#CoppaItalia Quarti - #JuventusSassuolo 2-1 - Dulcis in fundo

Una piccola vendetta bianconera si abbatte sul Sassuolo, dopo la famosa sconfitta interna nella gara di campionato, in quello sciagurato finale da “spaccatelevisore” che ci ha fatto non poco incazzare. Ecco che vincere sul finale di questa gara, in questo modo, sa di rivalsa e goduria. Ma questa è stata una gara dai due volti, che ha detto molto di più di questo e che non può limitarsi solo al suo epilogo, come molti vorrebbero che fosse e come a noi stessi alla fine sta bene.

Tanto brutti nel primo, quanto sciuponi nel secondo.Tanto sfortunati prima quanto fortunati alla fine, quando davvero serve. Sui due piatti della bilancia c’è tutto quello che si sceglie di guardare e quello che si fa finta di non vedere. Alla fine chi parla di una Juve fortunata, o è di parte o non ha visto la partita… e molto più spesso l’ha vista, ma è di parte. Gente che, diciamo, si stava divertendo non poco a vedere la Juve colpire i pali e Pegolo fare il superman.

Passare il vantaggio ad inizio partita ci impigrisce, ci spinge in difesa a pensare all’Atalanta, ma non è così che funziona il calcio. Posso però capire tutta la frustrazione di una squadra che si vede appioppare un quarto di Coppa Italia il giovedì sera, a soli tre giorni dalla gara tosta e decisiva di domenica. Ma quando ormai la frittata è fredda devi metterla nel panino e mangiarla, c’è poco da fare. Così si è rivista la rivoltata Juve che abbiamo imparato a conoscere quest’anno, quella coi giocatori livello tecnico oratorio, che si fa schiacciare in difesa dal Sassuolo manco questo fosse il Barcellona dei bei tempi. Sassuolo che pareggia con Traore, che ringrazia il piede si un bianconero per la sponda che trasforma il suo tiro in eurogol.

Sassuolo che Barcellona non è, e si è visto nel secondo tempo, in cui è bastato essere un pochino più arrabbiati e propositivi per capire che questo Sassuolo aveva un solo difensore ed era il loro portiere… oltre ai loro due pali. Per il resto sarebbe bastato un pizzico di cinismo in più e avremmo vinto anche con un risultato più rotondo. Ma questa è la Juve che ho evidenziato anche contro il Verona. Che con Vlahovic o meno continua a divorarsi una valanga di gol.

Chiaro che se non hai il giocatore che ti fa quelle giocate, superando gli uomini avversari sul fondo e provando quel tiro, non potrai mai beneficiare di certe deviazioni. Sembra una frase fatta, ma per segnare bisogna tirare in porta e a volte il pallone entra anche da solo, allo stesso modo in cui si stampa sui pali.

La semifinale sarà una da telenovela fiorentina e all’andata dovremo andare a vedere i loro carri di carnevale contro l’ex Vlahovic. Fossi in Agnelli, inviterei in tribuna il caro Alfio da Potenza a ricordare ai fiorentini che anche a Potenza è da secoli arrivata la corrente. E’ arrivata lo stesso giorno che da loro se n’è andata.