martedì 21 maggio 2024

SerieA 23/24 – 37ª Bologna 3-3 Juventus – riMontero


Immaginate di dover andare, per forza, ad una festa che non vi riguarda. In un qualsiasi lunedì sera di maggio, quando avreste potuto benissimamente fare altro, nella vostra vita, persino stravaccarvi sul divano a poltrire. Immaginate, che vi abbiano persino scelti per fare i pagliacci, mentre vi buttano addosso i popcorn tra le risa e gli insulti. Quanta voglia avreste di parteciparvi? Siate sinceri. Questa iperbole non è poi troppo lontana dalla premessa di questo Bologna-Juve. Senza voglia da un girone intero, comunque qualificati in Champions, neo campioni di Coppa Italia e con qualche piccolo bagordo ancora da smaltire, questi ragazzi erano chiamati a fare da sparring partners al Bologna, per una festa qualificazione Champions dopo 60 anni, che nemmeno lo scudetto del Napoli l'anno scorso. Scossi dalla cacciata (senza stile) di Allegri, che comunque ha turbato l'ambiente, non fanno in tempo a scendere in campo che sono già sotto di due gol.

Il nervosismo dei "costretti" si materializza nel taccuino dell'arbitro, sotto la voce cartellini gialli. Il Bologna invece vola sulle ali dell'entusiasmo anche nel secondo tempo, quando ci rifila il terzo. Ma l'eccessiva presunzione a volte gioca brutti scherzi, se lo ricorda bene il Milan quando gli nomini il Liverpool. Senza fare nulla di trascendentale per una partita intera, a questa Juve è bastato farli ubriacare, per poi prendersi il pareggio nottetempo. Un piccolo sfregio alla festa, da parte del pagliaccio col ghigno da Joker, tra il triste e il sarcastico. Giusto per vedere la faccia di Pardo, che per tutta la partita se l'era menata con ipocrite frasi fuori dal mood, su una Juve che pareva dovesse dimostrare chissà cosa allo staff di DAZN, magari per giustificare gli ennesimi aumenti. Questa è davvero gente che o ci fa o ci è. Che vive nelle telecronache della Playstation, dove i giocatori sono pupazzi di bit, senza sangue nelle vene. Dulcis in fundo il ritorno di Fagioli, che manco fosse un talismano, propizia la rimonta dopo essere entrato. Una rimonta che è già un record. Mai infatti, nella sua storia, la Juve aveva evitato una sconfitta, dopo essere passata sotto per tre gol. 

Insomma, la classica partita di fine stagione; di quelle che se ne vedono ogni anno, in cui non resta altro obbiettivo. Giocata tra chi aveva voglia che finisse in fretta e chi aveva fretta che finisse, per correre a festeggiare. Ma la fretta, si sa, fa i figli ciechi, e le feste annacquate, se non dal pareggio in rimonta, dalla pioggia caduta incessantemente per tutta la sera. Insomma, per quanto le cose ti vadano bene, potrebbe comunque sempre piovere, oserei parafrasare.

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