reclama per un rigore" non dovrebbe essere facile, data l'evidente contraddizione dei fatti, ma per i re del paradosso nulla è difficile, al contrario dell'opinione su una squadra, che ha già 63 punti, da parte dei propri tifosi. Oggi il solito Zazza si lamenta sul suo Corriere Dei Piccoli, dicendo che il VAR nega il rigore al Sassuolo. Insomma, prima si lamentava perchè non lo andavano a rivedere ora si lamenta perchè lo vanno a rivedere e non la pensano come lui, non fa prima a chiedere direttamente il televoto al posto del VAR? In assenza tieniti la tua creatura, quella che tanto avete voluto ed ora volete abbandonare sulle scale della chiesa.

Laddove prima Szczesny salvava Rugani e la Juve dal gol, nel secondo tempo rischiava di restituire quel che aveva donato con un'uscita sconsiderata alla trequarti. Porta vuota. Berardi tira. Sembra di vivere in un mondo al rallentatore. La palla va fuori. Seconda grazia della serata e credito di Juve-Parma riscosso: a 271 km di distanza, dopo otto giorni, quei due pali han smesso di tremare. Passata la tempesta odo augelli far festa, e quegli augelli sono i nostri che finalmente riprendono in mano la partita per condurla alla vittoria.

Firma della serata, nemmeno a dirlo, Cristiano Ronaldo, che entra in titti e tre i gol. Sul primo approfitta di un errore di Consigli (embè anche gli altri sbagliano a
oltre ai nostri) e con un assist indiretto a Khedira, che raccoglie la deviazione di Consigli sulla rasoiata dello stesso CR7, contribuisce a portarci in vantaggio. Nel secondo tempo la socchiude, segnando di testa su un calcio d'angolo, dopo che ancora il VAR ci negava un rigore (e più volte ho detto di come quei tocchi di mano per me non lo siano mai, rigore) per poi chiuderla definitivamente con un assist (stavolta voluto e diretto) che manda in gol l'appena entrato Emre Can.

3-0 e viviamo felici e contanti. Ora possiamo passare a parlare di cose che a me interessano meno, tipo la bella dedica di Ronaldo a Dybala dopo il Siuuu e la risposta che Allegri dà alla domanda: "perchè Paulo gioca in quel ruolo?". Secondo la sua visione a Ronaldo serve infatti più Mandzukic che lui, più utile a fare gioco da più arretrato. Una telenovela che durerà ancora per molto e ci darà occasione di parlarne ancora di più. Già in mezzo ci è entrato il carrozzone del calciomercato e quello ti si cala addosso come un avvoltoio appena sente puzza di mal di pancia.

Ha ragione Max o chi lo critica? Francamente penso che sia un peccato vedere Dybala fuori ruolo e anche a me piacerebbe vederlo in un mondo ideale in cui fraseggia con Ronaldo, ma dall'altra parte guardo la realtà e ammiro quanto devastante sia la coppia di cui ho un poster in camera. I cosiddetti gemelli diversi, che riescono a scambiarsi di ruolo assistman/goleador con una naturalezza disarmante. Insomma la storia di quello che vorremmo che sia e di quello che in realtà è continua a tormentarci. Sarò forse più pratico di molti ma spesso ho capito che bisogna accettare quello che si ha e non sognare su quello che potrebbe avere. L'arrivo di CR7 ha imposto sacrifici e si è sin da subito capito che non si poteva avere la botte piena e l'Higuain ubriaco. I fatti han poi dimostrato che (se davvero ce ne fosse stato bisogno) sacrificare il Pipita per Ronaldo non era poi questa "tragedia" non pensate? Spesso il mister ha idee diverse tra quello che vorremmo noi e quello che pensa lui ed è proprio questo contrasto tra reale ed ideale a farlo odiare da molti di noi.

Proprio il fatto che io stesso so che l'ideale non potrà mai essere reale che fa apparire me come accanito sostenitore di Allegri. In realtà sono un accanito sostenitore della squadra e sono uno di quelli che si fa prendere più dalla logica che dalla passione, a freddo. Remare contro un allenatore può andar bene quando le cose vanno male e anche in queste occasioni (vedi Spalletti) le sconfitte non servono a cacciare l'allenatore in corsa almeno che non si tratti di Zamparini. Ma remare contro un allenatore di una squadra che ha fatto 20 vittorie, 3 pareggi e nessuna sconfitta in campionato, ed deve ancora scendere in campo per gli ottavi contro una squadra che (attualmente) sta facendo peggio di noi coi risultati io penso sia distruttivo, deleterio e estremamente insensato. Se volete che Allegri se ne vada lo dovere volere a fine campionato. Il pilota di un aereo va cacciato una volta atterrati non quando si è ancora in volo, sperare che sbagli prima dell'atterraggio e sperare nel suicidio.

L'ideale e il reale è come il VAR, che prima di vederlo lo aspetti come un mezzo per la rivoluzione contra squadram e poi quando finalmente diventa reale ecco l'ennesimo strumento del potere. Dovremmo dunque goderci più quello che c'è che quello che vorremmo che ci sia, almeno noi. Noi che come in chimica, quando si parlava delle differenze di comportamento tra i gas reali e i gas ideali, abbiamo la formula in grado di trasformare la Juve reale in Juve ideale. Una formula che si sviluppa con c*r*7

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