domenica 23 febbraio 2020

#SERIEA_19_20 25> #spalJUVENTUS 1-2 - DueaunoVirus


Nell'anno del Virus, che ferma anche la Serie A, la Juve stenta ancora a guarire dal suo morbo, quello del 2-1. Certo, considerato il fatto che le ultime due volte a subirlo siamo stati addirittura noi, si potrebbe anche considerarlo, se non come una guarigione, almeno come un ritorno a condizioni stazionarie. Sta di certo che ormai anche giocare contro l'ultima in classifica non ci previene dal rischio di incappare nel solito fosso del due-a-uno: quello che quando ci cadi dentro difficilmente poi te ne tiri fuori. Subire il gol dopo il 2-0 resta la nostra Kriptonite. Una sorta di incantesimo da cui è difficile liberarsi e allargare il risultato a nostro vantaggio.



In campionato già se ne contano nove casi a favore a fronte dei due contro. In coppa va un po' meglio... finora. Persino dominare, prendere un paio di legni a partita e mangiarsi altrettanti gol non ci mette al riparo. Quando sei sul 2-0 hai sempre quell'ansia di subire il gol, che attende dietro l'angolo e che spesso, in un modo o nell'altro, si materializza. Ieri è successo a causa del VAR... Si fa per dire. Già perché la tecnologia stavolta c'entra poco e di fatto non è di alcun supporto diretto all'arbitro. Altro che "almeno vallo a vedere". Forse anche questo per colpa di virus informatico, chissà, sta di fatto che come diceva quel tizio ai tempi di farsopoli: "nel dubbio non favorire la Juve". 
Anche Sarri sembra inizi a capire certi meccanismi mentali che scattano una volta che si è dalla parte opposta della barricata e si osservano gli altri fare ciò che prima facevi tu. Anche lui si accorge che esiste una "parte inversa" che comunque avrebbe trovato il modo di lamentarsi della cosa, tirando fuori chissà quale complotto legato a FCA-JEEP-AIA-Massoneria. Si sarebbe detto che il difendente tocca il pallone prima di toccare il piede dell'avversario, ma tutti questi discorsi filosofici, una volta che il VAR non ha deciso a favore della Juve, svaniscono come le immagini sui monitor di Ferrara.

E di discorsi a parte inverse abbiamo continuato a sentirne anche da parte della curva della SPAL, in un comunicato delirante in cui si intimavano i tifosi juventini di non esporre sciarpe e maglie "in casa loro". Come se poi gli stessi non scorrazzassero per l'Italia intera con le loro di sciarpe. Siamo l'Italia del "io posso e tu no". In tale contesto Commisso ci spieghi come mai ieri non è andato a fare un altro show in TV in cui ammetteva che la Fiorentina (a differenza nostra contro di loro) ha avuto invece bisogno di quel rigore per pareggiare la partita. Senza giudicare se il rigore ci fosse o meno ma giusto per rimanere coerente ai suoi deliri. Perché su una cosa aveva ragione: non ci è servito quel rigore per vincere contro la sua squadra perchè stavamo, e avremmo, vinto anche senza.

Meno male che come al solito il 2-1 tiene, ma quanta sofferenza ancora. Vero, la Juve è parsa già pensare all'impegno di Coppa, soprattutto dopo il doppio vantaggio e con il panico che il gol subito porta sempre a questa squadra, ma siamo sicuri che la SPAL avrebbe meritato un eventuale pareggio? Nella serata in cui Ronaldo raggiunge Quagliarella e Batistuta per gol consecutivi segnati in campionato in campionato (11) oltre al gol annullato allo stesso per fuorigioco, e il raddoppio di Ramsey (please nessuna battuta su eventuali morti perchè il momento è delicato) abbiamo visto anche due pali clamorosi, uno dello stesso CR7 che ieri tecnicamente sfiora la tripletta. Peccato perchè sarebbe stato finalmente il suo gol su punizione, cosa che continuo a pensare non sia per lui in Italia. In più qualche altra occasione pericolosa e il tutto senza sforzarsi più di tanto. Perciò Di Biagio si consideri fortunato di averla mantenuta aperta fino alla fine.

Come lo stesso Adani dice, questa squadra sembra sempre voglia fare "il minimo necessario per vincere in campionato"... già, peccato che per un concetto simile, l'illustre maestro della TV, lo scorso anno inizio la celeberrima lite con Allegri, quella che ha contribuito a creare il suo personaggio. Allora se si va di logica, il tanto (oggi) pacato Adani deve spiegarci se sia più normale soffrire e mantenere un risultato in bilico dominando, o quanto meno facendo la partita, oppure essendo dominati e rimanendo in difesa per ripartire.

In un campionato equilibrato come questo continuiamo sempre più a chiederci come andrà e persino se alla fine finirà. Senza entrare in discorsi politici (potrei ma non voglio) la scelta di interrompere alcune partite di Serie A innescherà comunque dei cambiamenti, dato che siamo nell'anno degli Europei. Juve-Inter a porte chiuse? Permettetemi la battuta: "Chi vivrà vedrà".

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