domenica 9 ottobre 2022

#SerieA 22/23 9ª #MilanJuventus 2-0 – Nelle terre di Kitemmordor



Come i nani di Khazad-dûm, questa squadra sta scavando sempre più a fondo e sempre più avidamente nel “fegato” della montagna, per raccogliere il minghil, il leggendario minerale della figura di merda. Il Balrog è già lì che si dimena nel suo abisso di retrocessione, aspettando solo il giorno che si arrivi a lui per liberarlo. Gli elfi sono lontani, nelle loro continasse di cristallo, per nulla scalfiti dalle grida di bestemmia che si alzano dal basso della plebaglia tifosa.


Assistendo a tanta schifezza, perpetrata da ormai tre anni nei nostri confronti e che raggiunge sempre nuovi abissi di bassezza, io no ho più parole e sempre meno ne avrò. Continuare a portare avanti questa rubrica del mio blog è sempre più un’impresa eroica. Un uomo traumatizzato costretto ogni volta a rivivere il suo trauma per parlarne e scriverne. Davvero non so cosa mi spinge ancora a farlo.


Un minuto su tutti. Il settantesimo. Sotto di due gol e senza aver mai provato a dar noia a Papaluciano, ritto in piedi ad assistere alla partita dalla sua inarrivabile finestra vaticana, Allegri attacca col suo “Calma, c’è tempo”. Diamine! Calma? CALMA? Qui siamo incazzati come caimani in fiamme e tu continui a predicare calma? Il prossimo passo qual è? Il novantesimo sotto di tre gol, per dirci di rimanere calmi? Sembra John Belushi dopo che gli è caduta la casa addosso. Gli mancano solo gli occhiali da sole e il cappello. Si scrolla la polvere dalle spalle nelle interviste e la getta nei nostri occhi come se nulla fosse successo.


Acciuga, si sa, non ha mai avuto un gioco spumeggiante, ma nelle interviste quanto meno ti faceva divertire. Ora sembra sia diventato un troll, corrotto dal potere di Sauron. Non ha nemmeno più il coraggio di raccontare barzellette sui cavalli. Seduto nella sua stalla in fiamme, l’unica cosa che riesce a fare è mettere Kean e qualche giovane all’ottantesimo di ogni maledetta partita, giusto per tarpare le ali alla gioventù. Al che voi mi direte che “Kean” è stato il più pericoloso dei nostri attaccanti ieri. Vero. Ora però manca solo un piccolo dettaglio: il gol. Il che a ben guardare fa una bella differenza tra quello che ci serviva davvero e quello che ci siamo già dimenticati subito dopo il triplice fischio.


Una squadra che non dura più di dieci minuti. Fa la sua sfuriata e poi si scarica come un telefono vecchio di cinque/sei anni. Quando ha qualche occasione la spreca e quando subisce il primo tiro in porta come minimo è un palo. I numeri di google sono impietosi. Tre tiri in porta ciascuno, ma due gol per loro e tre lettere di preghiera a Papa Luciano da parte nostra. Allegri chiede il possesso palla, come se fossimo capaci a tenerla tra i piedi la palla. L’unico modo che questa squadra ha per tenere una palla e continuare a passarsela all’indietro. Infatti 61% di possesso palla ma le occasioni migliori le abbiamo avute all’inizio che giocavamo di contropiede. La cecità al potere.


Come al solito non possiamo lamentarci nemmeno dell’errore arbitrale che ha portato al primo gol, data la nostra scarsezza, dato che col calcio d’angolo inizia una nuova azione e la RAM del VAR come noto si cancella, con un sospiro di sollievo di Orsato. Persino l’esultanza finale del Milan sembra esagerata. Voglio ricordarvi che questi hanno perso col Monza, che per l’occasione ha dato persino meno in escandescenza. Insomma, tutti possono batterci ormai e tutti sanno di poterlo fare. Devi essere proprio scarsa forte per regalarci punti e la cosa peggiore è che non si tratta affatto di un’esagerazione.


Nel nostro viaggio nella terra di Kitemmordor non speriamo neppure più che qualcuno arrivi a salvarci dalle grinfie del troll di turno che arriva a saccheggiarci. Siamo senza forze e senza più fiducia per il futuro. Tifiamo ormai per vizio e malattia, come i fumatori incalliti che sanno di stare male ma di non poterne rinunciare. Solo una cosa chiediamo ormai. Il silenzio. Lasciateci quanto meno soffrire in silenzio, senza quelle irrispettose interviste pre e post gara. Un silenzio stampa di rispetto ce lo dovete. Siamo stanchi persino delle pubblicità che cercano di venderci magliette a 100 euro o che solo presentano gare che sai ti rovineranno il weekend. Dovremmo iniziare a rimanere a casa, invece di andare allo stadio. Ci state togliendo tutta la passione e la voglia di vedere le partite, figurarsi pagare prezzi esorbitanti per un biglietto in curva e vedere ogni volta un nuovo scempio, un nuovo abisso. 

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