sabato 22 giugno 2024

Sweet tooth - terza stagione (2024)


Chiudere bene il cerchio. Era questo che si chiedeva alla stagione finale di Sweet Tooth. La serie tratta dall'omonimo fumetto di Jeff Lemire non si proponeva di rivoluzionare il mondo dei serial post apocalittici o di sommergerci di misteri, ma voleva semplicemente "raccontarci una storia". La storia di un mondo in rovina e di un bambino molto particolare, un bimbo cervo, che sognava di ritrovare la sua mamma dopo aver passato una serie di traversie. Quasi come se ci trovassimo di fronte ad una fiaba della buona notte a tinte dark, dove emozione e brutalità si mescolano mostrandoci tutte le sfaccettature dell'animo umano, umanità destinata all'estinzione. L'ultima stagione di Sweet Tooth si chiude offrendoci un'ultima storia, dove il dolce e l'amaro ancora una volta si mescolano ma congedandosi con una luce di speranza e di fiducia nel futuro, nonostante tutto.


"L'ho sempre detto: per questa missione non ti serve un Uomo Grande ma un Grande Uomo. Forte come frase, si potrebbe usare come slogan in uno spot"


La scorsa stagione si era chiusa con Gus e i suoi amici diretti verso la meta finale, l'Alaska. L'origine di tutto che diventa anche l'ultimo approdo, alla ricerca del tanto agognato incontro con Birdie e l'ultima speranza per sconfiggere "l'afflizione", destinata con la sua ultima ondata a spazzare definitivamente la razza umana dalla faccia della terra. Gli "ibridi" e la malattia che ha sterminato l'umanità, due facce della stessa medaglia, un rapporto mai fin troppo chiaro, un legame che è stato per anni il mistero irrisolto che ha ossessionato per anni il Dr. Singh, fino a condurlo sull'orlo della pazzia. Chi ha creato o influenzato l'altro? Sconfiggere l'afflizione permetterà alla razza umana di perdurare? Che fine faranno allora gli ibridi? I nuovi nati a quale delle due specie apparterranno?  

In questa ultima stagione si può dire che sostanzialmente tutte queste domande (ed altre) troveranno una degna risposta e ogni protagonista troverà un finale adeguato alle sue vicende. Gus e "Uomo Grande" naturalmente avranno un ruolo di primo piano, gli unici che fin dall'inizio del loro viaggio non si sono mai lasciati, mentre nuovi protagonisti si aggiungevano e a volte lasciavano la "carovana". Come fossero una specie di Frodo e Sam, hanno dovuto prendere sulle loro spalle il peso del mondo intero, da buona tradizione dei racconti fantasy. Assieme hanno guadagnato e perso, sperato, gioito, si sono disperati, sono diventati una famiglia. 


"Maledetto Albero Di Quercia, mi ha portato via tutto. Ma, quanto è vero che mi chiamo Zhang, mi riprenderò l'Inter"


Laddove la seconda stagione sembrava troppo intelocutoria e "ristretta" nei luoghi e nelle ambizioni, questa terza stagione sacrifica un villain carismatico come Abbot (Zhang fa il suo, ma non ha lo stesso carisma) ma ritrova gli spazi aperti ed ambizioni maggiori. La Zhang è un villain banale, è più irritante che "paurosa", ma rappresenta perfettamente la meschinità di molte persone e la loro paura del diverso: il suo sogno è il ritorno alla purezza attraverso lo sterminio incondizionato e il sogno di un ritorno alla procreazione originale. Ma il mondo non si può fermare, così come l'evoluzione. La storia deve andare avanti. 

La serie insomma non pretende di rivoluzionare o raccontare nulla di nuovo ma rappresenta (fin dalla sua prima stagione, uscita non a caso in piena fobia da COVID) uno spaccato di America e di mondo, facendoci riflettere su ciò che ci circonda, stimolandoci a porci delle domande su temi semplici ma universali. Chi siamo davvero? Cosa vogliamo essere? Cosa vogliamo per il nostro futuro? Che mondo vogliamo lasciare ai posteri? Cosa possiamo fare per salvaguardarlo? 
Come nelle migliori fiabe insomma l'apparente semplicità nasconde una miriade di metafore e di suggestioni che non possono lasciare indifferenti, così come a livello emozionale non lascia indifferenti l'epopea del piccolo Gus.

PRO

- Chiude in maniera soddisfacente tutte le domande irrisolte delle stagioni precedenti
- Finale per una volta davvero "conclusivo"
- Fotografia e colonna sonora di ottimo livello

CONTRO

- Ritmo non sempre costante tra le varie puntate
- Villain non così carismatica anche se funzionale
- Effetti speciali a volte piuttosto discutibili. 

Voto 8

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