giovedì 7 novembre 2019

#UCL_1920 D4> #lokomotivJUVENTUS 1-2 - Fotofinish col Flash


Come un fulmine nella piovosa notte di Mosca. Subentrato al settantesimo minuto al lento Khedira. In una partita ancor più compassata. Quando ormai stanchi, bagnati fradici e infreddoliti ci apprestavamo a rassegnarci, e quasi accontentarci, al pareggio dopo aver rischiato qualcosa di peggio. Lui, che non a caso si fa chiamare Flash, illumina con un lampo la serata sul fotofinish, prendendosi la Juve... e con lei anche gioco, partita incontro e qualificazione. Lui, da Sapucaia do Sul. Lui, l'uomo della provvidenza. Lui, Douglas Costa de Souza.

Dueauno di nome, Cesarini di cognome: La Vecchia Signora ancora una volta firma così l'ennesima vittoria. Con un Ronaldo spento e una manovra scarica, la rete sembrava costruirsi lentamente come susseguente ad un laborioso calcolo matematico di intrecci, quasi i giocatori, prima di passare la palla, dovessero a mente risolvere un'equazione di secondo grado. Un gioco che entusiasma poco la vista e che porta risultati stentati.

Quasi i nostri avversari fossero riusciti a leggerci, e davvero bastava poco per farlo tanto cubitali erano i caratteri con cui scrivevamo la trama dei nostri passaggi, sul posto e senza mai avanzare con decisione, si accontentavano di riprender palla e partire in contropiede. Nessun accenno di pressing al nostro portatore di palla, arretravano per poi ripartite, come quando spingi indietro una molla e poi quella scatta in avanti una volta che ti scappa di mano, trovando spesso una difesa debole perchè troppo avanzata. Per tutta la partita abbiamo corso molto più velocemente indietro che in avanti.

Anche la condizione fisica è parsa appannata, forse sfiancata dai tanti impegni ravvicinati dell'ultimo mese. Passati in vantaggio in modo fortunoso, malignamente verrebbe da dire che solo in questo modo CR7 può segnare su punizione... e guardar bene neppure così dato che la Gol-line assegna di fatto il gol a Ramsey. Primo britannico a segnare in Champions con la Juve. Cristiano se ne accorge e sogghigna nei confronti del compagno di squadra che gli "scippa" il gol. Ma il vezzo è dietro l'angolo, passati sei minuti dal vantaggio ecco il pareggio. Anche questo fortunoso, dopo un palo colpito dallo stesso Mirancuk, a segno sia all'andata che al ritorno, due gol a porta praticamente spalancata.

Il pareggio si trascina per tutta la partita. La Juve fa poco per impensierire realmente la Lokomotiv, anche mantenendo per tutta la gara un saldo possesso palla. Sembrava di assistere a Barcellona-Slavia o piuttosto alla stessa Lecce-Juventus, due partite che fossero anche proseguite per altre due ore sarebbero finite con lo stesso risultato. Ma la dura legge del gol sappiamo che può abbattere giganti, e per sfuggirle abbiamo dovuto affidarci al quel fuorilegge di Bonucci che la salva sulla linea a portiere battuto. Tutto fino al novantatreesimo, quello del succitato fulmine. Il lieto fine di una serata ostica e uggiosa.

Mentre i nemici continuano a taggarci col #finoalconfine noi restiamo #FinoAllaFine. Ammutinati, sconfitti e sull'orlo di una crisi di nervi, ogni anno e più di ogni anno, cocciuti come tori danno a noi dei cornuti mentre loro perdono partite e testa. Gufando rimangono gufati e poi escono sempre prima di noi dalle coppe. Altro che finoalconfine, fino all'ammutinamento.

Ma dopo il doveroso sfogo dovuto all'ennesima esultanza liberatoria finale sappiamo che dobbiamo continuare a competere e a lottare con noi stessi, più che non questi altri. La strada verso la crescita si percorre con le nostre gambe, passo dopo passo. Ecco, adesso speriamo che i prossimi passi siano un po' più... spediti e baldanzosi. Iniziamo a vincere finalmente una partita con un risultato bello largo che ne dite? Lasciamo ad altri il Guinness dei primati dei due a uno.

Nessun commento: