Il trentasettettesimo scudetto bianconero è forse lo scudetto più paradossale dell'ultracentenaria società torinese. Mai uno scudetto è arrivato più rapidamente, stavolta addirittura a Pasqua ma sarebbe potuto arrivare persino la Domenica Delle Palme, se solo la Juve non avesse avuto la testa altrove. Eppure c'è chi fa lo schizzinoso, perchè ne ha la pancia piena o perchè, sempre più, dà più retta a consiglieri fraudolenti, o solo perchè si è radicalizzato da #cacciateallegri e ormai l'abbiamo perso come tifoso. Ma uno dei precetti della fede è "ricordati di santifificare le feste", a Pasqua dunque la fede bianconera esige si celebri questo scudetto, la ferita ancora aperta dal 2006 invece dovrebbe imporre di non saziarsene mai.
Mancava un punto, un solo maledettissimo punto, appeso e lasciato lì ad un passo. Con troppe partite rimaste per rischiare seriamente di fare la fine di Martino, ma lasciato in mezzo alla settimana più "lunga" della stagione. L'inizio di Juve-Fiorentina sembrava allonatanare ancora di più quel punto, aggravando la depressione del momento. Non si può infatti analizzare questa partita senza tener conto di quella di martedì scorso, così come era accaduto a Genova o a Ferrara. Questa è stata una stagione abbastanza umorale governata dagli stimoli. Stimoli che ci han fatto vincere con le grandi e ci han fatto zoppicare con le piccole. Umori che ci han fatto perdere partite come quella del Wanda ma che ci han fatto reagire in quella del ritorno contro lo stesso Atletico. Una stagione, che per quanto poco intensa in campionato non ci ha risparmiato da una serie di infortuni nella fase decisiva della stagione.
L'umore di ieri non poteva essere diverso da quello di chi attende questo scudetto per chiudere questa nefasta settimana di Coppa. Il gol della Fiorentina ci affossa ancora di più e il pensiero vola al PSG, accomunato da quel punto mancante che non vuole arrivare. Ma quello che ci mantiene a galla e la sfortuna della Fiorentina. Un paio di volte arriva vicina a chiudere definitivamente la partita ma si ferma sui pali. La buona sorte ci fa allora bene e da buon anno umorale riusciamo ad approfittare della situazione per ribaltarla. Non che la Fiorentina non avesse dimostrato più volte che la sfortuna e la fortuna non esistono, visto che questo è quello che fa sempre: mangiarsi una valanga di gol, ma tanto basta a noi per avere l'impressione che finalmente fosse la serata giusta per celebrare la festa già organizzata.
Non è stato certo per quel punto che Martin perse la Coppa. Non certo quella dello scudetto, ma a ben vedere neppure quella dalle grandi orecchie. C'è infatti un vecchio detto tra i sazi bianconeri che recita pressappoco così: "siamo stanchi di vincere scudetti, vogliamo la coppa", ecco che mai come quest'anno si è dimostrato che non serve snobbare lo scudo per avere più possibilità di alzarla. Non con uno scudetto messo in cassaforte a Marzo. Niente, semplicemente non si vuole accettare il fatto che non basta volerla. Si moltiplicano dunque le braccia rubate alla curva B che parlano di scarsa programmazione in tal senso. Come se una cosa del genere, con tutte le variabili che presenta, si potesse programmare. Come se il PSG, Il Manchester City, il Real e tutta l'allegra combriccola degli eliminati non volessero "programmarla" più di noi. No miei cari. La Champions non è un programma fatto al computer, prima ve ne rendete conto prima la vinceremo, rilassandoci e lasciando che l'anno buono arrivi da se.
Ecco che paradossalmente quest'anno abbiamo dovuto difenderci da "noi stessi", o meglio da quelli che sono con te a vedere lo stesso film e continuano a mugugnare ad alta voce dando fastidio agli altri, solo perchè non hanno avuto il coraggio di alzarsi e fare una passeggiata nei parchi rinunciando a sfruttare il biglietto pagato. Mi si potrà chiedere: "allora sei contento di questa Juve?", certo che no, ma non sono sempre li a remare contro e a sperare che caccino l'allenatore, perchè non serve a nulla. Perchè se davvero non cacciano Allegri (e sono tra quelli che se lo augurano, perchè considero chiuso il suo ciclo) allora e meglio che andiamo tutti al cinema ogni volta che c'è la Juve l'anno prossimo. E' inutile andare lì allo Stadium per scioperare e fare scena muta. Se i vostri motivi li considerate plausibili, date spazio ad altri, ne siamo tanti ed attuate la vera protesta non abbonandovi.
Poichè se davvero quest'anno è stato "fallimentare" come alcuni dicono, lo è stato sin dagli spalti, i bar e i divani di casa. Di certo è stato peggiore dello scorso, dove la paura di perdere il cosiddetto scudettino (come lo chiamano loro) sul finale (dopo una bella rimonta sul Napoli) ci ha fatto godere ancor di più. Pechè è tipico degli uomini non rendere grazie a ciò che si ha e desiderare sempre la vittoria d'altri. Prendete ad esempio la patologia dei vinti, gente come gli interisti, i milanisti e napoletani, che pur non avendo vinto nulla han festeggiato più questa settimana che in tutti questi otto anni. Un napoletano a venti punti dalla vetta e con zero titoli, rapportandosi con chi nello stesso anno ha vinto scudetto e supercoppa italiana, dovrebbe tacere invece è addirittura capace di fare meme il giorno della vittoria del nostro scudetto. Se non è patologia questa... Avete fallito in Europa (come il Milan fatto fuori prima ancora di iniziare) e in Italia, ma trovate il modo di ridere di chi nella competizione diretta vi ha stracciato per otto anni consecutivi.
Invece si deve festeggiare o quanto meno (non dico fare caroselli) celebrare quest'ennesimo scudetto. Perchè i tempi bui possono tornare, altro che perdere un quarto o una finale di Champions. E quando torneranno ad essere gli altri ad alzarci campionati in faccia è inutile che vi vantate di tutti quelli che avete vinto e che avete schifato. Celebrare invece uno scudetto resta comunque un dovere morale per un tifoso. Può sembrare che tutto questo discorso sia scontanto, ma davvero ho visto in giro tantoijuventini con la prescrizione del medico e questo non è tifare. Questa è negatività che è meglio portiate in altre sedi.
Buona Pasqua, buon passaggio. Con l'augurio che possiate superare questo momento di perdita di fede bianconera e scegliere finalmente tra tifo o ateismo sportivo.
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