mercoledì 21 ottobre 2020

#UCL 20/21_G1> #dinamokievJUVENTUS 0-2 – Arancia Morata


Forse offeso per il commento di Crotone dove l’avevo paragonato a Denethor (il sovrintendente di Gondor in attesa del ritorno del C-Re de “Il signore delle stelle europee”) o spronato dai mugugni, nei suoi confronti, per il mediocre primo tempo di ieri (magari proprio dal mister durante l’intervallo) o molto più semplicemente perché per lui la fortuna è finalmente girata, ieri è stata la serata di Alvaro Morata.

A.M. Dunque, iniziali che rimandano al suo nome ma anche alla nuova (terza) divisa che non tarderanno a soprannominare (in molti l’hanno già fatto, in realtà, il soprannome è vecchio e pronto) Arancia Meccanica, e che vista indossata, in full HD, non è poi così malaccio come da prima impressione.

Ritroviamo così lo spietato “Alvaro DeLarge”, quello che in coppa ha sempre avuto una marcia in più, rispetto al campionato, ad esempio. Rapace dell’area di rigore, ancora una volta al posto giusto e al momento giusto, come d’altronde aveva fatto in Calabria, dove fu eccessivamente punito dal doppio centimetro del destino. Il suo è un compito da ON/OFF, impalpabile nella prima frazione di gara e attivo nel secondo tempo, tanto da divenire protagonista dell’intera gara.

Grazie alla sua trazione anteriore la Juve si riscatta in coppa dalle delusioni del campionato e conquista una fondamentale vittoria estera, in casa di uno dei primi maestri del... maestro Pirlo. Il settantacinquenne Mircea Lucescu, che SKY non tarda a ricordare vittorioso con il suo Brescia, contro la Juve del Trap/bis (A.D. 1993) quella che per intenderci cappottò 5-1 a Pescara (cosa che ridimensiona l'entusiasmo precedente) ma che a fine di quell'anno andò a prendersi la sua terza Coppa Uefa.

Si è rivisto anche la Joya, dopo le, decisamente eccessive, polemiche della sua esclusione correlate da telenovele esterne da spogliatoio che poco ci interessano. Le recenti ricadute di infortunio dello stesso, impiegato sul finale della scorsa stagione come ultima carta da giocare e poi rotto di nuovo, hanno convinto Pirlo alla prudenza. Che già quest'anno bisognerà fronteggiare, oltre agli infortuni classici (da ultimo l'ennesimo di Chiellini) anche quelli per Covid.

Prudenza e pazienza, come quella che ci vuole per questa nuova Juve sperimentale in un'epoca oscura e ancora in attesa del ritorno de suo re.
Nel girone in cui bisognerà stare al passo col Barca e prima di affrontare proprio la stessa corrazzata Messiana, intanto partiamo in terza (come i primi tre punti) e in testa.

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