mercoledì 3 marzo 2021

#SerieA 20/21_25> #JuventusSpezia 3-0 - il primo in bianco il secondo al pepe


L'importanza di avere una panchina, cosa che era mancata a Verona.
Quando accendi la TV e scopri che invece di recuperare uomini li perdi, perché De Ligt si ferma durante il riscaldamento e dopo aver giocato senza terzini scendi in campo con un solo centrale (Demiral) e con Alex Sandro adattato alla bisogna, uno che ti fa tremare persino quando deve marcare sulla fascia. Frabotta laterale e meno male che è tornato Danilo.

Quando arranchi lento e senza idee come un TIR in salita, lasciando l'iniziativa e gli elogi di telecronaca allo Spezia, e non riesci a trovare la strada nemmeno col TomTom o col Google Maps. Quando il palo di Ronaldo nel primo tempo pare un pessimo presagio. Quando sei quasi costretto a lasciare il pallino a loro, sperando che il vento cambi e non riesci ad approfittare degli errori difensivi, che una squadra come lo Spezia inevitabilmente commette, magari gasata dalla vittoria col Milan e i troppi elogi ricevuti dopo una stagione in lotta per non retrocedere.

Ti basta un Morata al 50%, ancora alle prese col suo Virus (quello più raro e personale ai tempi di quello più famoso e mondiale) ma soprattutto grazie a "l'orologio rotto che segna l'ora esatta due volte a stagione" (come l'ha chiamato qualcuno sui social) Federico Bernardeschi. La prestazione che non ti aspetti nella serata più complicata. Un assist e mezzo e un ingresso in campo che spacca la partita, dividendola in due gare distinte della durata di 45 minuti l'una.

Un secondo tempo in cui il TIR prende la discesa e il risultato diventa largo. Dopo Morata Chiesa, che caparbio la calcia da terra dopo che il portiere gliela aveva respinta e tu che dici oooh, ecco cosa serve, cattiveria e caparbietà per sopperire alle assenze e al calo di forma. E poi Ronaldo in contropiede a segnare il gol per raggiungere Pelé... sempre che stanotte (come al solito) lo stesso non abbia segnato un altro paio di gol in giardino che possano essere conteggiati dai media nostrani.

È invece divertente (eufemismo per ridicolo) constatare come nell'anno più complicato del Juve persino il fuorigioco al VAR sia diventato opinabile per i soliti giornalisti pensionati cornuti e la loro fedele schiera di orchetti antiju. Quelli scappati in Portogallo per non pagare le tasse, che fino a quando a Morata gli annullavano tre gol a partita lo consideravano un "insindacabile strumento tecnologico" invece ora sono li a fare i negazionisti no-var dopo appena qualche centimetro che ci dà ragione. Bello il VAR quando ferma la Juve, nessuna dubbio invece sul ridicolo rigore finale assegnato allo Spezia, quello sì opinabile, assegnato più che altro perché inutile da un arbitro che ha voluto mettere per forza il suo autografo alla gara, ma che serve allo Spezia solo per fare la figura di merda di chi lo sbaglia. Ben gli sta.

Una vittoria che vale tanto in ottica quarto posto, per come era iniziata e per lo sciagurato periodo storico in cui siamo, in cui avversarie come la Lazio avranno una settimana intera per recuperare le forze e salvare i diffidati.

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