Il quarto d'ora di Juve spegne l'Atalanta. Una Juve che ormai dovremmo, e dovrebbero, aver imparato a conoscere, ma che non si conosce mai davvero fino alla fine. Poiché è proprio fino alla fine che, da motto e di fatto, bisogna seguirla per conoscerla e mettere la parola fine alla partita. Un gioco di parole mica da ridere, di cui "non mi scuso" perchè serve a rimarcare il costante ripetersi della trama di questa Juve, di quest'anno.
In un pomeriggio uggioso di Bergamo la solita Juve-fenice risorge ancora una volta dalle sue ceneri sul finale di gara, come persino troppo spesso quest'anno ha fatto, mandando in pezzi le speranze di sorpasso e facendo incazzare le inseguitrici... O forse dovremmo dire l'inseguitrice, visto che le altre si stanno scavando il baratro da sole tranne una. E che inseguitrice, se si tratta di rimaner delusi! Quasi il karma abbia destinato a lei questo ruolo quale antica lamentosa.
Altro termine di cui si abusa spesso è "Juve HD" ma ieri qualcuno ha introdotto la "Juve HDD", atto a voler omaggiare anche De Ligt, uno che negli ultimi tempi tra sfottò e interviste illustri di chi ha voluto parlare in modo improprio in sua vece, ficcandogli in bocca parole e intenzioni non sue, spicca sotto la pioggia come tra i migliori della gara. Un'attenzione e una serie di interventi da giocatore vissuto, nonostante la sua verde età, con la voglia e l'agonismo di chi cade male sulla spalla ma resta in campo nonostante il dolore e le conseguenze. Ci teneva a far bene e sapeva che la partita era quella giusta, qualsiasi essa fosse ormai c'era e non ha voluto pensare alle altre, immolandosi per questa causa specifica in modo quasi eroico. Difficilmente ci sarà in Champions, dove il palcoscenico è decisamente di un altro livello, ma lui sapeva che stava dando il massimo in questa e che non era il momento di mollare.
Orfani di Ronaldo, ufficialmente fuori per recuperare la forma in vista dell'Atletico ma occultamente e moralmente fuori per la sfuriata in Juve-Milan, non pagata con la tasca, Higuain e Dybala accompagnano la Signora alla vittoria comunque. Che voi siate ufficialisti, occultisti o soltanto nel mezzo non importa, quel che conta è averlo preservato per la Champions e aver ottenuto due piccioni con una fava. La Signora, una dama a cui non basta essere corteggiata ogni tanto ma a cui servono costanti e continuate dimostrazioni di impegno, può contare sulla costanza del Pipita.
Gonzalo mette a segno una doppietta e riprende una gara che (ancora una volta e manco a dirlo) sembrava destinata ad andare nel peggiore dei modi. Assaggia subito il giallo di Rocchi anche se il suo pestone sul portiere in uscita è tutt'altro che volontario, dato che non era ancora passato a ritirare le sue ali per poter evitare la gravità, ma cova e aspetta. Così come cova e aspetta Dybala, quando inizia ad essere beccato dal pubblico per una disputa concernete una palla da scodellare. Fatto gravissimo per quelli di Bergamo, che iniziano a beccarlo manco avesse ucciso qualcuno. Poi le cose sembrano mettersi nel modo peggiore quando arriva il rigore. Della nuova regola sui falli di mano si è ampiamente parlato, io stesso ho scritto più volte la mia opinione su questa porcata, ma sin quando ci sarà chi potrà trarne giovamento non ci si lamenterà mai sul serio. Ad ogni modo il rigore finisce sulla traversa. Scampato pericolo? Macchè! il gol arriva lo stesso, nella ripresa e la partita si avvia nella sua fase calda.
L'Atalanta si illude e illude mezza Italia, volenterosa ma squilibrata come le figure che colleziona in Europa, dove riceve più lodi che risultati. Allora la Juve che fin li l'aveva aspettata punge e fa male. Higuain segna una doppietta, con quell'implacabilità su finale che possiede quando vede nerazzurro e anche Dybala si prende la sua rivincita. Con le mani sulle orecchie come a dire: "fischiatemi adesso, non vi sento più". Un gol che avevo atteso per tutta la partita.
Più delusi rimangono però gli altri nerazzurri, che ci avevano sperato ancora una volta e che ancora una volta mettono su il loro solito terzo tempo: quello del pianto. A questo punto qualsiasi regola o interpretazione decade di fronte al loro strepito. Tema: il raddoppio era da annullare e Rocchi ha favorito la Juve. Poco conta che lo stesso Gasperini si schieri contro questi tipi di rigore, che poi han sbagliato. Poco conta che la stessa Atalanta soltanto qualche settimana fa aveva beneficiato dello stesso scoramento napoletano, quello che ti porta a lamentarti invece che a continuare a giocare. Forse troppo sicura di poter ottenere quello che qualche hanno fa ha avuto, vedendo annullare il 3-1 della Juve dopo quasi un minuto da un fallettino a centro campo. Non solo l'interpretazione di un tocco di mano di Cuadrado con la mano di appoggio, che una volta finito a terra non può spostare né tagliare, diventa chiaramente e sicurissimamente fallo, ma anche il fatto che la Juve sia in difesa, che un atalantino tocchi la palla dando il via ad una nuova azione e che passi un mare di tempo dovrebbe comunque annullarlo. A questo punto annulliamo ogni gol, tornando per minuti interi indietro nel tempo. Altra porcata che snatura il calcio ma che fa comodo a troppi, in campo e fuori.
Perciò come Dybala tendiamo le orecchie facendo finta di non sentire chi qualche settimana fa vinceva una partita per un gol in fuorigioco, e dico fuorigioco, dove dovrebbe esserci la presunta oggettività. Fino a qualche giorno fa ci si lamentava perchè non doveva essere il VAR a decidere ma l'arbitro. Ah, come conosco i miei polli! soltanto qualche giorno dopo ecco che restano chiacchiere che nascondono una sola protesta, non verso il VAR nè verso l'arbitro ma solo verso le decisioni che sfavoriscono la propria squadra. Allora tendiamo le orecchie e aspettiamo di far finta di non sentire la loro prossima polemica. Rosicaggio never dies.
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