lunedì 17 febbraio 2020

#SERIEA_19_20 24> #JUVENTUSbrescia 2-0 - Piccole Joyee e qualche dolore


Questa gara ci era stata presentata dalla stampa (che non sapeva proprio come farlo) come la sfida tra i fenomeni Ronaldo e Balotelli, che solo il paragone sa di blasfemia, figurarsi dare a entrambi un qualsiasi aggettivo in comune. Ma al di là delle chiacchiere, vincere in casa con la penultima in classifica era il minimo sindacale per una capolista. Alla fine il bresciano sceso in campo ha toccato meno palloni di Ronaldo messo a riposo concordato davanti alla TV. Eppure abbiamo visto (ancora una volta) quanta fatica facciamo per segnare questi due gol a un Brescia pressochè inesistente.

Mentre i soliti complottisti rampanti si strappavano i loro social-capelli per l'assenza di Tonali (incredibile ma vero) il fenomeno del calibro di Ronaldo e Messi che tutto il mondo ci invidia, lasciato volutamente a casa assieme ad altri tre o quattro super campioni, che stanno spingendo queste leonesse sopra la capolista di serie B, per "aiutare la Juve", ma che si scopriva poi essere assenti per infortunio [facepalm], la Juve aveva invece il suo bel da farsi per trasformare in fatti il copione che era stato scritto per lei sulla carta. La sua più grande fatica era riuscire a fare un tiro in porta al loro terzo portiere. Già perchè nel frattempo anche il secondo si infortunava nel corso della gara per un colpo alla testa, preso in uno scontro con un suo compagno di squadra, ed era costretto ad abbandonare il campo.

Tanto che per passare in vantaggio abbiamo dovuto rivedere, dopo tantissimo tempo, un gol su punizione dal limite delll'area. A piazzarlo ci pensa Dybala, il più luminoso di questo periodo grigio. Tutto parte da Ramsey che lanciato a rete viene atterrato. Al di là delle opinioni dei soliti noti prima citati (quelli che piangono l'assenza di Tonali) se il gallese non fosse stato palesemente ostacolato ci sarebbe forse stato il primo tiro in porta su azione. Invece si è dovuto aspettare quello su calcio piazzato. Che scende come un raggio di luce e si infila a portiere spiazzato.

La Joya, che prima aveva fallito un gol a due passi dalla porta per colpa della sua scarsa dimestichezza col "piede debole" (il destro) porta in vantaggio la Juve con un gol pesante. E' come se Paulo provasse a sfruttare questo delicato periodo come un'occasione. Un'occasione personale di poter lasciare un segno tangibile in questa squadra, provando ad essere l'artefice della rivalsa. Studia anche da leader di spogliatoio, facendosi promotore di un rimprovero verso il pubblico che fischia la squadra. Poiché se è vero che ognuno deve impegnarsi nel proprio dovere non solo i giocatori mancano in questo. Non è infatti il momento di pensare ad altro che a concentrarci tutti per il qui e ora, lasciando perdere voci e tormentoni che riguardano la prossima stagione. Ed è deleterio fischiare una squadra che è ancora in corsa su tutti i fronti. Bisognerebbe invece spronarla, urlando il tifo nelle loro orecchie, come con chi si vuole mantenere sveglio mentre è alla guida. Lasciando poi a conti fatti fischi o applausi. Ma la critica positiva quella sì. quella non deve mancare in questo periodo.

Nemmeno con la superiorità numerica si assiste alla goleada, ma giusto al raddoppio di Cuadrado, bello ma appena sufficiente a svolgere il compitino. Se è vero che quando hai fame anche solo il pane va bene, questa vittoria dobbiamo prendercela e tenercela stretta. Approfittare di tutto ciò che di buono viene in tempi di magra. Una magra che non si limita solo al gioco ma anche alle idee e alla minima voglia di provarci. Spesso si vorrebbe entrare in porta col pallone e abbiamo una sorta di allergia al passaggio filtrante, anche quando si potrebbe mandare qualcuno a tu per tu col portiere avversario. Il passaggetto ossessivo ma ravvicinato non stanca gli avversari perchè non li fa nemmeno muovere.

Proprio il finale di partita dimostra che provarci anche da fuori a volte serve a mettere in pericolo certe difese schierate. La maggiore intraprendenza offensiva porta anche a un paio di legni. Ma comunque la Juve resta stitica. Simbolo del momento resta Higuain, che non riesce più a insaccarla nemmeno da due passi. Il grande quantitativo di gol presi non è ben controbilanciato da quelli fatti. A tratti pare che ci si debba affidare ai singoli appena si vede che la tattica messa in campo in fase di preparazione non dà i propri frutti. Altra prova che la squadra non riesce a seguire l'allenatore o che lo stesso non sa impartire alla squadra le proprie idee.

Se poco poco ci risolleviamo per il ritorno di Chiellini, nel periodo più decisivo dobbiamo registrare l'ennesimo infortunio, quello di Pjanic, che non fa in tempo ad entrare che deve uscire di nuovo. Insomma il momento è statico. Non siamo ancora né carne e né pesce ma primi in campionato e in lotta su tutti i fronti. Le gioie dei rientri vengono smorzate dai nuovi infortuni. Il momento magico di Ronaldo non trova sufficiente supporto dai compagni di reparto. Siamo una squadra in attesa dello switch decisivo, perché è chiaro che tutto questo non può bastare. Non per una squadra con le nostre ambizioni. Siamo tutt'altro che fuori dalla piccola crisi del periodo. Perciò sotto con la prossima a testa bassa.

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