lunedì 14 febbraio 2022

#SerieA 21/22 25ª - #AtalantaJuventus 1-1 - l’arte di rimettere su le cose con lo scotch


Riacciuffiamo per i capelli una gara che potevamo e dovevamo vincere senza se e senza ma. Un altro scontro diretto buttato. L’ennesima occasione perduta. L’ultimo regalo fatto ad una avversaria per il quarto posto. Un quarto posto ormai sempre più lontano, anche se non ancora nei numeri e nei fatti, idealmente irraggiungibile. Come può continuare a sperare, infatti, chi per un anno intero non è riuscita a vincere uno schifo di scontro diretto? Qualsiasi giro di parole è inutile di fronte ai fatti.

Come abbiamo visto il bel gioco possiamo benissimamente farcelo fritto con il limone. Per mezza gara infatti si è persino vista una Juve inedita per questa stagione. A sprazzi la migliore Juve dell’anno. Aggressiva e propositiva, più volte pericolosa e spesso in dominio. Una Juve che dunque poteva e doveva battere questa Atalanta. Ma se poi sbagli l’ultimo passaggio, o non tiri in porta quando ne hai l’occasione, o tiri mare (fuori o centrale), continuando ad far esaltare qualsiasi portiere avversario foss’anche quello delle giovanili… allora caro mio, non puoi entrare nell’olimpo delle migliori, quelle che con un tiro segnano anche giocando male. Da un paio di anni questi siamo contro l’Atalanta, Morata fra tutti quando arriva davanti al loro portiere sembra spaventarsi o impietosirsi. Vlahovic e Dybala ci provano, ma anche loro senza risultato.

Lo svantaggio con il solito gol della domenica è l’ennesima beffa stagionale e a poco serve il pareggio finale di Danilo, giusto per non farli scappare in classifica, dato che a loro manca persino una gara da recuperare. La mancanza di cinismo e la sfiga sono il peccato più grave di questa squadra. Uno di quei peccati che nel calcio fanno la differenza tra inferno e paradiso, poiché per una squadra come noi non può esistere purgatorio. Quelle di sopra riescono a vincere gare assurde, di misura, col rigorino a tempo scaduto, quasi viaggiando per inerzia. Noi invece abbiamo sempre l’impressione di continuare a spingere il masso su per la collina.

Menzione speciale va fatta all’arbitro e alla capacità che gli atalantini hanno avuto di lamentarsene. Un arbitro che non espelle Hateboer per quell’entrata assassina su De Sciglio, ma non ammonisce neppure Demiral per gomitata sul volto di Morata o Koopmeiner che ferma una ripartenza con una plateale trattenuta. I simpatici del calcio italiani, coloro a cui le lingue si stendono come red carpet, anche quando perdono contro le squadrette italiane ed europee, possono permettersi di andare in TV non solo a reclamare cose assurde, come un rigore per un fallo di mano che hanno visto solo loro, ma anche ad offendere telecronisti e commentatori tecnici, senza che nessuno di loro faccia un minino accenno a difendersi, e non ho detto rispondegli per le rime. Come sotto i piedi di Savonarola che gli cammina sulla faccia e loro fermi sotto (giusto per citare un vecchio cult del cinema nostrano). A noi invece toccano i vari Adani, e non sia mai facessimo simili sparate, altro che interrogazioni parlamentari.

Reclamano anche un’espulsione su un fallo di petto di Szczesny, che non solo non è da ultimo uomo, ma sulla quale azione sono incapaci di concretizzare un vantaggio a porta libera. Coloro a cui tutto è dovuto possono dire e fare quello che vogliono, come il loro allenatore. Perchè tanto il calcio moderno si basa sull’esaltazione anche del nulla e del nessuno. In un calcio in cui sono tutti fenomeni e campionissimi. In cui puoi sentire cose come: “Stavolta Szczesny esce”, su una palla che gli arriva invece tra le braccia in area e subito dopo la famigerata uscita. E tutti noi bacchettoni a ripetere le loro parole e le loro pagelle e le loro valutazioni di giocatore come la Bibbia.

E noi continuiamo a farci mettere i piedi in testa da questa gente, questa è la cosa che mi infastidisce di più di questa nuova Juve da quinto posto. Basterebbe anche solo l’orgoglio e le palle sotto di farsi rispettare sul campo. Non era così difficile farlo, avremmo potuto batterli questi qui. Perciò non dobbiamo prendere questo pareggio come positivo ne addirittura festeggiarlo. Che si cominci da questa mentalità per costruire il futuro.

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