Recentemente su questi lidi abbiamo parlato di What Remains of Edith Finch, un walking simulator che riesce, grazie a tante idee, ad elevarsi dalla mediocrità e restare scolpito nella mente. Non si trattava di videogame vero e proprio ma di una "esperienza", che rinunciava del tutto al gameplay per raccontare una bella storia. Ci sono però altri giochi che provano a narrare qualcosa di profondo pur restando nei canoni videoludici, con esiti alterni. Uno di questi è get Even.
Dovessimo limitarci al puro giocato, infatti, ci metteremmo poco a bollare questo sparatutto fantascientifico come mediocre. La grafica è appena passabile (ma trattandosi di gioco a basso budget ce ne freghiamo). il gameplay è macchinoso e "pesante", le fasi sparatutto risultano noiose quando non frustranti, il sonoro è...ottimo. Si, almeno dal punto di vista uditivo è stato fatto invece un gran lavoro. Dopo un'oretta scarsa si ha l'impessione di trovarsi di fronte ad uno stranissimo ibrido tra un Call of Duty pezzotto, un Silent Hill in prima persona senza mostri e il sottovalutato Murdered Soul Suspect, con i fantasmi sostiruiti da quelli interiori.