In uno Stadium semi-vuoto per sfinimento, la Juve torna alla vittoria. Una vittoria corposa come l’illusoria prima vittoria, alla prima giornata, col Sassuolo, ma stavolta abbiamo gli anticorpi. Nessuna illusione più ci scalfisce, né quella che cambi l’allenatore né quella che qualcosa comunque cambi stando così le cose. Prendiamola come una giornata di digiuno dai soliti pasti avvelenati. Perchè come si è visto non esiste un punto più basso che possa far decidere a questa società di cambiare allenatore. Dopo Monza abbiamo superato le colonne d’Ercole e abbiamo scoperto che la terra non è piatta ma sferica. Tifare contro dà come risultato solo quello di ottenere una sconfitta. Tanto vale fare il salto dello squalo e tifare davvero un’altra squadra.
Dopo che a Monza era andata male anche ai giocatori, che avevano palesemente deciso di remare contro il proprio allenatore per farlo cacciare, ieri hanno deciso di rispettare il proprio contratto. Torna il clean sheet e torna la vittoria, a dimostrazione che basta un gol preso per far cadere questo castello di carte. A loro merito gioca il fatto che con un Bologna così arroccato in difesa non sarebbe stato facile per una squadra come la nostra trovare spazi. Ma a volte è Natale anche per noi. Anzi il 3-0 ci va anche stretto, dato che oltre ai gol fatti ritroviamo anche una pari quantità di gol mangiati, che per una squadra che non tirava neppure più in porta è già una grande cosa.
La mossa di inserire Kean e De Sciglio sul finale è stata finalmente inutile… come le loro prestazioni. Sul tre a zero lo stipendio rubato (soprattutto da Kean) è parso meno amaro da digerire. Colpa del Bologna? Chi se ne frega, se contiamo che finora tutti i punti regalati alle altre sono colpa nostra. Basti vedere come se la rideva Giampaolo, che pareva il mago del calcio dopo averci strappato lo zero a zero e che dopo ieri come un illusionista è sparito dalla circolazione, cacciato dopo la sconfitta interna proprio col Monza. O la Salernitana, che a Torino è andata a banchettare come ad uno all-you-can-eat senza cinta ai pantaloni e ieri non riusciva più a contarli, tanti ne ha presi dal Sassuolo. Sassuolo, Sampdoria, Salernitana, Monza. Tutte li attorno a girare come un assurdo valzer di corsi e ricorsi storici.
Chiaro che dalla prossima col Milan si fa sul serio e la domanda è sempre la stessa. Riusciranno a fare qualcosa in più questi giocatori? Sarà sempre e solo colpa dell’allenatore o inizieranno a prendersi anche loro un po’ di responsabilità in più? Torneranno all’attacco con il loro ammutinamento? Allegri riuscirà a dare una sterzata alla sua stagione e alla sua carriera? Tutte domande che ci perseguiteranno per molto tempo ancora. Perché, come ho già detto, o speriamo di vincere o a morire sotto le macerie sarà sempre solo Sansone.
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