Nella scala epicurea di questa nuova Juve, la strada verso il "piacere durevole" che si intende raggiungere prevede vari step. Prima di poter vincere-e-convincere (alias divertire-la-gente) bisogna che innanzitutto si... vinca, condizione essenziale se ti chiami Juve. Poi che si riesca a non soffrire più di tanto nelle partite, smarcandosi dall'ultimo anno di Allegri ma soprattutto solidificando la fase difensiva. Successivamente serve che i giocatori per prima si... "divertano"... brutta parola, sarebbe meglio dire: che... trovino un'amalgama e un automatismo tale da "trovarsi" tra di loro a memoria senza fare fatica e senza restare in campo come chi non sa cosa fare nell'immediato. Ma mi rendo conto che è più breve dire "divertirsi" o "divertire" come se si fosse ad una manifestazione circense. Infine potrà arrivare il piacere voluttuario del divertire lo spettatore. Quello nostro in primis e di più di quello del circo antiju. Ma, come ci insegna lo stesso Epicuro, per ottenere questo piacere secondario e cinetico non si bisogna sacrificarne uno primario di tale scala.
Ieri, come con la SPAL Sabato scorso, i primi due step sono stati superati: Vittorie nette e senza sofferenze. Solidità e semi-cinismo. Cosa che non era accaduta a Madrid con gli atleti, dove a divertirsi sono stati per lo più gli altri spettatori e gli avversari, i quali son riusciti a riacciuffare una gara quasi persa e a bullarsene con gli amici. In quella partita abbiamo sacrificato i primi due step per il desiderio di apparire. Apparire come squadra compiuta e rodata, quando invece non lo si era ancora. Ieri invece il rozzo essenziale di chi sa di stare ancora crescendo basta e avanza. Tre punti solidi e benedetti.
Come a Ferrara il risultato è netto e tuttavia stretto. Fa specie infatti che un giocatore implacabile in Champions come Cristiano Ronaldo sia stato capace di divorarsi due gol a quel modo, a tu per tu col portiere, come un veloce pistolero che fa cilecca in un duello. Naturalmente prima che il gallo avesse cantato per tre volte la sua vendetta sarebbe stata compiuta. Anche in una serata come questa lui ci mette la firma e sapendo di aver fatto il minimo sindacale neppure esulta. Non ne ha voglia.
Chi invece è in serata di grazia è Higuain. L'umorale Gonzalo riesce meglio quando è coccolato o quando meno gli si dà un po' di fiducia in più. Intanto inizia cinicamente, sbloccando la gara con un gol di "rapina" e da fuori area (cosa che in Champions non gli era ancora riuscito, andando a segno sempre da dentro l'area) e poco importa se poi anche lui come Ronaldo si lascia successivamente ipnotizzare dal portiere tedesco. il gol dell'1-0 vale sempre più del gol del 3-0... quando le gare poi finiscono 3-0 o di più. Propositivo per tutta la sua partita esce dal campo sul finale tra gli applausi. Applausi che accompagnano il suo successore di staffetta, Paulo Dybala, inserito negli scampoli finali giusto per un regalo umorale. A lui Sarri gli preferisce Bernardeschi, che non fa male, sfruttando anzi anche lui l'occasione datagli siglando il raddoppio. Un gol più caparbio che difficile. Troppe volte la Juve non aveva sfruttato le amnesie difensive delle aspirine, rimanendo su uno stitico 1-0, e quasi non ci riusciva nemmeno in questa occasione.
Ecco che parlando parlando di tridente con Sarri nel pre-partita, di quanto sia meglio parlarne di più al bar che in campo, ecco che alla fine ci viene appetito e come una spaghettata di mezzanotte ne mettiamo su uno alla bisogna e li mandiamo a segno tutti e tre.
Del desiderio di esserci comunque di CR7 ne ho già parlato. Quello che invece volevo ancora annotare e che al di là dell'insofferenza di Pardo in telecronaca (Canale 5) - il quale avrà ripetuto una decina di volte quanto questa non sia ancora una Juve spettacolare, quasi si stesse annoiando più di noi a sentilo ogni volta sciorinare il suo repertorio pregno di vecchi e nuovi tormentoni (la touche, i soliti sospetti... e compagnia cantante) che avrebbero fatto prendere un infarto fulminante a Nanni Moretti in Palombella Rossa - è invece a mio parere la strada giusta. Naturalmente una strada compiuta il più possibile a passi in avanti. La strada verso la perfezione passa anche attraverso il prendere le medicine per il raffreddore. Noi ieri con tre aspirine Bayer ci siamo assicurati, altre a una importante vittoria, anche una buona dose di amor proprio. Uno Yes We Can che speriamo serva per domenica prossima.
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