venerdì 12 maggio 2023

Sweet Tooth - serie TV - seconda stagione (2023)


Favola per famiglie e racconto post-apocalittico. Sweet Tooth nel corso delle sue due stagioni si è rivelato uno strano ibrido capace di collegare queste due anime molto diverse, un po' come il piccolo protagonista: per metá cervo e per l'altra metá umano. Mentre l'umanitá infatti, preda di una pandemia che non lascia scampo, si imbarbarisce e si autodistrugge, creando uno scenario non distante da quello di film alla Mad Max, le speranze del pianeta risiedono in una nuova specie, gli ibridi appunto. Tutti piccoli d'etá (il più "vecchio" è proprio Gus, il personaggio principale) ma molto più connessi col nuovo mondo e le sue nuove regole. Un nuovo mondo, plasmato a forma di bambino, un luogo dove le vecchie vestigia dell'umanitá sembrano fuori posto, ridotta ad uno sciacallaggio che non porta da nessuna parte: i vari ceppi della malattia (l'afflizione) hanno ridotto la popolazione mondiale del 99% e quei pochi rimasti si ammazzano tra loro. Ma in che modo gli ibridi hanno a che fare con la pandemia e in che modo possono costituire la soluzione? E' ciò che ci viene raccontato anche in questa seconda stagione, nella quale le varie storie raccontate nei primi 8 episodi arriveranno a confluire e i vari personaggi finiranno per ricongiungersi prima di lottare in una definitiva (?) battaglia per la sopravvivenza.
Dopo aver plasmato una sua mitologia e averci fatto conoscere tutti i vari personaggi e il loro percorso (pre e post pandemia) in questa seconda stagione Sweet Tooth si fa meno racconto di formazione e più classica avventura per famiglie. Svanisce l'effetto sorpresa dato dal voler scoprire i vari misteri di un mondo alla deriva, mentre il piccolo Gus si ritroverá prigioniero del temibile Generale Abbott, determinato a trovare a tutti i costi una cura prima che l'umanità venga definitivamente spazzata via (con modi molto poco ortodossi ovviamente). 


Miss Piggy, Babar, Bambi e George


Gran parte della stagione sará incentrata sul piano di fuga di Gus e dei suoi piccoli amici, che impareranno a fidarsi l'uno dell'altro e a costruire una sorta di famiglia, mentre Jeppard e Aimee uniranno le loro forze per ritrovarli. Non sempre però questi momenti risulteranno appassionanti e diventeranno davvero coinvolgenti soltanto nelle puntate finali, a causa anche di una certa ripetitivitá delle situazioni (se nella prima stagione si trattava di una storia "on the Road" qui la prigionia di Gus rende anche la trama più "ristretta", con meno situazioni a disposizione, appoggiandosi sui canoni di un dramma carcerario più soft). I vari assalti e tentativi di fuga poi non sempre sono resi in maniera efficace, ma scontano degli effetti speciali e delle coreografie (nei combattimenti) non sempre eccellenti. Il trucco dei vari "ibridi" invece (forse la cosa più difficile da rendere credibile) è convincente.

E' come se lo scorrere delle vicende fosse costruito a compartimenti stagni, con una progressione poco fluida e a volte piuttosto forzata, non sempre giustificabile dall'essere inserita in un prodotto rivolto ad un pubblico più eterogeneo possibile. Spesso Gus e i suoi avranno la meglio su decine di militari addestrati in modo troppo semplice, con espedienti banali. Questa situazione migliora sicuramente nelle puntate finali, che contengono maggiori guizzi, e che costituiscono un bel crescendo stoppato però sul più bello dal classico cliffhangerone che lascia tutto aperto per una terza (ed ultima stagione). Di fatto quindi questa seconda stagione è la classica stagione di mezzo, interlocutoria, che da sola non funziona, ma costituisce un raccordo tra la prima e la terza. 


"Ti sembro cattivo come la strega di Hansel e Gretel? Mi fai così crudele? Quella mangiava i bambini, capisci? Io li rapisco solo e li uccido per poter fare esperimenti, sono un visionario non un mostro"


La trama generale resta comunque sempre molto interessante, perchè (come dimostra anche il recente successo di The Last of Us) il mondo post-covid è un mondo che ha molta più paura delle apocalissi pandemiche e tutto ciò che vediamo nei film e nei telefilm ci colpisce molto di più rispetto al passato lasciandoci meno indifferenti. Sweet Tooth poi non si nasconde e anzi ci offre più di una allusione, ricordandoci il nostro recente passato e ammonendoci continuamente sulla incapacitá dell'umanitá di imparare dai propri errori.

PRO

- Il mondo post apocalittico dipinto resta degno di nota
- Trama generale sempre interessante
- Si chiudono alcuni importanti filoni della storia principale

CONTRO

- Sviluppo delle vicende poco fluido e naturale
- Alcuni espedienti troppo forzati
- E' una stagione interlocutoria e troppo "aperta"

Voto 7+



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