domenica 7 marzo 2021

#SerieA 20/21_26> #JuventusLazio 3-1 – Chiesa indemoniato, Massa senza volume


Togliamoci subito il dente. Non avessero fischiato quel rigore contro la Juve, a parti invertite, sicuramente ieri sera sarebbero saliti sul palco dell'Ariston e avrebbero interrotto la finale del festival di Sanremo. Una delegazione politica in giacca e cravatta avrebbe chiesto la convocazione d'urgenza di una interrogazione parlamentare straordinaria e lo stesso arbitro Massa sarebbe andato già oggi in TV a fare mea culpa da Varriale, senza aspettare tre anni come Orsato. Contro De Ligt ad esempio ne hanno dati per molto meno.

Facciamo un passo indietro però e vediamo come siamo arrivati a questo. Bentancur si ferma per il Covid, lo J|Medical è costretto a fare gli straordinari e Ronaldo parte dalla panchina, perché anche lui è un essere umano e ogni tanto ha bisogno di sedersi un attimo. La Lazio invece arrivava a Torino dopo un'intera settimana per poter preparare la partita, avendo saltato quella contro il Torino nel remake di Juve-Napoli.

In campo la Juve arranca e la Lazio passa in vantaggio, giocando sì meglio ma di fatto perché il gol glielo fa la Juve. Poi quell'episodio e senti che la partita può trasformarsi in un bis di Juve-Fiorentina, ma che se non lo diventa stavolta è grazie alla reazione della squadra.

Distratta da Sanremo infatti l'Italia avrebbe scelto di non vedere, a differenza di Massa che era lì a due passi. Da quell'episodio infatti non si prescinde, non foss'altro perché è lo schiaffo che fa incazzare una Juve, che fino a poco prima passeggiava bruttina per il campo e veniva anche demoralizzata dal regalo che Kulusevsky fa a Correa, un l'assist che lo manda in porta per il vantaggio ospite.

Di lì in poi la Juve, punta nell'orgoglio, da dottor Jekyll diventa mister Hyde, cacciando fuori la grinta e il... cuore (si dice così, no?) che gli permettono di rovesciare la barca. Si sprecano gli eroi. Da Demiral che ricorda ai compagni che "noi siamo la Juve" a Cavallo Pazzo Rabiot che, come il suo vecchio omonimo amico di Baudo, sale sul palco dell'Allianz al grido di "questo festival è truccato, lo vince Simone Inzaghi" e pareggia la partita. Un gol che nessuno aveva visto in diretta, ci è voluto un supplemento di immagine perché la palla sembrava essere finita sull'esterno della rete. Persino Inzaghi usa l'alibi di "aver preso gol su un cross sbagliato" ma è lui a sbagliarsi: Rabiot non guarda al centro dell'area, punta proprio la porta e sorprende anche Reina.

Col senno di poi meno male che c'è Massa a svegliare questa Juve, un arbitro senza volume, che fino a pochi giorni fa ha dimostrato di non farsi scrupoli a fischiare l'ennesimo rigore stagionale al Milan a tempo ampiamente scaduto. Ieri sera invece non solo si è rifiutato categoricamente, e senza consultare il VAR, di fischiare un rigore definitivo da tutti imbarazzante ma è riuscito a non fischiarne un altro su Morata nella ripresa e a nascondere un giallo sotto il tappeto dell'intervallo. Milinkovic-Savic atterra a centrocampo Danilo ma Massa invece di fischiare fallo e ammonire il laziale fischia la fine del primo tempo.

Ma soprattutto è stata la serata di Chiesa, indemoniato a dispetto del cognome. Dopo il rigore che gli viene negato, sul mani in area di Hoedt, e sul secondo che viene negato a Morata, affossato in area da Marusic, guida il contro-contropiede che lancia lo stesso Morata in gol. Altro momento della gara in cui potevano affossarci, su quel contropiede in stile finale col Barca a Berlino. Invece ancora una volta la Juve reagisce come un Leone frustato. Già prima di questo Chiesa si era scherzato in area la difesa della Lazio ma aveva mancato la rete.

Al terzo canto del gallo però persino Massa si deve calare non potendo più negare il rigore anche a Ramsey. Morata fissa il risultato sul 3-1 finale e i media possono tornare a parlare di come Ronaldo lo eclissi o problemini di poco conto dello stesso genere. Fatto sta che senza Ronaldo in campo la Juve ha mostrato di potersi fare carico della responsabilità di tale assenza.

Vorremmo però che questo non fosse un episodio isolato e che sin da martedì col Porto si conservasse un pizzico di quest'orgoglio. Speriamo che la motivazione della ricerca della rimonta spinga questa squadra a ripetersi.

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