giovedì 1 settembre 2022

#SerieA 22/23 #JuventusSpezia 2-0 – Insipidi con lo Spezia


Ennesima scialba prestazione. Ennesimo martirio per il tifoso che guarda. L’innata indole di entrare in crisi contro qualsiasi compagine, o essere vivente dotato di palla ai piedi, non ha eguali nel mondo del calcio. La cronica capacità di perdere palloni, l’appiattirsi al livello dell’avversario, il continuo soffrire senza che l’avversario si impegni molto per farti soffrire, dovrebbero essere studiati nelle facoltà di psicologia, scienze politiche o di… qualsiasi altro indirizzo creato alla bisogna. Una partita da cui si salvano solo due cose: la vittoria e Miretti.


Il primo tempo è in pratica un remake del primo tempo di Juve-Roma, girato da un regista meno talentuoso. La scena della rete di Vlahovic su punizione è persino girata meglio, ma al posto del gol annullato dal VAR gli sceneggiatori hanno voluto inserire un rigore non concesso, dal solito novellino mandato ad arbitrarci, che tiene tutto in bilico. La prova attoriale invece (anche se si tratta degli stessi attori) è persino peggiore. Se in Juve-Roma erano stati inconcludenti in Juve-Spezia sono stati addirittura inconsistenti. Come fossero fatti della stessa materia di cui sono fatti gli incubi.

Nel secondo tempo invece viviamo il fenomeno fisico della dilatazione dei tempi. E fu sera e fu mattina ma nulla cambiò. Un tempo intero di nulla cosmico. Un’era geologica in cui la scarsezza dell’avversario tiene in vita i nostri dinosauri. Ogni secondo tempo. così, siamo costretti a naufragare in cerca dell’isola del triplice fischio. In poche parole il film della partita non decolla.

Nel cast di attori cani pochi si salvano, tra questi Miretti, che sembra già un veterano la in mezzo. Il più sveglio nel mare dei sonnambuli. Il primo gol in bianconero di Milik, arrivato sul traguardo di una gara che è parsa interminabile, nasce di fatto da una sua invenzione sulla fascia destra. Che se dobbiamo aspettare Cuadrado stiamo freschi! Sempre più bollito, o perde palla o la spara alta o prende in pieno il portiere. Di De Sciglio invece che ne parliamo a fare? Ormai lui e Allegri devono essere amanti, altrimenti non si spiegherebbe perchè nel 2022 sia ancora titolarissimo. Kean ha il dilemma di Nanni Moretti al contrario, non sa se starsene lontano dalla palla, per non farsi notare e per uscire senza voto, o toccare due palloni e prendere una sonora insufficienza. Ciliegina sulla torta l’infortunio di Szczesny.

Quel che il futuro ci porterà per i credenti lo sa solo Dio, sempre che questa squadra non faccia perdere la fede anche a loro. Raccogliamo dunque quel che di positivo ne è stato e facciamo tesoro di questi tre punti. Perchè i tre punti erano d’obbligo in questa gara, soprattutto dopo Samp e Roma.

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