Cyberpunk 2077, come noto, si è rivelato un flop clamoroso. Tantopiù clamoroso perchè CD Projekt era stata forse l'unica casa produttrice di videogames a contrastare, con The Witcher 3, l'egemonia di Rockstar nelle produzioni di più grande portata. Un mondo dove altrimenti le grosse produzioni si affidavano a modelli ormai obsoleti e ripetitivi (i numerosi cloni di Assassin 's Creed: tante cose da fare ma in modo estremamente ripetitivo e meccanico) o a mondi giganteschi e sterminati ma piagati da una miriade di bug e problemi tecnici che spesso compromettevano l'esperienza (i vari Fallout o Skyrim di Bethesda). The Witcher 3 invece rappresentava un connubio perfetto tra qualitá e quantità che solo in GTA e Red Dead Redemption erano stati raggiunti, anche se all'interno di un genere videoludico differente.
Cyberpunk 2077 doveva rappresentare insomma solo la consacrazione definitiva ( i DLC di The Witcher 3, lunghissimi e riuscitissimi non lasciavano dubbi: CD Projekt era una sicurezza) e invece...
Tra errori strategici (annunciare un gioco per le morenti generazioni di console quando era evidente che non potesse girarci), tecnici, comunicativi, la shitstorm ha di fatto distrutto tutta la credibilitá della casa produttrice polacca costruita in anni di duro lavoro. E nemmeno 2 anni di costanti patch, pezze, annunci hanno risolto del tutto la situazione. Un peccato, un grandissimo peccato perchè quel mondo, quegli scenari, quello stile avrebbero meritato sorte migliore. Ce lo conferma questo anime, Cyberpunk Edgegunners, ambientato proprio in quell'universo e quella cittá (Night City), che ha contribuito tantissimo a far recuperare a molti il videogame e a ridargli nuova visibilitá.
Cyberpunk Edgerunners può considerarsi uno spin-off e un prequel del videogame ma di fatto è anche un prodotto totalmente a sé stante, simile in alcune caratteristiche ma anche diverso nello stile e nell'impianto strutturale. Qui siamo in ambiti molto più tipicamente giapponesi, sia come stile visivo che come caratteristiche dei personaggi. Le scene ad esempio molto spesso fanno ampio uso di immagini fisse per sottolineare determinati dialoghi o momenti importanti. Studio Trigger ci consegna un prodotto d'animazione decisamente action, con tantissimo splatter e tante sparatorie, che in alcuni casi si fa perfino esagerato. Ottima poi l'espressivitá e il carisma dei personaggi, che nel corso delle puntate subiscono quasi sempre una trasformazione, fisica o morale, e visivamente questi mutamenti vengono ben sottolineati.
A livello di sceneggiatura e trama purtroppo non siamo agli stessi livelli. Certo le tematiche come il transumanesimo o il potere delle corporation sono argomenti cardine dell'anime e sono sempre ben presenti, ma le vicende non presentano grandissime riflessioni filosofiche o esistenziali (non siamo di fronte ad un nuovo Ghost in The Shell insomma). L'odissea di David (il protagonista della serie) a ben vedere è più un'oscura storia di formazione che un'epopea: si mantiene su ambiti molto più ristretti e personali.
Edgerunners ci parla della sua maturazione da ragazzo insicuro a leader di una banda che combatte il sistema. Questo mutamento, anche fisico, ce lo mostra sempre più fiducioso nei suoi mezzi (grazie all'aiuto di impianti cibernetici) ma anche molto più oscuro, devastato, folle. E questa evoluzione si riflette anche sul rapporto con i suoi amici.
In generale insomma la serie preferisce spingere molto di più sull'azione piuttosto che sulla riflessione, risultando non così imprevedibile o sconvolgente a livello di colpi di scena (quasi tutti prevedibili). Il montaggio però offre qualche spunto di interesse e la divisione delle puntate in due archi narrativi ben distinti aiuta ad eludere la linearitá.
Cyberpunk Edgerunners è in definitiva un anime più che discreto e che funziona. Se teniamo da parte i paragoni ingombranti (oltre a Ghost in The Shell non siamo nemmeno ai livelli di serie come Ergo Proxy o Psycho Pass) riesce ad appagare lo spettatore, soprattutto dal punto di vista visivo. Certo forse si poteva fare di più a livello di profonditá della trama e di spunti offerti allo spettatore. Ma considerando che siamo di fronte ad uno spin-off di un videogame, piuttosto discusso e discutibile, va bene giá così.
PRO
- Visivamente molto d'effetto
- E' una serie che funziona totalmente da sola ma che offre anche delle chicche a chi conosce il videogame
- Ottima colonna sonora
CONTRO
- Trama e sceneggiatura tutt'altro che sensazionali
- Visto il genere di riferimento (il cyberpunk appunto) poteva offrire qualche spunto di riflessione in più
- In qualche puntata il montaggio è un po' confusionario.
Voto 7+
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