martedì 26 aprile 2022

#serieA 33ª #SassuoloJuventus 1-2 – il partigiano Kean


A dimostrazione del fatto che nel calcio pesa più un grammo di concretezza che un chilo di bel gioco, contro squadre come il Sassuolo puoi vincere anche giocando male e contro squadre come l'inter (al netto degli arbitraggi) puoi perdere anche dominando la partita. Con buona pace degli adepti del bel calcio a tutti i costi. Questo campionato è tutto tranne la caratterizzazione del bel calcio. Ma i campionati si vincono con la concretezza. 

Detto questo, parlando della partita in questione e senza girarci intorno, è stata davvero una vittoria altamente insperata, date le premesse di formazione e l’ennesimo svantaggio subito, arrivata per mano di chi meno ti potevi aspettare. Un turnover semi forzato che ha tolto parecchia qualità ad una squadra che già non eccelleva sotto il comparto qualitativo. Rugani per De Ligt e Morata per Vlahovic sembrano i classici scambi occhio per coda.

Dybala, che è già un avversario, si allenava a fare assist ai nostri avversari, la difesa ballava e Szczesny ha dovuto metterci più di una pezza… tranne sul vantaggio del Sassuolo, dove una parte di responsabilità è anche sua, per aver preso quel gol sul proprio palo. Quando vedi questo capisci che forse la sconfitta è vicina. Una Juve scesa in campo con un atteggiamento che davvero pareva non ci tenesse più di tanto alla vittoria. Nemmeno dopo che la giornata si era chiusa con le sconfitte di Napoli, Roma, Lazio e Fiorentina. Un filotto di ottimi risultati, quasi irripetibile. 

Poi de profundis arriva il pareggio di Dybala, nell’unica cosa bella che fa in tutta la partita. L’altra volta un assist, stavolta un gol, sembra quasi voglia fare solo il minimo sindacale ma cercare di farlo bene. La squadra però resta troppo schiacciata dietro e la qualità di passaggio è pure peggiore di una difesa che però regge. Fuori Rugani e Dybala per Chiellini e Vlahovic sembrava che si potessero aggiustare un po’ le cose, finché Allegri non mette Kean per Morata e Miretti per Bernardeschi e allora partono le battutine e le mani nei capelli. Ma passa solo un minuto, l’antimateria dev’essere entrata a contatto con la materia, e Kean segna il gol vittoria. Ci credereste?

Il fumo del Sassuolo si dissolve sotto la cappa di aspirazione bianconera. La concretezza dei brutti, e davvero questa Juve è stata la solita brutta Juve stagionale, batte l’inconcludenza dei belli. Una serata di quelle da rimanere positivamente a bocca aperta, in cui molti veri Juventini si sono sentiti felici di essere stati smentiti da questa “sporca undicina”, che ci libera dal male di una sconfitta nel giorno della Liberazione e ci vendica dall’occupazione dello Stadium avvenuta nella gara di andata.

Il calcio resta lo sport in cui vince chi segna.

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