giovedì 3 ottobre 2024

Lipsia 2-3 Juventus – 2ª UCL 24/25 – Ceferin ti tarpa le ali



Nella Champions che scimmiotta la Superlega, ridisegnata da Ceferin appositamente per far dilagare le grandi contro squadre "diversamente abili" (sportivamente parlando) vedi tedesche Bayern e Borussia, la Juve parte con l'handicap proprio in Germania, azzoppata da infortuni e arbitro, in casa del toro con le ali. Una rimonta epica contro tutto e tutti. Una dimostrazione di grinta e carattere non da poco, in attesa di poter quantificare i danni che ha lasciato.

Pronti, via e perdiamo già pezzi, due infortuni che preoccupano poiché rischiano di diventare lunghi e problematici sotto il profilo tecnico. Se Bremer va ad impoverire un reparto che stava tutto sommato messo bene, i guai muscolari di Nico Gonzalez rischiano di peggiorare una situazione offensiva già penalizzata, anche, dalla scelta societaria di considerare Milik ancora come un giocatore della rosa anziché un paziente dell'infermeria, appena operato. Se poi ci metti il fatto che a gol mangiato segue immediatamente gol subito, le premesse sono parse subito nefaste. Il Lipsia che era partita subito gasata e ubriaca di redbull, poi aveva capito l'antifona e si era affidata al contropiede, convinta dal classico primo tempo Juve, guardingo e circospetto con le squadre sulla difensiva.

Quando però pensi che Vlahovic l'abbia riacciuffata ecco salire in cattedra il francese Letexier, con decisioni che definire casalinghe risulterebbero un eufemismo spicciolo. Dopo averci negato un rigore solare su Vlahovic ed aver fermato Koopmeiners lanciato verso l'area per un fallo inesistente, freme per andar a rivedere un intervento di mano, fuori area, di Di Gregorio. Intervento visto al microscopio, ma intanto l'azione Juve era stata fermata prima che il pallone uscisse o che il gioco si fermasse. Evidentemente il francesino con la baguette sotto le ascelle aveva l'acqua sul fuoco e già sapeva che sarebbe bollita. Correndo verso l'area grida VAR, espelle il portiere e la Juve rimane in 10. Meno male che ci era rimasto l'ultimo slot per mettere Perin e Luiz al posto di Savona (impaurito e indeciso al debutto). Come se non bastasse, dagli sviluppi della stessa punizione, sopra la scottatura arriva l'acqua bollita. Fallo di mano proprio dell'appena entrato Douglas Luiz, che si stava proteggendo il volto dalla pallonata, ri-VAR, che ora stranamente aveva ripreso a funzionare, rigore e gol del 2-1 Lipsia. Squadra in dieci, in svantaggio: un'ecatombe.

Ma é qui che l'orgoglio ferito dei nostri viene fuori, incuranti dell'inferiorità numerica restano comunque alti e propositivi. Vlahovic si mette sulle spalle la squadra, la sprona dopo l'espulsione e si va a riprendere il pareggio con uno splendido bolide da fuori area. Il gol più bello della serata, a dispetto dell'opinione di Piccinini e Ambrosini che hanno votato quello del vantaggio tedesco. Ma il pari ancora non ci basta. Restiamo alti prendendoci rischi non da poco. La difesa però si esalta, soprattutto Kalulu, autore di interventi miracolosi che valgono quanto i gol di Vlahovic. A chi pensa che il palo colto dal Lipsia sia da mettere tra le nostre fortune linko il palo di Koop, uno che in quanto legni sta diventando tristemente esperto. La dimostrazione del fatto che il cielo aiuta chi si aiuta da solo.

Quando ci saremmo benissimamente accontentati di un pareggio, visto come era girata la serata, succede qualcosa di magico: McKennie si va a riprendere un pallone da dietro, fermando un contropiede velenosissimo e Kalulu (ancora tu, direbbero i milanisti) la passa a Conceicao in area. Il portoghese dribla, salta l'uomo e la piazza nell'angolo destro del portiere, rasoterra. Apoteosi e vendetta. L'ultimo a rassegnarsi però è l'arbitro, che dopo aver dato 7 minuti di recupero nel primo tempo, ne dà nove nel secondo e non si ferma nemmeno a quelli. Un intero tempo supplementare compreso di recupero allo stesso. Niente. Ceferin fallisce il suo intento. La Juve resiste, vince e al Ceferino non resta che accontentarsi del nostro settimo posto, nonostante il punteggio pieno. Ma adesso ditemi se nel calcio vale di più una vittoria per 9-2, o 7-1, contro squadre di scappati di casa o una rimonta come questa, per 3-2, in dieci e con episodi tutti contro, fuori casa.

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